Carceri, sgravi a chi assume i detenuti. L'ira della Lega su pdl bipartisan
Credito mensile d'imposta di 700 euro per ogni lavoratore alle cooperative sociali accreditate o alle imprese che assumono lavoratori detenuti presso istituti penitenziari o che beneficiano di una delle misure alternative alla detenzione
ROMA - Maggiori sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori detenuti: a meno di un mese dall'approvazione del decreto cosiddetto svuota-carceri, l'Aula della Camera torna ad occuparsi del tema degli istituti penitenziari, anche stavolta tra le proteste della Lega. Tutti gli altri gruppi invece, Idv compresa, condividono la proposta di legge di iniziativa parlamentare che concede per ogni lavoratore assunto «un credito mensile d'imposta pari almeno a 700 euro» (oggi è di 516 euro) alle cooperative sociali accreditate o alle imprese che assumono lavoratori detenuti presso istituti penitenziari o che beneficiano di una delle misure alternative alla detenzione previste o che sono ammessi al lavoro all'esterno.
Il testo, ha spiegato in Aula la relatrice Alessia Mosca (Pd) aprendo la discussione generale, inoltre, modificando la legge Smuraglia del 2000, estende la durata temporale degli sgravi contributivi alle imprese anche ai dodici mesi dalla cessazione dello stato di detenzione se il detenuto ha beneficiato nel corso della pena delle misure alternative alla detenzione o del lavoro all'esterno o a ventiquattro mesi qualora il detenuto non ne abbia beneficiato.
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