28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Il delitto di Avetrana

Sarah Scazzi: Cassazione, a Taranto Giudici imparziali

Depositata la sentenza con la quale è stata respinta la richiesta di spostare il processo da Taranto a Potenza. Michele Misseri a «Mattino Cinque»: Cosima-Sabrina riconoscano la mia colpevolezza

TARANTO - Non c'è prova che «la massiccia campagna mediatica sviluppatasi su tutto il territorio nazionale abbia in alcun modo influito, menomandola, sul sereno ed imparziale esercizio delle funzioni giudiziarie da parte dei magistrati di Taranto e abbia condizionato le loro scelte processuali o il contenuto dei provvedimenti di loro competenza». Lo scrivono i giudici della Cassazione nella sentenza con le motivazioni per le quali il 12 ottobre scorso era stata rigettata l'istanza di trasferimento del processo per il delitto di Sarah Scazzi da Taranto a Potenza. La sentenza è stata depositata oggi dalla Prima Sezione Penale della Cassazione. Erano stati i legali di Sabrina Misseri, Franco Coppi e Nicola Marseglia, a chiedere la rimessione del processo per motivi ambientali.

I Giudici di Taranto sono imparziali - I due legali sostenevano che la presenza massiccia dei media pregiudicava la serenità dei giudici determinando una situazione compromessa soprattutto a livello locale. Ma i giudici della Cassazione, nel merito, hanno risposto a Coppi e Marseglia che è «indubbia» la «dimensione nazionale attribuita alla vicenda che, in alcune occasioni, ha travalicato le esigenze di una doverosa informazione su un fatto di incontestabile gravità». Per la Cassazione , i media hanno celebrato «processi virtuali paralleli a quelli in corso di trattazione nell'unica sede deputata», alimentando «una morbosa ed esasperata attenzione».
Proprio per la dimensione nazionale del caso, «anche l'ipotetico spostamento del processo in altre parti del territorio nazionale non eliminerebbe l'eccezionale clamore mediatico, né l'interesse dell'opinione pubblica da esso alimentato, sicchè ogni ufficio giudiziario verrebbe a trovarsi in una situazione di potenziale condizionamento». Ma i giudici della Suprema Corte si spingono anche oltre, affermando anche che non c'è prova che le opinioni «proliferate sui social network» abbiano influenzato i giudici e la Procura che si sta occupando del delitto Scazzi. Tutti questi elementi, secondo la Cassazione, non permettono «di prevedere reali ostacoli al corretto svolgimento del giudizio o di formulare, fondatamente, sulla base di elementi obiettivi, dubbi sulla imparzialità dei giudici tarantini e sull'esito non imparziale e sereno del giudizio».

Michele: Cosima-Sabrina riconoscano la mia colpevolezza - «Se prima avevo paura dei Giudici e dei Carabinieri, adesso non ho più paura di nessuno. Cosima e Sabrina non hanno mentito su niente: non c'era nessuno con me nella fase finale del delitto, durante l'occultamento di cadavere. Spero che durante il dibattimento riconoscano la loro innocenza e la mia colpevolezza». A parlare è Michele Misseri, in un'intervista oggi alla trasmissione Mattino Cinque, dopo che ieri il gup di Taranto ha ricettato la richiesta di scarcerazione per Sabrina Misseri e Cosima Serrano in merito all'omicidio di Sarah Scazzi.
«Sono triste perché pensavo che le avrebbero fatte uscire di prigione, visto che non c'entrano niente - prosegue Misseri - durante l'udienza le ho viste cariche d'odio nei miei confronti. Una volta chiesi al giudice la possibilità di andare a salutare mia figlia e chiederle perdono, ma mi rispose di no».
«Vorrei dire a mia moglie e a mia figlia di avere un po' di pazienza - conclude zio Michele - perchè prima o poi dovranno uscire».