24 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Media | Il caso Mentana

Mentana, dimissioni anti-cdr da Tg La7, Terzo polo: ora al Tg1

Lascia la direzione per minacciata denuncia, conduttori de La7: resti. Nel frattempo l'Assemblea di redazione si riunisce, il Cdr in una nota smentisce di aver sporto denuncia e rinnova la sua stima al direttore

ROMA - Dimissioni rassegnate, testata in subbuglio, sullo sfondo il dubbio che per Enrico Mentana possano aprirsi ora le porte del Tg1, affidato ad interim - e a tempo - ad Alberto Maccari. Il direttore de La7 lascia dopo l'annunciata denuncia di Fnsi e Cdr di ieri per comportamento anti-sindacale, il Cdr gli rinnova la fiducia, smentita considerata tardiva: ad ora il direttore non cambia idea e il Terzo polo lo lancia per la direzione del Tg della rete ammiraglia Rai.

E' di ieri la nota di Fnsi con la quale si annuncia, «di intesa con il Cdr», di aver dato mandato all'avvocato Bruno Del Vecchio di sporgere denuncia per comportamento antisindacale» del direttore, accusato di rifiutare «categoricamente di intrattenere corrette relazioni» con il Cdr e di aver provocato, con la mancata lettura del comunicato Fnsi che solidarizzava con lo sciopero dei poligrafici, la classica «goccia che fa traboccare il vaso». I dissidi del direttore con il Cdr risalgono dunque a tempo addietro, oggi Mentana tira le somme: annunciando «dopo aver atteso 24 ore eventuali ravvedimenti» di rassegnare le dimissioni perché è «impensabile continuare a lavorare anche solo per un giorno con chi mi ha denunciato». Annuncio che l'ad di Ti media Stella non deve aver gradito, se poco dopo l'azienda in una nota chiarisce di non aver ricevuto «comunicazione ufficiale» delle dimissioni. Poi si tenta il recupero, e in un'altra nota si esprime «solidarietà» al direttore, definendo «azioni sproporzionate» quelle del Cdr e auspicando «la ricomposizione del dissidio». Ma intanto il titolo Timedia, a chiusura di Borsa, perde il 3,74%, dopo il tonfo a meno 6,59 sull'annuncio di dimissioni.

Nel frattempo l'Assemblea di redazione si riunisce, il Cdr in una nota smentisce di aver sporto denuncia, rinnova la sua stima al direttore e precisa che la vicenda della mancata lettura del comunicato «non riguarda i rapporti tra il direttore e il Cdr, ma la questione insorta tra la direzione e il sindacato nazionale e regionale». Parole tardive, secondo il direttore, mentre Siddi, segretario Fnsi, rincara: quella di Mentana è una reazione eccessiva.

Dunque il fatto resta. E il Terzo polo lo coglie per lanciare Mentana alla direzione del Tg1, «è il candidato naturale, la Rai non perda l'occasione» rilancia subito su Twitter Roberto Rao, Udc, sulla stesa linea Flavia Perina, Udc. Solo una coincidenza, o tutto studiato? Certo ai vertici Rai qualcuno avrebbe volentieri inserito il nome di Mentana nella rosa dei candidati per il Tg1 ma in pochi credono che il dissidio con il Cdr sia solo un pretesto per puntare in alto, «non credo» dice un consigliere di centrosinistra, sarebbe «minestra riscaldata», commenta uno dal centrodestra. Il dubbio resta. Entro gennaio la risposta.