19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Governo Monti

Monti prepara il rilancio: Non abbiamo alternative

Ma il «caso Fornero» spiazza i Ministri: Non siamo più in cattedra. Tensioni che rischiano di complicare la fase di rilancio dell'economia che, nelle intenzioni del premier, deve seguire la manovra di consolidamento fiscale

ROMA - Come l'abbia presa Mario Monti non si sa, ma nel governo non tutti hanno apprezzato la sortita di Elsa Fornero sull'articolo 18. Al di là della questione di merito, quello che preoccupa è l'inasprimento del fronte col sindacato e le fibrillazioni che l'intervista del ministro del Welfare ha provocato nel Pd. Tensioni che rischiano di complicare la fase di rilancio dell'economia che, nelle intenzioni del premier, deve seguire la manovra di consolidamento fiscale.
Spiega un ministro: «Non stiamo più parlando nelle aule universitarie, dobbiamo valutare gli effetti politici di quello che diciamo». E così si capisce che l'intervista al 'Corriere' doveva servire solo a ribadire la centralità del confronto sul mercato del lavoro, un tema sul quale lo stesso Monti ha più volte insistito sulla necessità di una maggiore concertazione: «Ma la Fornero è andata più in là - spiega un ministro - aprendo da subito un dibattito sull'articolo 18 che forse era meglio evitare oggi».

«Siamo senza alternative» - Detto questo, le fibrillazioni nei partiti vengono accolte senza particolare preoccupazione a palazzo Chigi: «Siamo senza alternative», è la convinzione nell'Esecutivo. Concetto che nell'ultima settimana lo stesso Monti ha espresso con durezza sempre maggiore, fino alla sferzata in commissione Bilancio quando ha ricordato tutti che «se siamo qui è perchè la politica era paralizzata». E poi, ragiona un esponente di governo, «il vantaggio di essere tutti ministri tecnici è che il ballon d'essai di un ministro può facilmente essere smentito dal premier senza che questo comporti problemi con la maggioranza, come succede nei governi politici se viene sconfessato un membro di governo espressione di un determinato partito».

Piano per la crescita - L'impegno delle prossime settimane sarà dunque quello di mettere a punto le misure per la crescita, annunciate anche oggi a breve dal ministro degli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi. Misure che non saranno prese in un unico pacchetto, ma «attraverso diversi interventi». Cercando comunque, spiega un ministro, di «bilanciare» gli interventi sgraditi ai vari gruppi di maggioranza: «Dobbiamo anche in questo caso cercare l'accordo di tutti». Ma che questa sia la vera sfida è convinzione di tutti: «Solo così, attenuando gli effetti della recessione e stimolando l'economia, potremo evitare un'altra manovra correttiva», riconosce un membro del governo.