28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Esito positivo dell'asta dei Bot collocati oggi

Monti: Misure per la crescita entro gennaio, l'Italia ce la farà

Ma i partiti sono sempre più in tensione: il Pdl chiede consultazioni: L'Italia rischia di essere spacciata a causa delle politiche fiscali e di bilancio messe in atto da chi è stato chiamato al governo per salvarla. Ma oggi anche il centrista Pier Ferdinando Casini avanza i suoi desiderata

ROMA - Presentare le misure per la crescita entro gennaio, compresa la riforma del mercato del lavoro di Elsa Fornero. Mario Monti ha sollecitato i ministri a farsi trovare pronti per la fine del primo mese del nuovo anno con un pacchetto di misure «forti» che diano una scossa immediata all'economia. A loro, nel corso del Cdm, ha dettato i punti chiave dell'agenda del lavoro, per poi ascoltare l'ampio dibattito e i contributi venuti dai vari dicasteri. Alla fine, riferisce il comunicato, «condivisione unanime» delle proposte del premier. Una unanimità che però non si riscontra in Parlamento, con i partiti che - con diversi accenti - provano a pesare di più nell'agenda del governo.

Intanto il premier incassa con soddisfazione l'esito positivo dell'asta dei Bot collocati oggi: assegnati per intero i nove miliardi messi in asta, con un rendimento medio crollato al 3,251% dal 6,504% di fine novembre. Ma lo spread sui decennali torna oltre i 500 punti di base, alla vigilia di un'altra importante asta di titoli pubblici. Ma il premier, riferiscono fonti di governo, non cede al pessimismo: quel livello di spread, avrebbe fatto notare ai ministri, è lo stesso di quando la Bce acquistava massicciamente i titoli italiani; il fatto che ora l'Italia ce la faccia da sola è comunque segnale positivo. Insomma, l'Italia ce la farà, avrebbe ribadito ancora una volta il premier.

Di opinione diversa il Pdl: «L'Italia rischia di essere spacciata a causa delle politiche fiscali e di bilancio messe in atto da chi è stato chiamato al governo per salvarla. Troppe tasse stanno uccidendo l'economia e la recessione è già fra noi», afferma in una nota il vice presidente dei deputati Osvaldo Napoli, che chiede al Pdl di «chiamare un break per esigere una profonda revisione della politica fiscale fin qui messa in campo perché essa rischia di condizionare fino a renderla vana qualsiasi politica di crescita. Il presidente Monti farà bene a fermare le macchine per incontrare le forze politiche e concordare con loro i nuovi provvedimenti».

Seppure con toni più concilianti, anche il Pd dà le sue coordinate al premier. Stefano Fassina chiede pressing a Bruxelles contro «l'austerità cieca» imposta dalla Germania e per un intervento «espansivo» a sostegno della crescita; Cesare Damiano insiste sul tema pensioni, che «per noi non può considerarsi archiviato perché la nuova riforma produce effetti negativi sui lavoratori, creando situazioni socialmente insostenibili»; Ignazio Marino chiede invece liberalizzazioni e asta delle frequenze tv.

Ma oggi anche il centrista Pier Ferdinando Casini avanza i suoi desiderata: «Riforme, rilancio degli investimenti, misure per la produttività e la crescita, severa lotta all'evasione fiscale» mentre «il Paese non reggerebbe un'altra manovra» e «un nuovo intervento sui conti avrebbe un carattere recessivo». Con un avvertimento: «Monti le idee chiare ce l'ha» anche se «un conto è scriverle in un saggio, un conto è applicarle al governo». Tuttavia, Monti «deve reggere, altrimenti l'Italia affonda».

Anche ai partiti risponderà dunque domani il Premier, nella conferenza stampa di fine anno in cui dovrebbe dettagliare di più la sua agenda per il 2012.