28 marzo 2024
Aggiornato 22:00
Intervista a Repubblica

Bersani: La Tav si fa e non si torna indietro

Il Segretario dei Democratici: Il giudizio di Landini esula dalle piste sindacali. Il Ministro Cancellieri: I Sindaci non dimentichino che sono Istituzioni. Da Cota un bel gesto. Ferrero (Prc): Il documento del Governo mente, opera inutile

ROMA - «La Tav si fa e su questo non si torna indietro» dichiara Pier Luigi Bersani in un'intervista a La Repubblica. «La questione - aggiunge Bersani - si sta trasformando in una battaglia ideologica e sotto quella bandiera trovano riparo posizioni inaccettabili e violente: c'è una opposizione radicale in una parte della popolazione della valle».
Il fare o non fare la Tav, secondo Bersani «non è più in discussione. Non c'è più spazio per posizioni ambigue che con la scusa del dialogo possano mettere in forse l'opera. Si può invece discutere il come». Sul come, aggiunge Bersani, «le proposte non mancano. C'è un documento del sindaco di sant'Antonino, Antonio Ferrentino, che propone una via d'uscita: garantire a livello locale e nazionale una politica di incentivi al trasferimento dei trasporti da gomma a ferro; studiare insieme gli aspetti dell'impatto ambientale delle opere; preoccuparsi che tutti gli impegni presi vengano rispettati. Non è che una volta fatto il buco ci si dimentica del resto».

Cancellieri: I Sindaci non dimentichino che sono Istituzioni - I sindaci della Val di Susa «dovrebbero non dimenticare mai che sono una istituzione». Lo ha precisato il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, parlando dell'incontro convocato dal presidente della Regione Piemonte Roberto Cota che si terrà lunedì con i sindaci della zona, rassicurando che se ce ne saranno si potranno valutare eventuali compensazioni per i 19 Comuni interessati dalla realizzazione della Tav.
«Non siamo contro le manifestazioni - ha aggiunto Cancellieri da Bologna - ma contro le violenze. Un Paese che consente violenze e disobbedienza civile fino a questi livelli è un Paese che non va avanti». Durante un incontro al Circolo delal caccia sul tema della sicurezza il ministro dell'Interno, come battuta, ha ammesso che «non siamo maestri di comunicazione» in questo governo.

Da Cota un bel gesto - La decisione del governatore del Piemonte di convocare i sindaci della Val di Susa per discutere sull'avanzamento del progetto della Tav «è un bel gesto» perché «è sempre importante far comprendere in modo migliore alla popolazione». Ne è convinto il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, per la quale «non ci sono tentennamenti sulle scelte» già fatte.
«Penso che Cota abbia fatto un bel gesto - ha detto Cancellieri a margine di un incontro a Bologna - perché comunque il dialogo è sempre un importante modo per comprendere le ragioni, fermo restando naturalmente gli impegni presi e i lavori che vanno» avanti. «Penso comunque - ha aggiunto - che sia una cosa molto bella quella che ha fatto». Commentando le proteste No Tav di questi giorni, il ministro ha assicurato che «c'è molta, molta attenzione, c'è un impegno che abbiamo assunto, nazionale e internazionale, e tutta una serie di attività legate anche al futuro del nostro Paese, per cui sulla scelta non ci sono tentennamenti». Naturalmente «tutto quello che può comportare una migliore comprensione da parte della popolazione non può che essere giusto e bello».

Ferrero (Prc): Il documento del Governo mente, opera inutile - Il documento del Governo sulla Tav «racconta bugie», l'opera è «inutile» ed è anche «dannosa», come dimostrato dalla «compensazione» prevista. Lo ha detto il segretario di Rifondazione-Federazione della sinistra Paolo Ferrero: «Il documento del governo sull'alta velocità per la Torino-Lione dimostra che anche i 'tecnici' se ne fregano delle ragioni scientifiche ed economiche e anzi raccontano vere e proprie bugie. Quel progetto costosissimo non serve a niente: per far viaggiare le merci su rotaia basterebbe utilizzare la linea ferroviaria esistente».
Inoltre, «la somma stimata dal governo - e parliamo comunque di 3 miliardi, che in questa crisi sono un'enormità - è assolutamente inferiore a quanto si spenderà: riguarda solo la prima parte dell'opera e inoltre sappiamo benissimo che in Italia l'alta velocità ha visto un aumento dei costi di 4 o 5 volte, rispetto a quelli previsti».
«I No Tav non vogliono un contentino, - ha concluso Ferrero - vogliono continuare a vivere nel loro territorio, senza rischi per la salute e per l'ambiente, senza opere inutili e senza enormi sprechi di denaro. Non esistono solo i Comuni ma anche la Comunità montana e la popolazione: il consenso sul Tav non c'è, inutile affermare il contrario».