28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Commemorazione solenne dell'ex presidente della Repubblica

Scalfaro, Napoliano in Senato per la commemorazione

Schifani legge un lungo e dettagliato curriculum dell'ex Presidente: Facciamo nostro il suo motto, l'«Italia risorgerà». Quagliariello (Pdl): Per il Centrodestra avversario su visione sistema. Davico (Lega): Frenò le riforme che oggi tutti chiedono

ROMA - E' iniziata alle 16 la commemorazione solenne dell'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. In tribuna, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, mentre dalla presidenza, Renato Schifani ha reso omaggio alla figura del senatore a vita, scomparso il 29 maggio, leggendo un lunghissimo e dettagliato curriculum vitae di Scalfaro, sottolineando in particolare un discorso del 1993 in cui Scalfaro paragonava il non pagare le tasse con il tradimento della patria.
«Oggi è ancora di grandissima attualità questo tema», ha detto Schifani. Come ultimo omaggio, Schifani ha ricordato la presidenza temporanea di Scalfaro a palazzo Madama, dal cui scranno più alto 'governò l'elezione di Franco Marini.

Schifani: Facciamo nostro il suo motto, l'«Italia risorgerà» - «Suonano, oggi, particolarmente attuali le parole pronunciate da Scalfaro nel discorso che concludeva il suo primo anno da Presidente della Repubblica, nel 1992: Occorre che il peso fiscale sia equamente distribuito, ma soprattutto occorre che ogni sperpero venga eliminato, che ogni spesa sia riveduta e che chi froda il fisco sia trattato come chi tradisce il proprio Paese». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in un passaggio del suo discorso alla solenne commemorazione di Oscar Luigi Scalfaro, che si è svolta oggi a palazzo Madama.
Dopo aver ripercorso in maniera dettagliata le tappe dell'attività politica e della vita del presidente emerito della Repubblica, morto il 29 gennaio, Schifani ha sottolineato che «in uno dei più memorabili discorsi del suo mandato presidenziale, rivolgendosi ad un'Italia scossa dalle stragi e dagli scandali, Scalfaro indicò la via del coraggio della verità: vent'anni dopo, coraggio e verità sono le chiavi di lettura per ripercorrere il suo autorevole cammino di uomo politico, di credente e di servitore delle Istituzioni».
«Siamo orgogliosi - ha detto ancora Schifani - di aver condiviso la nostra condizione di rappresentanti del popolo italiano con chi, come Oscar Luigi Scalfaro, ha voluto fare del coraggio della verità la sua bandiera, vivendo e testimoniando «sino in fondo» la sua vocazione di cristiano, di politico, di uomo di Stato. Facciamo nostra - ha concluso il presidente del Senato - quella certezza che fu, in qualche modo, il filo rosso del suo rivolgersi agli italiani durante gli anni della sua presidenza: 'L'Italia risorgerà'».

Quagliariello (Pdl): Per il Centrodestra avversario su visione sistema - «Civiltà vuole che sia possibile commemorare non solo la scomparsa dei propri amici ma anche quella degli avversari, e che lo si possa fare con profondo rispetto ma anche senza ipocrisie e formule di maniera». Lo ha detto Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, nel corso della commemorazione di Oscar Luigi Scalfaro nell'aula di Palazzo Madama.
«Non vi è dubbio - ha affermato - che nel difficile e controverso settennato di Oscar Luigi Scalfaro la nostra parte abbia visto l'opera di un avversario politico. Un avversario per certi versi inatteso: la fase del sostanziale contenzioso si aprì infatti proprio con la sua ascesa al Quirinale. E la linea di incomprensione e di frattura tra l'allora Capo dello Stato e il centrodestra si consumò non solo e non tanto sulle pur determinanti scelte contingenti che quell'arbitro-giocatore si trovò a compiere, quanto sulla lettura di fondo dei mutamenti epocali che in quegli anni cambiarono il volto e l'anima del sistema politico italiano avviando la rivoluzionaria transizione dalla democrazia dei partiti alla democrazia degli elettori senza che a ciò fosse seguita una riforma dell'architettura istituzionale, che da quel tempo ancora non ha trovato la strada di giungere in porto. Oggi, alla vigilia del ventennale di quegli avvenimenti epocali, e tanto più in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo - ha concluso Quagliariello - potrebbe essere arrivato il momento che le forze politiche trovino la giusta spinta per riformare finalmente il sistema».

Davico (Lega): Frenò le riforme che oggi tutti chiedono - Oscar Luigi Scalfaro «non comprese la complessità del processo politico in atto dopo mani Pulite e osteggiò la coerenza degli obiettivi del nostro movimento, di fatto frenando quella legittima aspirazione alle riforme che oggi tutti invocano a gran voce». Questo il senso dell'intervento del Senatore della Lega Nord Michelino Davico oggi alla commemorazione del presidente emerito della Repubblica deceduto il 29 gennaio.
«Esprimo il cordoglio per il più anziano parlamentare novarese. Fermo restando il dovuto rispetto per la morte, imposto dalla sensibilità personale come anche dalle radici culturali, umane e cristiane del movimento che rappresento - ha detto ancora Davico - devo però dire che essa non deve assumere necessariamente una funzione catartica. Abilissimo a scalare i vertici della Balena Bianca, da uomo politico Scalfaro non fu però capace di intravedere quello che il nostro movimento sarebbe diventato per il Paese. Fu un agguerrito avversario politico della Lega Nord, che egli considerava una struttura paramilitare fuorilegge. Non ci riconobbe mai neppure ciò che oggi la Storia ha verificato: l'aspirazione a rappresentare quel popolarismo rimasto orfano di ogni altra rappresentanza, come dimostra anche oggi la nostra attuale scelta di severa opposizione ad un governo nato come mera operazione di palazzo».