Amato ricorda Scalfaro: Fu leale anche con Craxi e il PSI
Fu il principale garante e regista della transizione. Bobo Craxi a Amato: Fu sleale e ostaggio dei nuovi poteri. Monsignor Paglia: «Sto bene» le sue ultime parole. D'Alema: Era agli antipodi ad un certo mondo berlusconiano
ROMA - «È stato il primo presidente della transizione. Anche chi non fa distinzione tra Prima e Seconda Repubblica - dice Giuliano Amato in un'intervista concessa a La Stampa sulla scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro - vede la transizione a una diversa politica economica e finanziaria e allo sparire di partiti storici, sostituiti con altri completamente nuovi. Una transizione dovuta alla prima forte scossa del nostro bilancio pubblico, e alla gravissima crisi politica legata a Mani Pulite, della quale Scalfaro si è trovato ad essere il principale garante e in parte il regista, come accade in momenti di crisi a ogni Presidente».
«Nell'interpretare il ruolo istituzionale - aggiunge Amato nell'intervista - Scalfaro, che era un uomo molto leale e che si esponeva in prima persona, mise tutta la propria forte tempra: la dimensione morale era per lui al primo posto, sempre, anche in politica».
Quanto ai rapporti con Bettino Craxi, «Scalfaro - garantisce Amato - era un estimatore di Craxi, gli era leale, e Craxi lo sapeva. Nella primavera del 1987, quando il governo Craxi entrò in crisi sul «patto della staffetta» tra lo stesso Craxi e De Mita, nella Dc cominciò la ricerca di un nome col quale sostituirlo. L'incarico venne prospettato a Scalfaro, che si rifiutò quando accertò che la condizione era che i socialisti uscissero dal governo. E fu leale anche nel '93, da Presidente della Repubblica: nelle consultazioni non veniva fuori il nome di Craxi, che Scalfaro si aspettava, almeno come indicazione. E allora Craxi gli diede una terna: Amato, De Michelis, Martelli. In un ordine non solo alfabetico, mi disse Scalfaro che emise un comunicato convocandomi subito al Quirinale perché temeva che nella notte avvengano trambusti. Anche in quella occasione, Scalfaro si espose personalmente, e vivemmo una vicenda simile a quella recente di Napolitano e Monti, e stemmo tre ore al Quirinale ad eliminare alcuni nomi indicati dai partiti, sostituendoli con tecnici. Abbiamo realizzato una qualche applicazione dell'articolo 92 della Costituzione, mi disse».
Bobo Craxi a Amato: Fu sleale e ostaggio dei nuovi poteri - «Amato sostiene che Scalfaro fu sempre leale con Craxi e il Psi, ma l'impressione più fondata si regge esattamente sul contrario, salvo soffrire di amnesia». E' quanto afferma in una nota Bobo Craxi, del partito socialista italiano, ricordando alcuni frangenti politici dei primi anni '90 riguardanti l'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, scomparso ieri a Roma.
«Il presidente Scalfaro - prosegue - si insinuò nelle divisioni socialiste, non fu di parola con Craxi, con il quale si era impegnato, e, successivamente, durante il periodo di Mani Pulite, non rispose neppure alle lettere che Craxi gli inviava, in qualità di parlamentare ancora in carica, al fine di fare chiarezza su quel torbido periodo».
«In altre parole - conclude il figlio del leader socialista - fu sleale e ostaggio dei nuovi poteri».
«Osservatore romano»: Nostro lettore amico e fedele - Oscar Luigi Scalfaro «viveva il suo rapporto con il giornale del Papa come un'amicizia»: così l'Osservatore romano ricorda il presidente emerito della Repubblica.
