Legge elettorale, Calderoli: Prima si riducano i parlamentari...
L'ex Ministro della Lega: Patti chiari e amicizia lunga. Bersani: Non amo le preferenze, impianto bipolare. Di Pietro: Idv non va ad incontri nei sottoscala. La Russa: Terzo polo e Lega non devono temere. Gasparri: Stavolta intenzione seria di riformarla
ROMA - Prima di cambiare la legge elettorale bisogna ridurre i parlamentari, sulla legge elettorale ci sono troppe «chiacchiere in libertà». Lo ha detto Roberto Calderoli, che ha invitato a «fare chiarezza: la Lega è categorica in proposito nel ribadire che prima si riduce il numero dei parlamentari e poi si affronta la materia elettorale. Non vorrei dover pensare che il dibattito sulla legge elettorale serva soltanto ad evitare la riduzione del numero dei parlamentari».
Insomma, «patti chiari e amicizia lunga, in commissione ci sono prima gli emendamenti sulla riduzione del numero dei parlamentari - e ricordo che i nostri emendamenti porterebbero al dimezzamento dei parlamentari - per cui è ora che si arrivi al voto. E poi penseremo alla legge elettorale...».
Bersani: Non amo le preferenze, impianto bipolare - «Io non sono per le preferenze, servono i collegi e un meccanismo che consenta di mantenere un impianto bipolare e che consenta ai partiti di presentarsi col loro volto e non obbligati». E' la riforma elettorale immaginata da Pierluigi Bersani. Il segretario del Pd, ospite a Otto e mezzo, delinea un sistema di voto che eviti gli «eccessi di frammentazione» politica e assegni «la possibilità ai cittadini di eleggere i propri deputati».
Di Pietro: Idv non va ad incontri nei sottoscala - Italia dei valori non parteciperà alle consultazioni avviate dal Pdl sulla riforma della legge elettorale. «Sono oscuri e pericolosi per la democrazia questi incontri fatti nei sottoscala e non alla luce del sole come prevedono i regolamenti», ha spiegato al Tg3 Antonio di Pietro.
La Russa: Terzo polo e Lega non devono temere - Il dialogo sulla legge elettorale non sarà un «duetto», Terzo polo e Lega non hanno «nulla da temere». Lo ha spiegato Ignazio La Russa ai cronisti, al termine dell'incontro con il Pd sulla legge elettorale. Certamente, ha chiarito La Russa, sia Pdl che democratici ritengono che la nuova legge debba mantenere un assetto «tendenzialmente bipolare», ma «niente di ciò che è stato discusso finora può far temere nulla, né al Terzo polo né alla Lega».
Chiti: Da Pdl-Lega presa in giro, Porcellum rivisto - «Mi auguro che le dichiarazioni dell'on. La Russa, dopo l'incontro con la Lega, siano state mal dette o male interpretate. Altrimenti sarebbe il segno di una grande confusione nel Pdl e dell'esistere di una spinta tra suoi settori e maggioranza della Lega per non fare niente». Lo ha sottolineato il Vicepresidente Pd del Senato Vannino Chiti, convinto che «pensare ad una riverniciatura dell'attuale porcellum significherebbe prendere in giro la gran parte degli italiani».
«Il porcellum - ha detto ancora Chiti - non ha qualche difetto da correggere: semplicemente deve essere archiviato. Non mortifica solo i cittadini nella scelta dei loro rappresentanti in Parlamento: prevede un premio di maggioranza, nelle forme e nella misura, inesistente nelle democrazie. Il solo pensare di estenderlo al Senato - peraltro in contrasto con norme costituzionali - anziché abolirlo, evidenzia che esistono volontà di non cambiare niente'. Vi è bisogno di una nuova legge elettorale: se non vi sono le condizioni per un accordo su un sistema maggioritario a doppio turno, si scelga un modello proporzionale con sbarramento al 5% per metà seggi e metà in collegi uninominali. Ma il porcellum deve uscire di scena. E' la condizione, a mio giudizio, per un patto per le riforme che abbia come suoi contenuti la riduzione del numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto, il rafforzamento del ruolo del Presidente del Consiglio come guida di governi parlamentari. Di più: è la condizione per recuperare una credibilità e fiducia tra partiti e cittadini».
La Loggia: Va fatta dopo le riforme costituzionali - La riforma della legge elettorale sarà possibile solo dopo un accordo sulle possibili riforme costituzionali. Lo ha sottolineato il presidente della Commissione bicamerale per l'Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia.
«La situazione straordinaria che stiamo vivendo sul piano dei rapporti politici e parlamentari - ha affermato La Loggia- non va sprecata. Ci sono i tempi e le condizioni per varare, finalmente, quelle riforme costituzionali (prime fra tutte quella riguardante la riduzione del numero dei parlamentari e quella su una nuova forma di Stato e di governo) tanto attese dal Paese. Al termine di questo percorso, che potrà essere realizzato entro la fine dell'attuale Legislatura - sempre che tutti maturino la consapevolezza della sua urgenza - si potrà poi dare vita ad un modello di legge elettorale che possa corrispondere al meglio al nuovo assetto istituzionale».
Gasparri: Stavolta intenzione seria di riformarla - «Credo che ci sia grande volontà da parte di tutti, c'è un impegno serio e rilevante. Poi bisognerà vedere nel merito ma mi pare che, rispetto ad altre fasi, ci sia stavolta l'intenzione di affrontare con serietà e volontà la riforma della legge elettorale». Lo ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
- 03/05/2022 I big del PD rilanciano il proporzionale: «Apriamo confronto con tutti»
- 23/07/2020 Legge elettorale, maggioranza divisa. Italia Viva in commissione vota con il centrodestra
- 17/01/2020 L'ira di Matteo Salvini per il referendum della Lega bocciato dalla Corte Costituzionale
- 13/01/2020 Legge elettorale, Giorgia Meloni pronta alla battaglia: «Mai il proporzionale. Barricate da tutto il centrodestra»