20 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Costi della Politica

Stipendi dei politici: non possiamo fare medie con l'Europa

L'organismo guidato da Giovannini non dà indicazioni su tagli: il problema è che i nostri deputati e senatori guadagnano più dei colleghi europei in termini di stipendio però costano di meno in termini di assistenti (i cosiddetti portaborse) e spese aggiuntive

ROMA - Si possono tagliare gli stipendi dei parlamentari italiani? Per la Commissione guidata dal presidente Istat Enrico Giovannini, il problema è che i nostri deputati e senatori guadagnano più dei colleghi europei in termini di stipendio però costano di meno in termini di assistenti (i cosiddetti portaborse) e spese aggiuntive. Lo dice il rapporto della Commissione incaricata di studiare la questione, pubblicato sul sito della Funzione pubblica e analizzato oggi da vari quotidiani.

Per la Commissione è impossibile fare una media. L'organismo che aveva avuto lì'incarico dal governo Berlusconi e dalle presidenze di Camera e Senato, confermato dall'esecutivo Monti, doveva rendere il suo verdetto entro il 31 dicembre e lamenta il poco tempo a disposizione. La media comunque è complessa, come si può leggere dalle tabelle pubblicate oggi su Repubblica e Corriere della sera. In Italia l'indennità parlamentare lorda per i deputati è di 11.283 contro i 7.100 euro della Francia, i 2.813 della Spagna, 8.500 nei Paesi Bassi, 7.668 in Germania... A cui si aggiunge in Italia una diaria da 3.500 euro. Sono però minori le spese accessorie, in particolar modo quelle dei collaboratori: rientrano per i deputati nostrani fra le spese di segreteria e rappresentanza, 3.690 euro al mese. Mentre per esempio in Francia un deputato può spendere fino a 9.100 euro al mese per i collaboratori, in Germania sono pagati dal Parlamento per un totale di 14.700 euro, in Austria sono dipendenti della Camera.

Per la Commissione comunque i dati raccolti sono «del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una utilizzazione ai fini indicati dalla legge». Insomma insufficienti per capire se e quanto tagliare. Quindi «Nonostante l'impegno profuso e tenendo conto dell'estrema delicatezza del compito ad essa affidato, nonchè delle attese dell'opinione pubblica sui suoi risultati, la Commissione non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuna delle medie di riferimento con l'accuratezza richiesta dalla normativa».
Eppure, scrive Repubblica, ai tagli si pensa anche se le presidenze di Camera e Senato non interverranno sulla voce principale, l'indennità in senso stretto, nè sulla diaria da 3.500 euro. Invece si potrebbe, pare, intervenire proprio sulle spese per collaboratori e portaborse decurtando quei 3.690 euro mensili di rappresentanza.
E Libero oggi titola, «La casta frega pure Monti - Stipendi d'oro salvi». Si legge nell'editoriale di Franco Bechis: «La commissione (...) ha gettato la spugna» e dopo aver citato le conclusioni: «Tradotto in pratica: mentre tutti gli italiani stanno versando sangue per la Patria bersagliati da nuove tasse, i Dracula che glieli stanno portando via hanno salvato vene e portafogli».