Giustizia, al via l'anno giudiziario: sul tavolo il tema della prescrizione
Vietti: «Stop quando parte giudizio». Lupo: «Punire abuso processo». Intanto il vecchio clima di contrapposizione fra Governo e Magistratura ha lasciato il posto alla protesta meno clamorosa degli avvocati, sul piede di guerra contro Monti per le liberalizzazioni
ROMA - L'inaugurazione dell'anno giudiziario senza le proteste dei magistrati è quasi una notizia in sé, ma quest'anno l'effetto del «passo a lato» di Silvio Berlusconi da palazzo Chigi l'aveva reso prevedibile. Il vecchio clima di contrapposizione fra Governo e magistratura ha lasciato il posto alla protesta meno clamorosa degli avvocati, sul piede di guerra contro Monti per le liberalizzazioni. Ma anche se il ministro della Giustizia Paola Severino preferisce calcare come sempre la mano sul tema dell'efficienza oltre che su quello del sovraffollamento delle carceri su cui si è impegnata in prima persona con un decreto, un tema politico potenzialmente 'caldo' è emerso ugualmente dalla cerimonia annuale in Cassazione: sia il primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, sia il vicepresidente del Csm Michele Vietti, hanno messo sul tavolo il tema delicatissimo della prescrizione che rende impuniti troppi reati.
Lupo ha parlato apertamente di «abuso del processo» che «potendo contribuire alla prescrizione dei reati, può persino sottrarre il reo alla punizione» ed ha chiesto al legislatore di «porre un argine» a «condotte irrispettose della funzione giudiziaria e dolosamente dirette a ritardarne l'esito, che in altri ordinamenti sono penalmente sanzionate». Inoltre ha ricordato la raccomandazione dell'Ocse sulla necessità di «un adeguato prolungamento dei termini di prescrizione» in tema di corruzione. «I reati che destano effettivo allarme sociale siano giudicati - ha detto dal canto suo Vietti - con sentenze di merito e non finiscano nell'oblio a causa di un meccanismo della prescrizione che premia l'imputato a scapito della pretesa punitiva dello Stato e delle ragioni delle parti offese». Una proposta illustrata in mattinata in una intervista a Repubblica: «Fermiamo la prescrizione quando il giudice stabilisce che il processo va fatto», ha proposto il vicepresidente dell'organo di autogoverno delle toghe.
Esposito: La crisi acuisce la crisi del sistema - La «crisi di sistema, già storicamente difficile da fronteggiare, per la diffusione della criminalità organizzata, per l'ampiezza della corruzione e dell'evasione fiscale, per l'esistenza di una economia criminale, parallela a quella legale è oggi acuita dalla crisi economico finanziaria». Così scrive il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, nel suo intervento all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. L'alto magistrato sottolinea poi che «l'inefficienza del sistema giustizia, con le sue scarse risorse, si riflette sulla progettualità economica, con effetti negativi reciproci».
Esposito poi sottolinea che si è «in presenza di un circolo vizioso». E più avanti afferma che deve essere interrotto: «La crisi economica non deve trasformarsi in una crisi della ragione».
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