«Un lettore amico fedele e appassionato de L'Osservatore Romano», scrive il vicedirettore Carlo di Cicco in un ricordo intitolato Fedeltà e amicizia. «Non avrei iniziato da qui a ricordare il presidente Oscar Luigi Scalfaro se la lettura quotidiana del giornale del Papa non avesse rappresentato un segno del suo modo di essere e vivere. Quel foglio ampio e perciò a volte meno comodo per la lettura era il più atteso nella mazzetta del mattino del presidente anche dopo gli anni di servizio al Quirinale. Il più ricercato nel periodo estivo e nei luoghi più impensati dove lo portavano i suoi impegni politici, istituzionali o culturali». Di Cicco ricorda la figura di Scalfaro per concludere: «Tutto questo e altro ancora che serbo nel cuore, è racchiuso in una bellissima amicizia con il presidente che mi manca, come mancherà a molti».
Acli: Difese la Costituzione a costo di attacchi personali - Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli) ricordano con sentimenti di «profonda stima e riconoscenza» il presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, nel giorno in cui si celebrano le sue esequie, a Roma, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere.
«E' stato esempio straordinario di passione politica e rigore morale, dall'inizio fino alla fine di un percorso di impegno politico senza eguali», afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, che, sottolinea una nota, questa mattina si è recato per un ultimo omaggio alla camera ardente allestita nella chiesa di Sant'Egidio.
«Non possiamo dimenticare, in particolare, la sua strenua difesa della Costituzione italiana, anche a costo di critiche durissime e attacchi personali. Non ha mai cessato di promuovere i valori civili e morali tra i giovani, spendendo ogni energia, fino agli ultimi tempi, per trasmettere la grande esperienza dei Padri costituenti. Amico della società civile e cattolico coerente e rigoroso, lascia alle Acli e al movimento cattolico impegnato nel sociale una testimonianza concreta da seguire».
Monsignor Paglia: «Sto bene» le sue ultime parole - «Sto bene». Sono queste le ultime parole pronunciate da Oscar Luigi Scalfaro alla figlia Marianna, subito prima di morire nella notte tra sabato e domenica scorsa. Lo ha raccontato monsignor Vincenzo Paglia nell'omelia per la messa funebre in corso nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. Monsignor Paglia ha anche raccontato che al capezzale del presidente della Repubblica c'erano «una corona del rosario, la Bibbia, una copia della Costituzione e le fonti francescane».
L'arcivescovo di Terni ha parlato di Scalfaro come di un «grande cristiano, un credente con una religiosità che lo legava ad una tradizione profonda della pietà. Non tralasciava mai le preghiere e ricordava sempre la messa». Monsignor Paglia ha ricordato vari aneddoti della vita dell'ex presidente della Repubblica tra cui la sua decisione, in piena crisi tra Iran e Iraq di «chiedere al governo turco di lasciar passare attraverso la frontiera 300 profughi iraniani in modo che scampassero alla morte».
Scalfaro, ha detto monsignor Paglia, si considerava «un figlio dell'Italia e assieme suo grande servitore. Delle responsabilità che lo hanno visto in prima linea diranno altri - ha sottolineato l'arcivescovo - sarà la storia a trarre le conclusioni, ma di certo ha amato la vita e il suo paese con passione, tenacia e caparbietà».
D'Alema: Era agli antipodi ad un certo mondo berlusconiano - «Un certo mondo berlusconiano lo ha indicato come avversario, ma io penso che sia stato sempre corretto nel suo ruolo istituzionale». Lo afferma Massimo D'Alema dopo la visita alla camera ardente allestita per i funerali di Oscar Luigi Scalfaro. «Certo - aggiunge il leader democratico - dal punto di vista etico e politico era agli antipodi rispetto ad un certo mondo berlusconiano, questo è innegabile».
Secondo D'Alema, Scalfaro è stato «interprete nel momento più difficile della storia nazionale e lo ha fatto con grandissima forza morale prima che politica. Garantire continuità dello stato democratico in un momento in cui crollavano i partiti, anche il suo, è stato compito che ha richiesto una grandissima personalità e anche molta forza». Sono queste le ragioni che, sottolinea D'Alema, «lo hanno reso popolare anche tra i giovani. Non è facile trovare un uomo politico che a 93 anni sapeva mantenere un rapporto con l'opinione pubblica. Aveva un'idea della politica vissuta con grande coerenza, passione e tensione morale».
