1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio

Authority, la Camera voterà sulle nomine il 6 giugno

Il Presidente Fini: Entro il primo giugno le candidature che renderò pubbliche. Gentiloni: Bene Fini su trasparenza nomine. Di Pietro: Stop al voto, Parlamento esamini candidati

ROMA - E' stato rinviato al 6 giugno prossimo il voto dell'Aula della Camera, fissato per domani mattina, per l'elezione di un componente del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di due componenti del Garante per la protezione dei dati personali e di due componenti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Fini: Renderò pubbliche le candidature - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha quindi suggerito un nuovo metodo, accolto sostanzialmente da tutti i gruppi, affinché le elezioni avvengano nella massima trasparenza: i presidenti dei gruppi dovranno fa pervenire le candidature alla presidenza non oltre il primo giugno per consentire a tutti i deputati di valutare che i prescelti abbiano le caratteristiche professionali e di indipendenza necessarie a ricoprire le cariche. Fini inoltre ha già inviato ai presidenti dei gruppi i curriculum arrivati fino a oggi e lo stesso farà con tutti i deputati per garantire la massima trasparenza. Delle decisioni prese è stato informato il presidente del Senato, Renato Schifani.
Fini ha quindi ricordato che per quanto riguarda la prorogatio dell'Agcom e del Garante della Privacy non può andare oltre i 60 giorni quindi rispettivamente non oltre il 14 luglio e il 16 giugno.

Gentiloni: Bene Fini su trasparenza nomine - «Ha fatto molto bene Fini a raccogliere la richiesta di trasparenza sulle nomine alle Autorità». Lo dichiara Paolo Gentiloni del Partito Democratico.
«Conoscere in anticipo il profilo dei candidati - aggiunge - aiuterà i parlamentari a scegliere con conoscenza di causa. E soprattutto renderà molto più difficile aggirare la legge che prevede per i candidati requisiti di competenza e comprovata indipendenza».

Di Pietro: Stop al voto, Parlamento esamini candidati - Il Parlamento non deve votare i commissari delle Autorità di garanzia per le comunicazioni e per la privacy, prima che sia stato possibile esaminare in modo trasparente delle candidature sollecitate formalmente e pubblicamente. Lo hanno chiesto, in una conferenza stampa congiunta, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, il deputato Arturo Parisi, il portavoce dell'associazione Articolo 21 Beppe Giulietti (deputato del Gruppo misto).
«Diffidiamo le altre forze politiche - ha detto Di Pietro - ad uscire dalle stanze chiuse delle segreterie». «Il tempo degli accordi all'oscuro è finito, il tempo dei foglietti deve finire», ha ammonito dal canto suo Parisi.