19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Centrodestra | Caso Belsito

Lega, false lauree e veleni, ultima battaglia prima dei congressi

Su Facebook: Presto nome di un Deputato (maroniano) che tentò l'acquisto di una falsa laurea in cambio di un'intervista a Telepadania. Questo fine settimana si eleggono i segretari della Lombardia e del Veneto

MILANO - A due giorni dal congresso della Lega lombarda, affiorano veleni (via Internet) e minacce più o meno velate nella lotta intestina tra i custodi dell'ortodossia bossiana e barbari sognanti di fede maroniana. Sta infatti per scadere il conto alla rovescia scandito su Facebook da un utente, tale Giuseppe Rossi, di stretta osservanza anti maroniana, che promette di rivelare a breve il nome di un deputato leghista di primo piano (maroniano) che avrebbe tentato di ottenere una laurea facile in cambio di un'intervista a Telepadania. E che potrebbe far riesplodere, in campo avverso, la polemica sulle lauree facili che ha portato agli anatemi contro Renzo Bossi e che è tra le argomentazioni forti dell'opera di pulizia interna nel Carroccio.

I fatti - Il militante leghista Rossi ha postato sulla sua pagina Facebook un video del programma di La7 Italian Job, andato in onda nel 2007, in cui l'attore Paolo Calabresi (ex Jene), si finge Michele Bellidora, rettore di una piccola università privata di Lugano, che offre ad alcuni parlamentari, tra cui appunto l'anonimo deputato del Carroccio, la possibilità «di fregiarsi di una laurea ottenuta senza merito né fatica, in cambio di qualche favore». Nel video, il finto rettore ottiene dal parlamentare (con il viso oscurato) la promessa, poi mantenuta, di un'intervista a Telepadania, con tanto di anticipazione pubblicitaria sul quotidiano La Padania.
In ambienti leghisti, tra gli arcinemici del nuovo corso maroniano, si vocifera che l'anonimo esponente del Carroccio sia il leader dei giovani padani Paolo Grimoldi. Altri lo escludono. Sta di fatto che la vicenda, nel momento in cui i vertici del partito, Maroni in testa, sono impegnati nella ricostruzione di una nuova immagine per il movimento, rischia di creare più di qualche imbarazzo proprio nei giorni del primo banco di prova della stagione congressuale che sancirà la nascita della Lega 2.0.

Questo fine settimana si eleggono i segretari della Lombardia e del Veneto. A Bergamo sabato, la sfida sarà tra Matteo Salvini e Cesarino Monti. A Padova domenica, tra Flavio Tosi e Massimo Bitonci. Due tappe fondamentali in vista del congresso federale che sceglierà il successore di Umberto Bossi tra un mese.
La partita sembra già decisa in Lombardia, dove dovrebbe prevalere Matteo Salvini. «Salvini è favorito - sostiene un Bossiano duro e puro - ma alla fine non sarà una vittoria così scontato come qualcuno pensa. E se Salvini non superasse il 70 per cento dei voti, sarebbe un flop per Maroni, visto che quello che poteva batterlo veramente, Giacomo Stucchi, l'ha tolto di scena immediatamente». Ma la battaglia di Bergamo potrebbe inasprirsi non tanto sull'elezione del leader della Lega Lombarda ma su un eventuale mozione, data allo stato per probabile, sull'espulsione dalla Lega di Renzo Bossi. Un'eventualità, minacciano i bossiani, che scatenerebbe immediate ritorsioni. «Se fanno una cosa del genere ci sarà chi chiederà l'espulsione di Grimoldi», dice una fonte, citando esplicitamente il video di La7 e l'imminente rivelazione dell'identità del deputato anonimo. Quel che è certo è che al Palacreberg di Bergamo a prendere la parola, sabato mattina, ci sarà anche Umberto Bossi, dopo i triumviri e prima dei due candidati segretari.

Meno prevedibile, per quanto riguarda l'elezione del leader, il congresso Veneto. Dove la vittoria del sindaco di Verona Flavio Tosi è tutt'altro che scontata: qui la lotta non è tanto tra i maroniani e i bossiani, ma è sul peso politico interno. Secondo le analisi più accreditate, si sono cominciati a muovere alcuni big del movimento l'ascesa del riconfermato sindaco Flavio Tosi, che rischia in Veneto di diventare troppo ingombrante. Tra i diretti interessati a un ridimensionamento del potere dell'esponente maroniano si fanno i nomi di Giampaolo Gobbo e del presidente della Regione Luca Zaia. Lo sfidante Bitonci, ex sindaco di Cittadella noto per alcune ordinanze che sono state bollate come razziste e discriminatorie, potrebbe quindi intercettare i voti dei bossiani assieme a quelli di chi punta a uno stop all'astro nascente Tosi.