Prodi: Per lui la Costituzione era un patto tra gli italiani - «Mi piace ricordarlo negli ultimi anni, quando andava a parlare ai ragazzi sulla Costituzione, non come fredda lista di norme giuridiche, ma come patto tra gli italiani». Parla così Romano Prodi, dopo aver reso omaggio a Oscar Luigi Scalfaro nella chiesa di Sant'Egidio.
L'ex presidente del Consiglio ricorda quanto sottolineava Scalfaro della assemblea costituente: «C'erano democristiani, comunisti, socialisti, liberali, monarchici: uniti per scrivere la Carta. Questo è il ricordo che ho di lui».
Di Scalfaro, continua Prodi, «mancherà il richiamo etico alla Costituzione non solo come carta giuridica ma per il valore che ha avuto nel dopoguerra nel pacificare l'Italia».
Enrico Letta: Polemiche di queste ore sono fuori luogo - «Le polemiche di queste ore sono fuori luogo». Lo afferma il vicesegretario del Pd Enrico Letta dopo aver reso omaggio a Oscar Luigi Scalfaro nella camera ardente allestita nella chiesa di Sant'Egidio. «Come presidente della Repubblica è stato inappuntabile», continua Letta, riferendosi alle polemiche che si sono scatenate anche nel giorno della sua morte sul cosiddetto ribaltone del '94.
«Va considerato che sono stati anni drammatici - aggiunge Letta - e Scalfaro ha traghettato il paese dalla prima alla seconda Repubblica. Le conquiste che l'Italia ha avuto sono dovute anche alla sua capacità di gestire questa difficilissima transizione».
Alemanno: Contro di lui polemiche eccessive - Contro Oscar Luigi Scalfaro «ci sono stati momenti di polemica forse eccessivi». Lo afferma il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ha reso omaggio all'ex presidente della Repubblica nella camera ardente allestita nel quartiere romano di Trastevere.
«Era un politico di altri tempi - continua Alemanno - si poteva condividere o meno, sembrava tanto rigido ma quando ci si parlava a quattr'occhi aveva una disponibilità tutta diversa dall'immagine che si aveva di lui. Aveva profondi valori umani».
Bersani: Mi disse di non andare nei salotti - «Ricordo che mi chiamò quando ero appena diventato ministro e mi disse: tu vieni dalla provincia come me, resta come sei, non andare mai nei salotti». Così Pier Luigi Bersani ricorda Oscar Luigi Scalfaro.
«Era un uomo veramente forte, la sua eredità politica è la Costituzione», aggiunge il segretario del Pd davanti alla chiesa di Sant'Egidio.
Casini: Non sempre d'accordo ma merita rispetto - Oscar Luigi Scalfaro «è stato anche un uomo scomodo e a volte non siamo stati d'accordo, ma tutti gli dobbiamo profondo rispetto». Così Pier Ferdinando Casini ricorda l'ex presidente della Repubblica davanti alla camera ardente allestita nella chiesa di Sant'Egidio. «Ha sempre ritenuto che la politica dovesse avere la schiena dritta - continua il leader dell'Udc - quando ci sarà maggiore serenità si capirà che Scalfaro ha sempre applicato scrupolosamente la Costituzione».
Circa le accusa mosse negli anni a Scalfaro, di aver agevolato il cosiddetto «ribaltone» nel '94, Casini sottolinea: «Il Parlamento è artefice dei governi come dimostra anche l'esperienza attuale e finché la Costituzione è questa, va applicata. Come presidente della Repubblica lui l'ha applicata in modo rigoroso».
Assenze Pdl? Meglio il silenzio che l'ipocrisia - «In situazioni di questo tipo, all'ipocrisia preferisco il silenzio». Lo afferma Pier Ferdinando Casini rispondendo a chi gli chiede delle assenze da parte del Pdl oggi alla camera ardente allestita per Oscar Luigi Scalfaro nella chiesa di Sant'Egidio del partito dell'ex premier Silvio Berlusconi, infatti, fin'ora soltanto Beppe Pisanu è venuto a rendere omaggio all'ex Presidente della Repubblica.
«Manifestazioni ipocrite aggiunge il leader dell'Udc davanti alla chiesa di Sant'Egidio - sarebbero ben peggio di un dignitoso silenzio».
