25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Il Governo e la «strana maggioranza»

Monti: Metto a tavola forze politiche contrapposte

Lo ha detto il presidente del Consiglio, parlando alla Cittadella della Pace di Rondine: Per il bene del Paese. L'Italia ha il dovere di fare passi avanti. Equità e sforzo comune sono la via di uscita dalla crisi. Con reciproco sospetto si alimenta la paura

RONDINE - «Questo è un luogo per la risoluzione dei conflitti della convivenza con il nemico. A me sta capitando di fare questo nel mondo politico italiano: faccio stare a tavola forze politiche che si sono combattute e che lavorano per il bene del Paese». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, parlando alla Cittadella della Pace di Rondine, un'associazione che si occupa di far dialogare giovani provenienti da paesi tra loro in conflitto.
«Sotto una crosta di animosa e legittima battaglia politica - ha aggiunto il premier riferendosi al dibattito italiano - c'è un interesse per il bene del Paese. E questo sta venendo alla luce, pur con qualche difficoltà. Bisognerebbe mandare Rondine a Roma».

L'Italia ha il dovere di fare passi avanti - «Il modello europeo sta facendo passi indietro ma e' un modello di grande importanza, e l'Italia ha il dovere di contribuire come membro fondatore e con un'opinione pubblica tendenzialmente favorevole all'Europa, a rimediare passi indietro e a fare passi avanti».

Da esodi forzati grande tensione sociale - «Persone di culture tanto diverse sbarcano nel nostro Paese alla ricerca di una vita dignitosa. Ma da questi esodi forzati non può certo nascere serenità. Anzi, è motivo di grande tensione sociale, difficile da gestire».
«Non si può sperare che cessino per miracolo gli arrivi dalla sponda Sud del Mediterraneo - ha aggiunto Monti - bisogna creare un ponte di fiducia tra le giovani generazioni dei diversi Paesi del Mediterraneo. Bisogna non alimentare il pregiudizio, bisogna vedere gli altri non come nemici ma - ha concluso Monti - come possibili e immediati alleati».

Equità e sforzo comune sono la via di uscita - «La via di uscita» dalla crisi, tanto economica quanto sociale, sono «il senso dello sforzo comune» e «un'equa ripartizione del peso a carico di ciascuno». Ne è convinto il presidente del Consiglio, Mario Monti, rivolgendosi ai ragazzi della Cittadella della Pace, a Rondine, nell'aretino.
«Il senso dello sforzo comune, certo, deve basarsi su un'equa ripartizione del peso a carico di ciascuno, sulla base delle possibilità di ciascuno», ha spiegato Monti. «Questa è la via di uscita, sia sul piano personale sia su quello della collettività», ha aggiunto il premier che ha invitato a «non arrendersi ma a reagire insieme»

Con reciproco sospetto si alimenta la paura - «Se continuiamo a guardarci con reciproco sospetto, si alimenta la paura e si indeboliscono le nostre forze». Così il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando ai giovani della Cittadella della Pace a Rondine, nell'aretino.
«Nessuno accetta volentieri i sacrifici e le restrizioni economiche. Si tende a diffidare degli altri, che sembrano sempre meno colpiti, o più fortunati. L'insicurezza genera ripiegamento su stessi, frustrazione, rabbia, aggressività, al bar, per strada, a scuola, in fabbrica, in un ospedale o in un consiglio comunale ma - conclude Monti - se continuiamo a guardarci con reciproco sospetto si alimenta la paura e si indeboliscono le nostre forze».

Italia segnata da forti tensioni sociali - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, invita i giovani italiani, e le persone che vivono le difficoltà di oggi, alla «lotta con gli altri mai contro gli altri». «Per l'Italia la guerra è solo un ricordo, ma il presente è segnato da forti tensioni sociali», ha spiegato Monti ai ragazzi della Cittadella della Pace, a Rondine, in provincia di Arezzo Per Monti, le tensioni sociali sono «dovute alla mancanza di lavoro, alle difficoltà nel fare imprese, ma anche a una crisi profonda, generata da rapide trasformazioni, e dall'inevitabile disorientamento che queste comportano».