31 luglio 2025
Aggiornato 16:30
Inaugurazione anno giudiziario

Giustizia: Severino, la prescrizione non è una priorità

Oggi il Ministro della Giustizia a Catania, «esempio virtuoso». Anm: Il clima è diverso, serve una riforma della prescrizione. Maddalena: Clima più sereno fa sperare in riforme. Mantini (Udc): Necessario il dialogo anche con gli Avvocati

ROMA - Nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario che si celebra nelle corti d'Appello di tutta Italia, il ministro della Giustizia Paola Severino ha scelto di essere a Catania, «un esempio virtuoso, dimostrativo del fatto che il recupero di efficienza della giustizia prescinde dalle localizzazioni geografiche». In una intervista al messaggero il ministro oggi delinea alcune delle priorità del suo mandato, in particolare per sfoltire i tempi interminabili dei processi. E a questo proposito specifica: «Il tema della prescrizione non è un tabù. Piuttosto bisogna valutare se il problema della prescrizione rappresenti la causa o la conseguenza della lentezza della giustizia».
Insomma se allungare i termini di prescrizione diventa indispensabile per sanare i processi troppo lunghi, è evidente, dice il ministro, che il problema va risolto da«dalle cause e non dagli effetti, dalla testa e non dalla coda, prevedendo come ho già detto misure deflattive e interventi sistemici sulla misura della pena». D'altro canto limitarsi a dichiarare prescritti i processi «da un lato scontenta le esigenze di difesa sociale» e dall'altro «non rispetta il sacrosanto diritto di un innocente ad essere riconosciuto tale con una sentenza che non si limiti a dichiarare l'estinzione del reato».

Avvocati fondamentali, con loro dialogo totale - Per la giustizia «gli avvocati sono una parte importante e fondamentale per il ruolo che svolgono» e «con loro il dialogo da parte del governo sarà totale. Se il Parlamento vuole però deliberare in materia di avvocatura - ha detto il ministro -, il Governo non può non essere rispettoso. Così come - ha concluso la Severino -, il Governo deve rispettare la legge delega sulle professioni».

Mantini (Udc): Per riforma dialogo necessario anche con gli Avvocati - «Questo può essere l'anno della riforma della giustizia e il dialogo è necessario, anche con gli avvocati». Lo dichiara in una nota Pierluigi Mantini, responsabile riforme istituzionali dell'Udc.
«Condividiamo - aggiunge l'esponente centrista - l'impegno assunto dal Ministro Severino sull'agenda delle riforme e sul confronto. Sulle professioni i punti già decisi vanno attuati ma occorre porre un limite ai soci non professionisti di puro capitale e razionalizzare i riferimenti alle tariffe, come occorre stabilire un equo compenso per i giovani durante il tirocinio».
«E' chiaro poi che c'è un problema di ordine legislativo da risolvere perchè non si può realizzare tutto con regolamenti governativi. Un confronto ragionevole e costruttivo è nell'interesse del Paese», conclude Mantini.

Li Gotti (Idv): Ottime le linee guida della Severino, ora vanno realizzate - «Le buone intenzioni del Ministro Severino non possono, all'evidenza, affrancarsi da concetti di circostanza, condivisibili da tutti». Lo afferma Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione Giustizia del Senato, che aggiunge: «La riorganizzazione della macchina degli uffici e la riaffermazione del principio che la civiltà di un popolo si misura sul modello repressivo e sanzionatorio, oltre alla essenziale fase di esecuzione della pena, sono certamente ottime linee guida. Il problema è cosa fare per realizzare i sani principi».
«Allora - osserva ancora Li Gotti - si ritorna all'antico problema delle risorse umane, strutturali e, quindi, finanziarie. In Parlamento pendono oltre 2.000 disegni di legge su tutto e per tutto ciò che riguarda la giustizia. Basta trovare le proposte giuste e portarle avanti. Per responsabilità doverosa - conclude Li Gotti - l'Idv è pronta per dare i possibili contributi. Vedremo».

Anm: Il clima è diverso, serve una riforma della prescrizione - Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, registra «un clima politico sicuramente diverso rispetto agli ultimi anni» nelle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario nelle Corti di appello, visto che «non parliamo più di processo breve, lungo o di intercettazioni». A suo parere si tratta di «una fase nuova», che però coincide con la crisi economica e comunque «i problemi rimangono». Per questo il rappresentante dei magistrati invita la politica a recuperare risorse attraverso la lotta all'evasione fiscale e al riciclaggio e avviare una riforma «che passa attraverso il coraggio di mettere mano alla disciplina della prescrizione. Ce lo dice anche l'Unione europea». Una anomalia italiana che causa la cancellazione di un «numero enorme» di procedimenti.

Maddalena: Clima più sereno fa sperare in riforme - «Il clima fortunatamente più sereno che si comincia a respirare nei rapporti tra ordine giudiziario e sistema politico mi induce a sperare che finalmente si possa realizzare almeno qualcuna di quelle riforme e di quegli interventi che servono per fornire al sistema giustizia quella efficienza e e quella credibilità che sono indispensabili affinché il sistema si trasformi, come auspicato dal presidente Napolitano, in fattore di rilancio della crescita produttiva e occupazionale». Lo ha sottolineato il procuratore generale presso la Corte d'appello di Torino, Marcello Maddalena, in apertura del suo intervento a Palazzo di Giustizia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.