25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Incidente Costa Concordia

Naufragio del Giglio: Costa Crociere, dal Made in Italy agli USA

La società è dal 1997 di proprietà del gruppo americano Carnival che con cento navi da crociera e numerosi marchi è uno dei principali gruppi crocieristici del mondo

ROMA - La Costa Crociere, la cui nave Costa Concordia è naufragata all'Isola del Giglio, è uno dei principali marchi del turismo Made in Italy, ma in realtà è americana: la famiglia armatoriale genovese dei Costa l'ha ceduta nel 1997 per 455 miliardi al gruppo statunitense Carnival Corporation che con cento navi da crociera e numerosi marchi è uno dei principali gruppi crocieristici del mondo. Tuttavia, Costa Crociere, che nel 2010 ha fatturato 2,8 miliardi (in aumento del 12% sul 2009), e ha trasportato 2,1 milioni di crocieristi (più 18% sul 2009) sulle sue 14 navi (e altre due sono in costruzione) ha sempre sottolineato lo «stile italiano» delle sue crociere.

La società Costa è stata fondata nel 1854 a Genova da Giacomo Costa per produrre, commerciare e trasportare olio d'oliva tra la Liguria e l'Italia meridionale. L'attività armatoriale iniziò nel 1924 con l'acquisto di un piccolo piroscafo, il «Ravenna», per trasportare olio e altre merci oltre oceano, soprattutto in America e Australia. Il trasporto passeggeri iniziò invece dopo la seconda guerra mondiale, quando Angelo Costa, capo della famiglia nonchè storico presidente della Confindustria della ricostruzione postbellica, avviò la diversificazione dell'attività.
L'attività turistica vera e propria iniziò nel 1959 quando la «Federico C», appena varata, fu la prima nave utilizzata esclusivamente per le crociere «di svago».La società venne rinominata Costa Crociere nel 1986 quando l'attività turistica era ormai prevalente: in quell' anno la società raggiunse i 240 miliardi di fatturato con 160 mila passeggeri.

Nel decennio successivo Costa Crociere, introdusse numerose innovazioni nel settore del turismo crocieristico (tra cui la quotazione in Borsa e le prime campagne pubblicitarie televisive) ed estese l'attività a tutto il mondo riuscendo a diventare la prima società crocieristica europea con 300 mila clienti e oltre 860 miliardi di fatturato nel 1996.Tuttavia, la crisi finanziaria dei primi Anni Novanta aveva creato squilibri difficilmente recuperabili, che indussero la famiglia Costa e gli altri azionisti a cedere la società al colosso americano Carnival Corporation che era nato nel 1972 e stava scalando le classifiche delle società crocieristiche mondiali.