12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
Iniziativa a Bologna «Il Nostro Tempo»

Indignati: De Magistris, dare sbocco politico alla rabbia

Il Sindaco di Napoli: «Altrimenti diventerà sempre più violenza». Schifani: «Ascoltare le aspirazioni dei non violenti»

BOLOGNA - Se non si dà uno «sbocco politico» alla rabbia e all'indignazione che c'è adesso in Italia, questa si trasformerà in violenza. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nel suo intervento all'iniziativa Il Nostro Tempo, promossa a Bologna da Pippo Civati e Debora Serracchiani.
«Sono stato tre ore in piazza il 15 ottobre» a Roma - ha detto De Magistris - e «ho visto contenuti politici, ho sentito ragionare non solo contro Berlusconi sul piano politico, ho sentito ragionare di alternative economiche e sociali e di un capitalismo che ormai è finito. Alla fine cinquecento ragazzi tra i 18 e i 25 anni hanno cancellato il ragionamento politico di quella piazza e hanno violentato quella città». Quindi «ci dobbiamo interrogare» perché «se non siamo sbocco politico a quella rabbia e a quella indignazione - ha concluso il primo cittadino napoletano - questa diventerà sempre più violenza».

Schifani: «Ascoltare le aspirazioni dei non violenti» - «Le aspirazioni e le rivendicazioni dei non violenti vanno ascoltate e meritano la massima attenzione». Lo dice il presidente del Senato, Renato Schifani, durante il discorso che ha tenuto oggi a Rieti in occasione della visita ufficiale per il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia. Il riferimento è chiaramente al movimento di protesta degli 'Indignati', che secondo Schifani sono «prevalentemente giovani in cerca di un futuro, di un'occupazione lavorativa e di una esistenza dignitosa, priva di ansia del domani e presupposto per costruire una famiglia, per poter avere dei figli e per tornare a sperare».
Insomma, aspirazioni e rivendicazioni che «vanno sostenute se accompagnate da educazione e rispetto dei principi fondamentali; vanno esaminate - ha detto il presidente del Senato - e, se meritevoli di accoglimento, abbiamo il preciso dovere di cercare di fare qualcosa». Secondo Schifani, infatti, non c'è futuro per nessuno se il senso del 'destino' dell'intero Paese non viene percepito e interpretato concretamente come unica possibilità di vera crescita e benessere per le future generazioni».