3 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Il futuro del MoVimento 5 Stelle

Grillo «preoccupato»: I partiti crollano troppo in fretta

In una intervista al Fatto quotidiano Beppe Grillo anticipa le prossime mosse del Movimento 5 Stelle: un «Costituzione day», per la democrazia diretta. Se arriviamo primi alle elezioni non farò il Premier. Ma dirò a Napolitano, sentito il boom?

ROMA - «Ora mi tocca diventare moderato, sennò questi partiti spariscono troppo rapidamente. Sono anni che dico che sono morti, ma insomma, fate con calma, non esagerate a prendermi alla lettera...». In una intervista al Fatto quotidiano Beppe Grillo anticipa le prossime mosse del Movimento 5 Stelle: un 'Costituzione day', per la democrazia diretta. E dice: «Se arriviamo primi non farò il premier. Ma da Napolitano ci andrò per dirgli: 'questa volta l'hai sentito il boom'?».
E i partiti che preparano liste civiche per sfruttare l'onda? «Poveretti, si illudono di copiarci; mettiamo un Saviano qui, un Passera lì, un Montezemolo là. Partono dall'alto, non capiscono che abbiamo fatto l'esatto contrario. Siamo partiti dal basso e da lontano». Grillo aggiunge: «Fosse dipeso da me, ci saremmo fermati ai Comuni e alle Regioni, il movimento è nato dimensionato sulle realtà locali. Il Parlamento è fatto su misura dei partiti. Ma ora coma fai a deludere le aspettative di tanta gente? Ci costringono a presentarci alle politiche».

I tre dell'Estrema Unzione da Rigor Montis - Beppe Grillo torna all'attacco del governo e della sua maggioranza, ironizzando anche sul vertice di ieri sera tra Monti, Alfano, Bersani e Casini. «I tre dell'Ave Maria, o meglio dell'Estrema Unzione, sono stati chiamati a rapporto, come dei chierichetti, da Rigor Montis che ha preteso 'un mandato forte' - ha scritto sul suo blog l'animatore del Movimento 5 Stelle - per trattare con l'Europa. Lo ha chiesto a degli ectoplasmi, evocati durante un conciliabolo i cui contenuti sono stati tenuti nascosti a un Paese che assiste attonito all'avvenuta privatizzazione dello Stato. Tre partiti in via di disfacimento, che forse scompariranno dopo le prossime elezioni, hanno discusso del nostro futuro con un signore che nessuno ha eletto».
«Sembra una commedia dell'assurdo di Eugène Ionesco, dove i rinoceronti scorrazzano indisturbati nelle strade tra l'indifferenza delle Istituzioni che sorseggiano il tè e commentano annoiate», ha commentato ancora Grillo.

Tenuta dell'Euro in discussione, non lo dico solo io - «La tenuta dell'euro - ha aggiunto Grillo - è in discussione. Non lo dice solo Grillo. Soros gli dà tre mesi, Christine Lagarde, presidente dell'Fmi, anche meno. Io ero leggermente più ottimista. Non sono contro l'euro in principio, ma credo che bisogna disporre per tempo di un piano in caso di uscita. Nessuno ne vuole parlare, l'euro è un tabù. Una fede. Il Governo non ci spiega costi e benefici di euro-si o euro-no. Il valore di una moneta riflette il valore dell'economia di un Paese. E' evidente che l'economia tedesca sovrasta quella italiana».
Un «caos», ha insistito Grillo, nel quale «si prestano 100 miliardi di euro alle banche spagnole per evitarne il fallimento. In realtà prestiamo debiti creati con nuovi titoli pubblici. In termini economici cosa significa prestare un debito? Qualcuno sano di mente lo può spiegare? Siamo nell'iperspazio della ragione, la Ue è fuori controllo e l'euro una cassa di dinamite con la miccia sempre più corta. E noi ci siamo seduti sopra. Fuori, intanto, i rinoceronti si moltiplicano».