Di Pietro alla Camera a Monti: Hai i suicidi sulla coscienza
La Maggioranza insorge: Inaccettabile. De Poli (Udc): Di Pietro folle, cavalca tensioni sociali. Della Vedova: Da Di Pietro parole insensate e violente. Verdi: Politica disumana, ha ormai perso contatto con il paese
ROMA - «Il «vecchio» Di Pietro avrebbe detto caro presidente del Consiglio che non c'è...». Ma il nuovo Di Pietro non è da meno: oltre a chiamare Mario Monti con l'appellativo una volta riservato riservato a Silvio Berlusconi, perchè «anche lui non viene in Parlamento, ma va soltanto a raccontare le sue bugie sui giornali», il leader dell'Idv, stamattina alla Camera, ha attaccato duramente il premier attribuendogli la responsabilità dell'escalation di suicidi di persone vittime della crisi e creando un clima infuocato nel quale Montecitorio ha convertito finalmente in legge il dl semplificazioni, per la prima volta senza ricorrere alla fiducia.
«Mentre il presidente Monti dice bugie su di una crisi che sarebbe finita - ha tuonato Di Pietro durante le dichiarazioni di voto - ci sono persone che si suicidano, persone che il presidente Monti ha sulla coscienza». Silenzio e incredulità fra i banchi della Camera. «Che c'azzecca la crisi con l'articolo 18? Niente, perchè - ha insistito Di Pietro - i problemi dell'Italia non si risolvono con l'articolo 18 ma con una nuova legge elettorale che cambi questa platea che indegnamente compone il nostro Parlamento».
La Camera dice sì al testo Semplificazioni - In questo clima, dunque, il governo è riuscito per la prima volta a convertire in legge un proprio decreto senza il ricorso alla fiducia: la Camera ha detto sì al testo Semplificazioni e misure urgenti per lo sviluppo, con 394 sì, 49 no e 21 astenuti. E' il terzo voto del Parlamento sul provvedimento del governo, primo senza ricorso alla fiducia. Dopo che la scorsa settimana le opposizioni avevano protestato al Colle con successivo impegno di Napolitano con Idv e Lega a indurre i tecnici a maggiore prudenza e cautela nel forzare la mano rispetto alle prerogative del Parlamento.
De Poli (Udc): Di Pietro folle, cavalca tensioni sociali - «E' una follia attribuire le responsabilità al Governo Monti. Di Pietro rischia di cavalcare l'onda delle tensioni sociali che possono degenerare e far male al Paese». Così il portavoce nazionale dell'Unione di centro, Antonio De Poli, commenta le affermazioni del leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro.
«Il paradosso - prosegue - sta nel fatto che chi si toglie la vita lo fa, nella maggior parte dei casi, non perchè oberato dai debiti ma schiacciato dai crediti non riscossi. Bisogna rivedere il Patto di stabilità per risolvere il problema dei ritardati pagamenti. E' assurdo attribuire responsabilità al Governo Monti che, ad esempio con il Dl Semplificazioni, sta lavorando per snellire il sistema burocratico italiano proprio a favore delle imprese».
Della Vedova: Da Di Pietro parole insensate e violente - «Da Di Pietro sono giunte oggi parole insensate e violente contro il presidente del Consiglio, Mario Monti. Scegliere, come ha fatto l'ex magistrato ed ex ministro della Repubblica, la logica del tanto peggio, tanto meglio, strumentalizzando le difficoltà di tanti italiani, è da irresponsabile». Lo ha affermato in una nota il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.
Verdi: Politica disumana, ha ormai perso contatto con il paese - «La politica ha ormai perso definitivamente ogni rapporto con il Paese: è davvero disumano che i cittadini che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mense o gli imprenditori che sono costretti al fallimento dalla crisi economica siano abbandonati a se stessi e alla disperazione». Lo ha affermato il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli.
«È uno scandalo - ha aggiunto- che nonostante la crisi i ricchi in Italia continuino a diventare sempre più ricchi mentre i cittadini ogni giorno si impoveriscono. Dell'equità di cui ha spesso parlato il presidente del Consiglio all'inizio del suo governo non c'è traccia, come non si è vista una patrimoniale sui grandi patrimoni o l'Imu sugli immobili delle fondazioni bancarie».
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