19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
La protesta dei No Tav in Valsusa

Tav, Napolitano dice no all'incontro con i Sindaci: E basta violenze

«Considero mio dovere riaffermare il principio di legalità, il rispetto delle leggi e delle forze poste a presidio dello Stato democratico, come supremo valore costituzionale e fondamento della convivenza civile». Monti apprezza la nota del Colle e conferma la posizione del Governo

ROMA - Giorgio Napolitano dice no alla richiesta di incontro avanzata dai sindaci No-Tav e pur entrando nel merito della decisione, «non mi compete», appoggia la linea di Mario Monti nei confronti delle proteste che degenerano in violenze: «Considero mio dovere riaffermare il principio di legalità, il rispetto delle leggi e delle forze poste a presidio dello Stato democratico, come supremo valore costituzionale e fondamento della convivenza civile».

Il Coller: L'opera è stata assunta da vari governi - Una presa di posizione preannunciata allo stesso presidente del Consiglio, che l'ha accolta ovviamente con piacere. Perchè tra l'altro, nella nota del Quirinale, si ricorda anche che la decisione di andare avanti con l'opera è stata assunta dai vari governi che si sono succeduti con «molte discussioni e mediazioni». Un punto che lo stesso Monti aveva sottolineato venerdì scorso, nella dichiarazione dopo la riunione di governo che aveva confermato il via libera alla Tav. In cui aveva anche confermato la linea dura contro le proteste illegali, e annunciato lo sblocco - al prossimo Cipe - dei primi 20 milioni (sui 300 previsti nel corso degli anni) di «compensazioni» ai territori interessati: impegno confermato oggi nell'incontro con il governatore del Piemonte Roberto Cota.

Nel paese c'è bisogno di un clima costruttivo - La visita di domani a Torino del Capo dello Stato non si arricchirà dunque dell'incontro con i primi cittadini contrari ai lavori in Val Susa: «Sono ben consapevole della gravità delle tensioni insorte in quella realtà, con pesanti riflessi sull'ordine pubblico in altre parti del paese. Ma non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni».
La preoccupazione di Napolitano è piuttosto quella di evitare «comportamenti inammissibili» da parte di chi protesta: «L'espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo, deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni in nome dell'opposizione al progetto Tav Torino-Lione». Posizione anche questa in sintonia con quanto detto da Monti venerdì scorso.
Da qui l'appello «a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l'Italia e per l'Europa, di quell'opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili. C'è bisogno nel paese di un clima costruttivo, nel quale l'attenzione e gli sforzi si concentrino sull'impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale».