19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Il Naufragio della Costa Concordia

Bild: «E' la tragedia della superficialità italiana»

La Germania conta i propri morti nel naufragio della Costa Concordia: sono quattro le vittime accertate, cui si aggiungono otto dispersi. Astoi e Costa offrono 10mila euro a passeggero. ARPAT, sostanze inquinanti inferiori ai limiti. Il Procuratore di Grosseto: Non ci sono altri indagati

GROSSETO - Dopo le identificazioni di ieri e di oggi, la Germania conta i propri morti nel naufragio della Costa Concordia: sono quattro le vittime accertate, cui si aggiungono otto dispersi. Per loro, come per le altre persone che mancano all'appello, le «speranze» di essere ritrovate in vita cominciano a non esserci più, come ha detto il commissario delegato per l'emergenza Giglio, Franco Gabrielli. Quale che sia il conto definitivo, per l'opinione pubblica in Germania quella della Concordia è già una tragedia che rimarrà scolpita nella memoria.

«Non vedremo più il vostro Paese come prima», osserva Stefano Laura, inviato per Bild sull'isola del Giglio. «Tante sono le cose che troviamo sconcertanti di questa vicenda, a cominciare dalle responsabilità del comandante Francesco Schettino, per proseguire con il balletto del numero dei dispersi e per finire con gli strascichi di polemica che nel nostro Paese manterrà nei vostri confronti».
L'editoriale di Der Spiegel («il comandante non poteva che essere italiano«) è solo un assaggio di quel che ci aspetta? «Sì, ma quello è un episodio che non fa testo -risponde Laura- nel senso che da voi ha avuto risonanza l'articolo che poi ne è nato di Repubblica. A dire il vero, Spiegel ha dedicato un numero di 23 pagine alla Costa Concordia, in cui l'aspetto principale erano assolutamente la dinamica del naufragio e le storie dei sopravvissuti». Semmai, continua Laura, «in Germania vediamo quel che è successo come la conseguenza di una certa 'superficialità italiana', che accomuna Silvio Berlusconi e il comandante Schettino. E' la superficialità del 'va tutto bene', quella che nega la crisi e che finisce contro gli scogli del Giglio». «La vostra superficialità è un pregio per tanti altri aspetti -gli fa eco Andreas Englisch, anch'egli inviato di Bild' al Giglio- viene vista con simpatia, nella misura in cui significa cultura e creatività. Ma quando capita una tragedia simile, in cui muore un numero non ancora precisato di nostri connazionali, la superficialità italiana è sinonimo di inefficienza».
Oltre al naufragio di per sé, a «sconcertare» l'opinione pubblica tedesca è stata la conta dei dispersi: «per me rimane un giallo -afferma Laura- quando, ad un certo punto, i dispersi erano diventati circa 15, secondo l'annuncio del presidente della Toscana, Enrico Rossi. Poi sono ritornati ad essere 29 e ci siamo resi conto che la differenza, stranamente, la facevano praticamente per intero proprio i tedeschi». E la gestione dell'emergenza? «Resterà impressa non solo la manovra di Schettino, ma la generosità dei volontari e della gente del Giglio, non se ne può parlare che bene». «La tragedia della Concordia comunque non finisce qui -conclude Englisch- e la copertina di Der Spiegel ('protocollo di un fallimento morale') è solo l'inizio».

La Corte di Parigi gestirà le azioni legali dei francesi - Il ministero della Giustizia francese ha annunciato oggi sarà la Corte di Parigi a occuparsi delle azioni legali intentate da diversi cittadini francesi dopo il naufragio della nave Costa Concordia al largo dell'isola del Giglio.
«Poichè molti passeggeri hanno presentato cause in diverse zone del territorio nazionale, il ministero ha deciso di riunirle presso la Corte di Parigi per favorire un'appropriata amministrazione della giustizia», si legge nel comunicato. Complessivamente erano 462 i cittadini francesi a bordo della nave: quattro sono morti, mentre due risultano ancora dispersi. Il ministero non ha precisato il numero delle cause depositate.

Astoi e Costa offrono 10mila euro a passeggero - 10.000 euro di risarcimento, oltre alle spese legali, per ogni passeggero coinvolto nel naufragio della Costa Concordia. Questa la proposta giunta da Astoi e Costa Crociere nel corso della riunione di oggi a Roma, alla quale il Codacons, che rende note le cifre della trattativa, non ha però potuto partecipare «avendo ricevuto l'invito solo 15 minuti prima dell'inizio dell'incontro». «Si tratta di una elemosina offerta alle vittime del naufragio - spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - è assurdo pensare di risarcire con una cifra così misera quei cittadini che a causa dell'incidente hanno rischiato la vita, subendo danni psicologici che si ripercuoteranno per la loro intera esistenza».
«Non capiamo come si sia potuti arrivare ad un indennizzo così assurdo, che sembra rappresentare addirittura una ingiuria nei confronti dei passeggeri della Concordia, e siamo contenti di non essere stati invitati a questo incontro, perchè di fronte a tale elemosina lo avremmo abbandonato immediatamente», prosegue Rienzi.
Il Codacons invita tutti i passeggeri della Concordia a non accettare la «miserabile offerta» giunta oggi nel corso della riunione con Astoi e Costa Crociere, e ad aderire alla class action avviata dall'associazione.

