20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Straordinario risultato della prima puntata di Servizio Pubblico

Santoro: Grande successo, la rivoluzione è cominciata

Il risultato conferma la rivolta contro il degrado della tv generalista. Masi fa i complimenti a Santoro: Programma coraggioso. Verro: Ritorno in Rai? E' lui che ha scelto di andar via. Lettera di Di Pietro a Garimberti: La RAI lo faccia tornare

ROMA -«Il risultato di ieri conferma che è in atto una rivolta contro il degrado della tv generalista occupata dai partiti, sia nel pubblico che nel privato. Lavoreremo per estendere questa rivolta, per trasformarla in rivoluzione. E la rivoluzione, a guardare il grande successo di ieri sera, è già cominciata». Lo dichiara Michele Santoro commentando lo straordinario risultato della prima puntata di Servizio Pubblico.
«Le Tv regionali hanno avuto 2.276.418 spettatori e SkyTg24 Eventi 645.113, per uno share complessivo di 12,03. Sul web si realizza un risultato mai registrato i precedenza in Italia, e sicuramente tra i record a livello mondiale: 5 milioni di contatti e più di 300 mila utenti medi contemporanei. È stato anche l'evento live più seguito di sempre su Iphone e Ipad in Italia, con un picco di 4mila utenti contemporanei. Serviziopubblico.it è stato il primo canale per 5 ore sulla rete. Straordinario - conclude - anche l'uso interattivo di Facebook durante il programma, con 120 mila risposte complessive ai sondaggi lanciati durante il programma; 55 mila nuovi «Mi piace» durante l'evento; 5 mila commenti allo streaming e ServizioPubblico è stato il trending topic su Twitter per l'intera serata, con 2 mila 500 follower in più durante l'evento. Grande soddisfazione anche da Radio Capital, dove i primi riscontri parlano di un successo».

Masi fa i complimenti a Santoro: Programma coraggioso - Servizio Pubblico? Un esperimento «coraggioso», in cui Santoro si è saputo mettere «in discussione». I complimenti (inaspettati) sono di Mauro Masi, l'ex dg della Rai, che oggi è stato ospite del programma di Radio2 Un Giorno da Pecora. Ha visto ieri sera il kick off del nuovo programma di Michele Santoro? «Non l'ho visto, perché avevo una cena, ma l'ho registrato. E ne ho rivisto una parte stamattina mentre facevo colazione». Quale parte ha visto? «Quella finale, la parte di Vauro». Vauro le ha dedicato anche una delle sue vignette... «Quella vignetta non mi ha fatto ridere, l'ho capita poco. Ma Vauro mi sta simpatico, è così brutto...».
«Voti non ne do, ma dico - risponde ancora Masi - che va riconosciuto a Michele di aver fatto un esperimento coraggioso, e di essersi messo in discussione con una scommessa non da poco». Il risultato di share «è significativo, ma anche se avesse fatto l'1% è stata comunque un'esperienza significativa». Alla luce di questi risultati, si è pentito di aver così duramente attaccato Santoro quando era Dg della Rai? «Non è mai stato in discussione che Santoro dovesse fare un programma in Rai, ma io volevo che facesse un programma meno sbilanciato e più pluralista». Le manca la direzione della Rai? «C'era troppa pressione mediatica, ma non ho mai negato che quella sia stata un'esperienza importantissima e divertente», ha spiegato Masi.

Verro: Ritorno di Santoro in Rai? E' lui che ha scelto di andar via - «Il positivo risultato del programma di Santoro non è una sorpresa. Ciò che invece stupisce sono le dichiarazioni di alcuni consiglieri che domandano di diritto il ritorno di Santoro in Rai, dimenticando che il giornalista ha autonomamente scelto di andar via e, peraltro, anche a seguito di una scriteriata polemica con i vertici aziendali che ha visto coinvolto persino il Presidente Garimberti». Lo afferma, in una nota, il consigliere di amministrazione Antonio Verro.
«Non si lavora in Rai - aggiunge - solo per acclamazione di una parte politica: se il giornalista, che tra l'altro ha scelto di lasciare l'azienda con un ricco incentivo, aspira ad avere un nuovo programma in Rai, presentasse il suo progetto alle strutture preposte come fanno tutti gli altri autori e produttori. Sarà in seguito il direttore generale a valutare la questione nel merito per poi eventualmente presentarla in Consiglio».
«Non bisogna infine dimenticare - prosegue Verro - che a decretare il valore pubblico di una trasmissione non sono solo i grandi ascolti quanto piuttosto il rispetto di principi come il pluralismo che in Rai, come vediamo purtroppo in questi casi, spesso viene inteso solo come semplice somma di parzialità. Tutta questa situazione mi fa tornare alla mente un vecchio monito di Enzo Biagi: la democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola».

Butti: Santoro non ha tolto telespettatori alla RAI - «La matematica non è un'opinione. E i dati dicono chiaramente che Santoro non ha tolto telespettatori alla Rai». Lo dichiara Alessio Butti, capogruppo Pdl in Vigilanza. «Invito a leggere bene i dati degli ascolti televisivi di ieri e a confrontarli con quelli di giovedì della scorsa settimana. Si potrà notare che Don Matteo ha conquistato 330 mila telespettatori in più, il film del ciclo su Indiana Jones è aumentato di 6 mila telespettatori. L'unico che potrebbe averne risentito è Mi manda Rai Tre che ha perso 240 mila telespettatori e 1,08 di share. Comunque mi sembra davvero poco per una rivoluzione», conclude.

Lettera di Di Pietro a Garimberti: La RAI lo faccia tornare - Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha inviato oggi una lettera al presidente della Rai, Paolo Garimberti, chiedendogli formalmente un incontro per discutere il ritorno di Santoro sulla tv pubblica.
«Con il successo della prima puntata di Servizio Pubblico, Michele Santoro ha scritto ieri un'importante pagina di partecipazione civile, d'informazione libera e democratica - si legge nella lettera - milioni di cittadini hanno seguito in diretta la trasmissione sulle tv locali, via satellite, in Rete e sui social network dopo aver versato 10 euro a sostegno di questo nuovo progetto. I telespettatori hanno dimostrato di voler vedere sugli schermi Michele Santoro e quei giornalisti come lui che hanno un solo padrone a cui rendere conto: il pubblico». «I vertici della Rai - scrive ancora Di Pietro - non possono continuare a ignorare tutto questo. Non possono far finta di niente, perché così facendo si rischia di mandare allo sfascio la principale azienda culturale e d'informazione del Paese. Da troppo tempo, infatti, il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo è stato svuotato e mortificato dalle inaccettabili ingerenze della politica», conclude.

Van Straten: Clamoroso il 12% di Santoro, ora la RAI offra spazio - Dopo il «clamoroso» dato del 12% di ascolti la Rai offra uno spazio a Santoro. Lo dice il consigliere di minoranza Giorgio Van Straten.
«Credo - osserva - che il risultato di ascolto della trasmissione di Michele Santoro vada al di là delle più ottimistiche aspettative. Quel clamoroso 12% dimostra due cose: la prima è che il silenzio dei grandi network non impedisce alla voce di chi ha qualcosa da dire di raggiungere milioni di persone (ripeto: milioni di persone). La seconda è che la RAI ha fatto un vero e proprio autogol, come sosteniamo da mesi con i colleghi Rizzo Nervo e De Laurentis, rinunciando a Michele Santoro. Varrebbe la pena che chi di dovere facesse autocritica, rinunciasse a compiacere un presidente del consiglio oltretutto in uscita, e offrisse a Santoro uno spazio su una nostra rete generalista».