25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
«La Chiesa paga l'ICI»

Bagnasco: Sull'ICI polemica infondata. Ma ok a chiarimenti

Il Presidente della CEI al Corriere della Sera: Mi chiedo se c'è malafede. Radicali: Passata la festa, gabbato lo santo. Ora che in Parlamento il pericolo è scampato, il presidente della Cei torna a pontificare e alzare il muro di gomma

ROMA - «La Chiesa paga l'Ici». Il cardinale Angelo Bagnasco contrattacca dopo le persistenti polemiche sull'esenzione per gli immobili ecclesiali. In un'intervista al Corriere della sera, il presidente della Cei rivendica di aver lanciato «già da anni» l'allarme dell'aumento dei pacchi-viveri da parte delle Caritas diocesane, «quando un po' dappertutto si asseriva che la crisi non avrebbe riguardato il nostro Paese». Poi l'affondo: «La gente che trova aiuto e spesso generi di prima necessità lo sa bene. Ma non basta evidentemente a cambiare l'agenda dell'informazione diffusa. Mi chiedo se sia solo questione di ignoranza. O anche di malafede».

Concetto ripetuto al suo arrivo ad un convegno a Roma alla Pontificia università Gregoriana. «Speriamo - afferma l'arcivescovo di Genova interpellato dai giornalisti - che la trasparenza dei dati forniti quasi ogni giorno da Avvenire mettano in evidenza le cose e spengano ogni polemica perché non ha fondamento». I radicali vanno all'attacco. Mario Staderini paragona Avvenire alla Pravda di sovietica memoria e commenta: «Passata la festa, gabbato lo santo. Quando la pressione dell'opinione pubblica metteva paura, Bagnasco faceva aperture e ammetteva l'esistenza di un problema. Ora che in Parlamento il pericolo è scampato, il presidente della Cei torna a pontificare e alzare il muro di gomma».

Bagnasco specifica, al Corriere, che «le tasse non sono un optional e l'esenzione dell'Ici per talune categorie di enti e di attività non è un privilegio. E' il riconoscimento del valore sociale dell'attività che viene esentata e che non riguarda solo la Chiesa ma anche altre confessioni religiose e una miriade di realtà no profit». Ripete: «Eventuali casi di elusione relativi a singoli enti, se provati, devono essere accertati e sanzionati con rigore: nessuna copertura è dovuta a chi si sottrae al dovere di contribuire al benessere dei cittadini attraverso il pagamento delle imposte». Ribadisce: «Siamo disposti a valutare la chiarezza delle formule normative vigenti, con riferimento a tutto il mondo dei soggetti e delle attivita non profit oggetto dell'attuale esenzione». Un concetto scandito di nuovo con i cronisti che lo fermano alla sua uscita dalla Gregoriana. La Chiesa, spiega, è disposta ad «alcune precisazioni laddove nella formulazione di qualche punto della legge queste precisazioni si rivelino necessarie». I vescovi, ad ogni modo, non sono «per niente» preoccupati dall'atteggiamento del governo Monti, che ieri ha dato parere favorevole ad un ordine del giorno parlamentare sul tema.