25 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Financial Times: L'Italia rovina l'atmosfera dopo l'accordo UE

Berlusconi attacca l'Euro: Non ha convinto nessuno. Poi precisa

Il Premier: «E' una moneta un po strana, perché non c'è una banca di riferimento e non ha un governo unitario dell'economia». Marcegaglia: L'Italia rispetti gli impegni. L'Euro? Mi piace. Padoan: Euro è valuta forte

ROMA - Il premier Silvio Berlusconi critica alcuni aspetti della moneta unica europea. «C'è una situazione di grande tensione per gli spread - ha detto il Cavaliere - stamattina le aste hanno superato il 6% d'interesse, che graverà sulla nostra finanza. L'attenzione sull'Italia deriva da un attacco all'euro che non ha convinto nessuno, perché non è di un solo Paese ma di più Paesi, ed è una moneta un po strana, perché non c'è una banca di riferimento e non ha un governo unitario dell'economia. E' un fenomeno mai visto». Immediata l'ondata polemica ma altrettanto pronta la precisazione del premier, certo di essere stato male interpretato: «Come al solito - ha detto - si cerca di alzare pretestuose polemiche su una mia frase interpretata in maniera maliziosa e distorta. L'euro è la nostra moneta, la nostra bandiera. E' proprio per difendere l'euro dall'attacco speculativo che l'Italia sta facendo pesanti sacrifici».

Financial Times: L'Italia rovina l'atmosfera dopo l'accordo UE - L'esito non positivo dell'ultima asta dei Btp, con i tassi sui titoli decennali che sono schizzati oltre il 6%, malgrado l'intervento sul mercato aperto da parte della Bce, approda sulla prima pagina del Financial Times che in apertura titola «l'Italia rovina l'atmosfera» dopo l'accordo Ue».
Il quotidiano londinese sottolinea che «i costi del finanziamento dell'Italia sono cresciuti a livelli record nell'era dell'euro, appena all'indomani dell'accordo tra i leader europei su di un piano per arrestare l'avanzata della crisi debitoria» e definisce il risultato dell'asta «un segno preoccupante del fallimento nel tentativo di riguadagnare la fiducia dei mercati».
«Con l'Italia che l'anno prossimo deve rinnovare titoli in scadenza per quasi 300 miliardi di euro rispetto a una montagna di debito alta 1.900 miliardi - si legge nell'articolo - Berlusconi si trova sotto forte pressione da parte della Ue e della Bce per fare avanzare rapidamente misure per risollevare l'economia in fase di stagnazione ed evitare di seguire Grecia, Portogallo, Irlanda nel cercare un salvataggio di ampia scala che andrebbe al di là della capacità di fuoco dell'eurozona».

Marcegaglia: L'Italia rispetti gli impegni. L'Euro? Mi piace - «L'Italia deve rispettare gli impegni presi con l'Europa con serietà, deve portare avanti le riforme che si è impegnata a fare. E' fondamentale, altrimenti le conseguenze saranno pesanti». Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, parlando da Washington durante la serata di gala della National Italian American Foundation, dove ha ricevuto il premio Special Achievement Award in Women's Leadership. «Sono state fatte proposte positive e con obiettivi corretti, bisogna capire i dettagli, ma soprattutto bisogna applicarle, ne va della credibilità del Paese», ha detto.
A chi le ha fatto una domanda provocatoria sui commenti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito dell'euro, Marcegaglia si è limitata a rispondere: «l'euro mi piace, assolutamente sì», tornando poi a parlare del cambiamento necessario nel Paese. «Le riforme vanno fatte, il Paese ne ha bisogno», ha detto, parlando a margine della premiazione e sottolineando che si capirà «velocemente se c'è la volontà di fare le riforme promesse. I mercati non reagiscono ancora bene, l'incertezza rimarrà finché non si passerà all'azione. Un motivo in più per farle».

Padoan: Euro è valuta forte - «L'euro è una valuta forte che avrà un grande futuro, sta a noi europei confermarlo». Lo ha detto Pier Carlo Padoan, vicesegretario generale e capo economista dell'Ocse, commentando a margine di un convegno dell'Aspen a Venezia, la definizione data da Silvio Berlusconi.

Di Pietro: Premier su euro? Problema medico più che politico - «Quando Berlusconi, da presidente del consiglio, dice che bisogna mandare a gambe all'aria l'euro e poi si dimentica di averlo detto, mi pare che abbia dei problemi più medici che politici. Umilia il fatto che chi abbiamo al governo non si renda conto che fuori dall'euro torniamo un paese da terzo mondo». Lo scrive sul suo profilo Facebook il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«Affermazioni di tale gravità, inutilità e gratuità, di fatto ieri ci hanno fatto perdere qualche milione di euro», conclude.

Lupi (Pdl): Euro conquista importante, ma serve unione politica - «Credo che l'euro sia stata non solo una conquista importante, ma un elemento di stabilità che ci ha permesso di affrontare la crisi. Ma avremmo le mani davanti agli occhi se non vedessimo che non si può fare solo una unione monetaria. Se non è anche politica e con una comune visione, non andiamo da nessuna parte». Lo ha affermato Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, intervistato dal Tg3.
«In borsa ci sono stati problemi ogni volta che un singolo paese ha guardato a se stesso più che alla politica complessiva e quindi - ha aggiunto - il richiamo Berlusconi è condivisibile».