Bindi: Ha difeso Carta contro chi vuole stravolgerla - Oscar Luigi Scalfaro è stato «custode della Carta costituzionale, fattore che ha provocato nei suoi confronti qualche incomprensione». Parla così Rosy Bindi all'uscita dalla camera ardente dove ha reso omaggio all'ex presidente della Repubblica. «Sulla Costituzione si è costruita l'unità del Paese e non è stata amata da tutti e oggi c'è ancora qualcuno che vuole stravolgerla - ha continuato la presidente dell'assemblea del Pd - Scalfaro l'ha difesa e così ha salvato la democrazia nel nostro Paese».
Idv: Strenuo difensore Carta e politico integerrimo - «Oscar Luigi Scalfaro fu uno strenuo difensore della Costituzione e lascia il ricordo di una grande integrità morale, di un rispetto rigoroso della legalità, con una grande tensione etica». Lo sottolinea il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, in una nota.
«Scompare con Scalfaro - ha aggiunto- un cattolico dalla fede vissuta con coerenza nel quotidiano, un credente dalla grande laicità, contro i fondamentalismi e l'arrogante cultura di appartenenza. Scompare un testimone prezioso e un modello alternativo rispetto ad un Paese, che conosceva e conosce devastante spirito di casta e soffocante clericalismo anche da parte di credenti per convenienza».
«Scompare con Oscar Luigi Scalfaro - ha detto ancora Orlando - un politico integerrimo che ha vissuto a Roma sino alla morte, in un modesto appartamento della periferia. Scompare un testimone prezioso e un modello alternativo rispetto ad un Paese, che conosceva e conosce politici corrotti e resi ricchi dall'uso spregiudicato di potere e di conflitti di interesse, e che senza ritegno ostentano privilegi e dissoluti stili di vita».
Riccardi: La storia gli darà la giusta dimensione - Oscar Luigi Scalfaro «è stato un grande cristiano che ha vissuto la fede in modo totale. La storia gli darà la sua giusta dimensione». Lo ha detto il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi dopo aver visitato al camera ardente dove giace la salma dell'ex presidente della Repubblica deceduto nella notte tra sabato e domenica.
Palamara: E' stato un difensore dell'autonomia della Magistratura - «Lo ricordo come magistrato: ha sempre difeso i valori della Costituzione e l'autonomia e l'indipendenza della magistratura». Lo ha detto il presidente dell'Anm Luca Palamara, dopo aver reso omaggio alla salma dell'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro alla camera ardente allestita nella chiesa di Sant'Egidio.
«Oggi per la magistratura deve essere un momento di profonda commozione e di ricordo», ha aggiunto Palamara.
Ebrei: Protagonista della Democrazia dopo l'oscurità del fascismo - «Con la scomparsa di Oscar Luigi Scalfaro l'Italia perde un protagonista della rinascita democratica del paese dopo la pagina oscura del ventennio fascista»: così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna.
Azione cattolica: Ha creduto nel Vangelo e nella Costituzione - «Con profonda commozione la Presidenza nazionale e l'Azione cattolica italiana tutta rendono omaggio alla figura di Oscar Luigi Scalfano, indimenticato Presidente della Repubblica italiana e da sempre socio dell'associazione, di cui fieramente portava il distintivo. E' stato un grande protagonista della vita politica democratica della nazione italiana»: lo ha affermato il presidente nazionale dell'Azione cattolica, Franco Miano.
Colombo: Un difensore coerente della Costituzione - Oscar Luigi Scalfaro è stato «un difensore costante e coerente dei valori costituzionali, soprattutto nei momenti difficili della nostra Repubblica». È il ricordo del senatore a vita Emilio Colombo che questa mattina si è recato alla camera ardente per rendere omaggio alla salma di Scalfaro.
Colombo ha raccontato che con l'ex presidente della Repubblica hanno «vissuto insieme tutta l'esperienza dell'Assemblea Costituente nel '46: lui veniva da Novara e io da Potenza ed eravamo stati entrambi nell'Azione cattolica».