3 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
La crisi vista da Palazzo Chigi

Crisi: Monti, dati negativi continueranno, ma c'è speranza per il futuro

Il Premier: «Non voglio sottovalutare l'importanza dei dati negativi sull'economia e i consumi che arrivano in questi giorni. Chiediamo sacrifici, ma senza ora sarebbe anche peggio»

ROMA - I dati economici negativi «continueranno ad arrivare per un po'», ma grazie ai provvedimenti adottati dal governo «c'è una fondata speranza di un futuro migliore». Lo ha detto il premier Mario Monti, nella conferenza stampa per la presentazione della riforma del mercato del lavoro.
«Non voglio sottovalutare l'importanza dei dati negativi sull'economia e i consumi che arrivano in questi giorni. Continueranno per un po', non diamo false speranze a breve termine, ma è un'operazione radicale quella che siamo stati chiamati a svolgere», ha ricordato Monti. Il Premier ha riconosciuto che gli italiani «si trovano in una fase non invidiabile» a causa delle decisioni di molti governi passati: «A noi è capitato di operare in un momento in cui si tratta piuttosto di chiedere agli italiani di sopportare temporanei sacrifici per dare loro una fondata speranza di un futuro migliore. Se non fosse stato questo lo scambio richiesto, che le forze politiche hanno ritenuto a questo punto necessario, non sarebbero stati richiesti di prestare la loro opera delle donne e degli uomini per i quali si ritiene sia un po' più facile chiedere sacrifici perchè poi non dovranno chiedere i voti».

Chiediamo sacrifici, ma senza ora sarebbe anche peggio - Certo, ha riconosciuto ancora Monti, «togliamo agli italiani quando aumentiamo la pressione fiscale, però lo facciamo nel modo più equo possibile e in contropartita di questo speriamo di dare una prospettiva più serena». Del resto «siamo in fase acuta di sofferenza. Sarebbe stata meno acuta senza i provvedimenti presi a dicembre? No, riteniamo che sarebbe stata più acuta in questo momento. Ci sarebbe stata una prospettiva migliore di superamento del disagio attuale? No, siamo convinti che il futuro sarebbe stato meno caratterizzato da una speranza all'orizzonte di quanto non lo sia oggi».