25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Politiche per l'immigrazione

Monti riapre il Cie di Santa Maria Capua Vetere, protesta il PD

La struttura opererà per tutto il 2012. Picierno: Una vergogna. Intanto il PD chiede a Fini la discussione su «ius soli» in aula

ROMA - Riaprirà i battenti il centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Santa Maria Capua Vetere, chiuso lo scorso giugno dopo che un incendio divampato durante le tensioni tra gli immigrati e la polizia aveva distrutto parte della struttura. Contro l'ordinanza del presidente del Consiglio, Mario Monti, del 23 gennaio scorso, con la quale si dispone anche la riapertura del centro di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, si è scagliato oggi il Pd che con la deputata campana Pina Picierno ha chiesto al premier di rivedere la decisione pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso 28 gennaio.
«Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 novembre 2011, con cui è stato prorogato, fino al 31 dicembre 2012, lo stato di emergenza per proseguire le attività di contrasto e di gestione dell'afflusso di extracomunitari e considerato che permane la necessità di trattenere nei Cie gli stranieri irregolari sul territorio nazionale», l'ordinanza disponde che «le strutture presenti nei comuni di Santa Maria Capua Vetere (Ce) e di Palazzo San Gervasio (Pz) continuino ad operare fino a cessate esigenze, e comunque non oltre il 31 dicembre 2012, come centri di identificazione e di espulsione con un numero massimo, per ciascuna struttura, rispettivamente di 200 e di 150 posti».

PD: Fini proponga discussione su ius soli in aula - «Chiediamo al presidente della Camera Gianfranco Fini di farsi promotore e di calendarizzare al più presto la discussione sullo ius soli nell'agenda dell'Aula. Non servono a molto le belle parole se ad esse non seguono fatti concreti». Lo ha affermato il responsabile nuovi italiani del Pd Khalid Chaouki, convinto che «chi ostacolerà questa riforma dovrà poi spiegarlo ai compagni di banco dei propri figli, bambini e ragazzi con il permesso di soggiorno nel Paese dove sono nati».
«La posizione esposta dal ministro Cancellieri sulla riforma della cittadinanza e il suo sostegno allo Ius soli temperato - ha detto ancora il dirigente Pd- è un segnale importante da parte di un ministero chiave in tema d'immigrazione. Ora la palla è nel campo del Parlamento, che non può continuare a far finta di nulla di fronte alla negazione del diritto di cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia».