19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Giustizia | L'emergenza carceraria

Carceri: Severino, sono pienissime, valutare il ricorso alla detenzione

Il Ministro della Giustizia nel suo intervento all'apertura dell'anno giudiziario: Governo e Parlamento devono trovare soluzioni equilibrate. Amnistia? Ho fatto quel che potevo

ROMA - Il problema sovraffollamento carceri affligge il sistema giudiziario e per questo il ministro della Giustizia, Paola Severino, nel suo intervento all'apertura dell'anno giudiziario, ha voluto sottolineare la necessità di valutare «sempre con particolare equilibrio e attenzione l'adozione della piú grave delle misure cautelari previste nel nostro ordinamento», ovvero la detenzione. Inoltre, ha detto il ministro, «governo e Parlamento sono chiamati a individuare un corretto equilibrio tra aspetto afflittivo e aspetto educativo della pena, tra carattere umanitario del trattamento del condannato e tutela del diritto dei cittadini alla sicurezza, tra riconoscimento dei piú elementari principi di civiltà anche a chi è detenuto e pieno soddisfacimento dei diritti delle vittime e dei loro familiari».

Amnistia? Ho fatto quel che potevo - Il ministro della Giustizia, Paola Severino, non apre all'ipotesi amnistia. Per quanto riguarda la situazione delle carceri, dice il ministro, «ho fatto quel che potevo fare, ho portato un decreto che dovrebbe alleviare le sofferenze di chi è in carcere e affrontare la questione degli Opg. Questi sono i passi avanti che come ministero potevamo e dovevamo fare; altri interventi non dipendono dal governo. Se il Parlamento troverà l'intesa e la maggioranza qualificata per varare l'amnistia, il governo sarà rispettoso della volontà delle Camere. A ciascuno - ha concluso Severino - il proprio compito».