3 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
L'Europa e la crisi economica

Napolitano: Continuare con l'austerity ma pensare alla crescita

Il Presidente della Repubblica: Non possiamo che proseguire su questa strada. Non ci sono alternative, serve più Europa. Il 2012 sarà un anno difficile per l'economia italiana

ROMA - «Bisogna proseguire su questa strada: non c'è possibilità di uscire dal sentiero più virtuoso e responsabile che abbiamo imboccato». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ad una domanda sulle politiche di austerity scelte dall'Europa per fronteggiare la crisi, nel corso della conferenza stampa con il presidente maltese George Abela.
Napolitano ha ricordato l'accordo sul fiscal compact firmato a livello europeo il primo marzo scorso. Con quell'accordo «ci impegniamo ad avere anche nella Costituzione il pareggio di bilancio. Non possiamo - ha aggiunto - che continuare su questa strada, ma sappiamo che i tagli alla spesa pubblica hanno conseguenze recessive sull'economia e quindi dobbiamo porci il problema delle politiche per la crescita e soprattutto per l'occupazione dei giovani».

Non ci sono alternative, serve più Europa - «Una crisi finanziaria di proporzioni che travalicano i confini europei ci impone un'azione innovativa, un salto di qualità nell'integrazione e nella governance economica e la mobilitazione delle nostre migliori risorse. Ma non vi sono alternative realistiche al rafforzamento della costruzione europea. La crisi richiede, anzi impone, più Europa».

Il 2012 sarà un anno difficile - «Il 2012 già è e sarà un anno difficile per la nostra economia, chi più, chi meno. Siamo lieti che sarà un anno meno difficile per l'economia maltese di quanto lo sarà per l'economia italiana», ha aggiunto il capo dello Stato.