28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Media | Servizio Pubblico

L'autodifesa di Santoro: Non ho aiutato Berlusconi

Michele Santoro non accetta di essere accusato di «intelligenza con il nemico» e in un lungo editoriale di apertura della puntata «Servizio pubblico» respinge punto per punto tutte le accuse ricevute dai giornali e da Beppe Grillo per la puntata di una settimana fa quando ha ospitato Silvio Berlusconi

ROMA - Michele Santoro non accetta di essere accusato di 'intelligenza con il nemico' e in un lungo editoriale di apertura della puntata 'Servizio pubblico' respinge punto per punto tutte le accuse ricevute dai giornali e da Beppe Grillo per la puntata di una settimana fa quando ha ospitato Silvio Berlusconi.

«Grillo ha detto che non è stato Berlusconi ospite di Santoro ma viceversa? Lui che fatica ad accettare il contraddittorio non avrà paura di ospitare me in una delle sue piazze». Il conduttore ha citato poi i titoli dei giornali del giorno dopo quel boom di ascolti: «Il corriere della sera, 'Dopo Santoro il Pdl spera» ma denuncia «il sondaggio pubblicato era stato fatto prima della nostra trasmissione, si è dovuto aspettare fino a martedì quando un altro sondaggio di LA7 dichiarava che Santoro regala 2,4 punti a Berlusconi, ma anche questo si riferisce al 13 dicembre confrontato con due giorni dopo la nostra trasmissione, ossia un mese prima, quando Berlusconi ancora candidava Monti a presidenza consiglio».

Santoro definisce «fanti sul Piave» i giornali di destra e di sinistra che «per la prima volta hanno fatto gli stessi titoli: Berlusconi ha stravinto. Vabbè io so' fesso - replica ai quotidiani di destra - ma voi molto di piu perchè per tanto tempo avete boicattoto Santoro, ma se siamo riusciti su La7, e vi do la mia parola d'onore che non pensavbo si potesse fare il 33,5%, ma se rimanevamo su Rai due facevamo il 90%, Berlusconi aveva già vinto le elezioni, invece ci hanno fatto chiudere».

Santoro si rivolge ancora ai «tanti colleghi arditi con la penna rossa e blu tutti più onesti e più corretti di noi: se avessi il potere di far nascere un super giornalista, un rambo, siete sicuri che sarebbe in grado di portare a casa un risultato diverso? E se non ci riesce che fa lo ammazza Berlusconi? Io considero invece un vero trionfo di civiltà e democrazia che Berlusconi sia entrato in questo studio senza ricevere un solo insulto, è entrato in una Chiesa di democrazia e civiltà. C'è chi dice che dovevamo negare la presenza a Berlusconi come se fossimo gli addetti stampa di un altro B...».

Il conduttore ci tiene poi a spiegare quanto aveva concordato con lo staff del Cavaliere: «E' ovvio che dobbiamo stabilire delle regole di comportamento, e la regola era una sola si parla di tutto senza censure ma non entriamo nelle dinamiche processuali. Non sono patti segreti ma regole che si devono comunemente seguire. Scrive Repubblica 'c'è stato un compromesso' come dire che ci siamo venduti, noi. Ecco questo è il fango di sinistra - attacca Santoro -. Se questa trasmissione faceva così schifo perchè il sito di Repubblica lo ha diffuso per giorni e giorni col titolo Berlusconi fa il 33,5%? E noi, e Travaglio, e quelli che lavorano qui, cosa sono, zero?».

Infine una stoccata agli altri leader che non si faranno vedere a Servizio Pubblico: «I generali Monti Bersani restano al riparo, come nel '15-'18, non si sporcano nel fango della trincea, aspettano che tempo fa e poi se piove, Santoro ladro. La guerra scoppiata ma loro vinceranno comunque».