ARPAT, sostanze inquinanti inferiori ai limiti - Attorno alla Costa Concordia «al momento non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell'acqua del mare». Lo fa sapere l'Arpat (l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) in una nota diffusa oggi nella quale rende noti i risultati quasi completi dell'analisi condotte sui campioni prelevati il 24 gennaio.
L'Arpat precisa che «le sostanze che al momento si ritiene costituiscano la principale fonte di potenziale grave inquinamento, tensioattivi (usati nei detersivi, ndr) e idrocarburi, risultano inferiori ai limiti di rilevabilità in tutti i punti di campionamento effettuati».
Oltre ai punti intorno alla nave sono stati effettuati prelievi anche in prossimità del dissalatore che alimenta l'acquedotto dell'isola e all'interno della macchia iridescente che era stata avvistata a sud del relitto della nave: «Anche in questi ultimi campioni gli idrocarburi sono risultati inferiori alla soglia di rilevabilità. Altri parametri indagati risultano inferiori alle soglie di rilevabilità o nella norma, i test di tossicità negativi», conclude l'Arpat.

Gabrielli: Al lavoro sui serbatoi, da sabato lo svuotamento - Sono cominciate le operazioni di «flangiatura» sui serbatoi della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio davanti al porto del Giglio. Lo fa sapere Franco Gabrielli, commissario delegato del Governo sull'isola. L'applicazione delle flange permette di fatto la foratura delle cisterne contenenti il carburante e la realizzazione di un sistema valvolare che consente di asportarlo senza che il liquido venga a contatto con l'acqua del mare.
«Si confermano al momento le previsioni», commenta Gabrielli. Il pompaggio vero e proprio del carburante dovrebbe quindi cominciare sabato, come ribadito anche oggi dalla Smit. Anche «le condizioni meteo-marine sono particolarmente favorevoli, mentre già da domenica tenderanno peggiorare. Ma per fortuna non sempre le previsioni negative si sono realizzate», ha precisato Gabrielli.

Il Procuratore di Grosseto: Non ci sono altri indagati - La Procura di Grosseto sta affrontando «indagini lunghe e complesse» per il naufragio della Costa Concordia del 13 gennaio davanti all'isola del Giglio. Così il procuratore capo Francesco Verusio risponde ai giornalisti sull'andamento dell'inchiesta. «Allo stato non ci sono altri indagati» oltre al comandante Francesco Schettino e al primo ufficiale Ciro Ambrosio. «Ci sono tante persone da sentire», ha aggiunto Verusio che poi si rivolge così ai cronisti: «lasciateci lavorare. Mi meraviglia come voi possiate avere i verbali». Verusio questa mattina ha effettuato un sopralluogo in motovedetta intorno alla nave.

Confconsumatori è parte offesa - Confconsumatori si è costituita oggi parte offesa nel processo penale contro il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino e Ciro Ambrosio, primo ufficiale di plancia. A tal fine l’Associazione ha provveduto alla nomina dell’avvocato Marco Festelli, Presidente di Confconsumatori Grosseto, quale difensore di fiducia.
«La sciagura non solo ha provocato danni irrimediabili per i passeggeri – commenta Mara Colla Presidente Nazionale di Confconsumatori – ma ha arrecato danni di rilevanza importantissima al turismo italiano e alla credibilità della sicurezza marittima. Gravissimo anche il possibile pregiudizio all’ambiente, in particolare all’arcipelago toscano. Inoltre registriamo il forte disagio di coloro che avevano prenotato una crociera prima dell’incidente e che ora dovrebbero mettersi in viaggio».
Intanto è in corso in queste ore l'incontro tra il Comitato Naufraghi e i responsabili di Costa Crociere che ha come obiettivo quello di individuare le modalità risarcitorie in via extragiudiziale senza che i passeggeri debbano sostenere ulteriori spese».

La Guardia Costiera: Persa 1 ora, poteva andare bene - Se Francesco Schettino dopo l'incidente della Costa Concordia «non avesse fatto perdere un'ora preziosa, sarebbe andata di lusso: si sarebbero potute calare le scialuppe con calma, mettere a loro agio le persone. Invece la prima ora importante è stata persa, si è lavorato in angoscia, lui se ne è andato e ci sono stati ordini contraddittori». Lo ha detto in audizione oggi alla Commissione Lavori pubblici del Senato il comandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, ammiraglio Marco Brusco.
Considerando però che a bordo c'erano 4.200 persone, possiamo dire che è andata bene», ha detto ancora Brusco, chiarendo che la responsabilità dell'incidente all'Isola del Giglio «è sicuramente del comandante Schettino».