3 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Fumata nera dopo un vertice con Alfano, Bersani e Casini

Monti inciampa sui Sottosegretari

La nomina dei «magnifici 30» è stata rinvita alla prossima settimana. Intanto a causa di questo vuoto nell’esecutivo restano bloccate le commissioni parlamentari buona parte dell’attività delle Camere

ROMA - I passaggi segreti di cui sono ricchi i palazzi cinquecenteschi in cui si muove la politica italiana sono riusciti a tenere lontani da fotografi e da telecamere le siluette dei segretari che con passi felpati ieri sera si sono diretti nell’ufficio privato del senatore a vita, Mario Monti, a Palazzo Madama.
Quello che nessun tunnel sotterraneo è però riuscito a nascondere è il fuoco incrociato che Bersani, Alfano e Casini hanno riversato sui potenziali candidati, decretando l’assoluto insuccesso dell’incontro notturno che avrebbe dovuto partorire la definitiva composizione del governo Monti.
Insomma a parole dicono a Monti di fare presto, ma nei fatti tutti stanno facendo il massimo per rallentarne il cammino.

Fumata nera sui sottosegretari dopo l’incontro notturno - La questione spinosa dei sottosegretari del nuovo governo è stata affrontata dalle forze della maggioranza nell'ufficio del premier Mario Monti durante un vertice notturno, secondo quanto scrivono oggi diversi quotidiani. C'è un tunnel fra Palazzo Madama, sede del Senato, e Palazzo Giustiniani, dove si trova l'ufficio del presidente del Consiglio: ed è lì che sono passati in segreto Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani, leader dei tre partiti che sostengono il governo di unità nazionale: Pdl, Udc, Pd.

Il Pdl dice no a politici o ex politici - La partita dei sottosegretari è ancora aperta e non è inserita nell'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri che si terrà oggi. Tutto rimandato alla prossima settimana. Una frenata che sarebbe dovuta in primo luogo al fatto che il Pdl non vuole politici nè ex politici nell'esecutivo mentre Pd e Terzo polo vorrebbero dei «tecnici d'area».

Per Repubblica Berlusconi è furioso con Monti - Sempre secondo Repubblica, il Pdl segna anche le prime aspre tensioni con il governo «tecnico» perchè in particolare Silvio Berlusconi sarebbe furioso per la mancanza di comunicazioni con il nuovo premier: la visita ieri di Gianni Letta a palazzo Chigi sarebbe servita a ottenere informazioni sul caso Finmeccanica (in ballo la successione di Guarguaglini indagato) e sulle misure economiche.

Il Giornale attacca il professore: in ginocchio davanti alla Merkel - Proprio queste dovrebbero oggi essere rivelate in Consiglio dei ministri. Ma per ora ci sono le parole della cancelliera tedesca Merkel che le ha definite ieri «Impressionanti». E oggi non a caso i quotidiani vicini a Berlusconi attaccano: «In ginocchio dalla Merkel» titola il Giornale. «Monti svela alla Cancelliera i segreti del suo piano contro la crisi. Ma a Roma nessuno li conosce».