5 ottobre 2024
Aggiornato 12:00
Il Sindaco di Roma: «Per ora basta cortei incontrollabili»

Scontri Roma: Alemanno, il corteo della Fiom era a rischio

I Deputati del Pd a Maroni: «No allo stop delle manifestazioni». Chiti: «Alemanno ha una visione distorta della Democrazia». Donadi (Idv): «Divieto cortei sbagliato e ingiustificato». Sel: «Ricorreremo al Tar contro il divieto dei cortei a Roma»

ROMA - «Quando ho visto che per venerdì la Fiom voleva organizzare un altro corteo come se nulla fosse successo, ho temuto che si potesse ripetere una situazione non governabile, qualcosa di simile a sabato scorso». Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno spiega oggi sulle pagine di Repubblica perchè ieri ha firmato l'ordinanza che vieta per un mese cortei nel centro della capitale: «Il mio obiettivo - dice - è non rischiare che in un ottobre incandescente si organizzino altre manifestazioni che non si possono controllare».
«In quel divieto - continua Alemanno - rientrano tutte le manifestazioni itineranti: c'era anche una processione e un corteo di Forza Nuova. Non è nessuna provocazione, ma una moratoria per permettere di trovare un'intesa complessiva sullo svolgimento delle manifestazioni».
Per Alemanno «quelle belve volevano uccidere e fare più danni possibile»: quanto è successo sabato «non si deve ripetere più, soprattutto non a spese di Roma e dei romani». Quello che serve «non è certo il buonismo: l'ordine pubblico è da ripensare, ci vuole un isolamento politico vero dei violenti, come negli anni '70. E poi ragionare sulla gestione dei cortei. Se non c'è un servizio d'ordine - conclude il sindaco a Repubblica - serve un patto preventivo tra forze dell'ordine e manifestanti».

I Deputati del Pd a Maroni: «No allo stop delle manifestazioni» - «Noi non ci arrendiamo, non consegniamo le libertà costituzionali ai violenti, a gruppi di criminali che con l'ordinanza del sindaco di Roma Alemanno avranno raggiunto il loro vero obiettivo. Vogliamo sapere se Maroni condivide l'ordinanza del sindaco Alemanno con la quale si vietano tutti i cortei per un mese nel centro di Roma. Vorremmo capire cosa ne pensa il Ministro dell'Interno visto che il provvedimento sembra davvero sproporzionato, anche perché adottato dal sindaco Alemanno in qualità di Commissario governativo per l'emergenza traffico». Lo scrivono in un'interrogazione urgente al Ministro Maroni i parlamentari del Pd Ileana Argentin, Maria Coscia, Renzo Carella, Enrico Gasbarra, Michele Meta, Roberto Morassut, Massimo Pompili, Pietro Tidei e Jean Leonard Touadì.
Il Pd ha espresso «totale ed inequivocabile solidarietà alle forze dell'ordine per i gravissimi fatti di violenza ad opera di criminali teppisti che sabato scorso a Roma hanno oscurato le ragioni di una protesta pacifica e globale. Occorre indagare e capire cosa non ha funzionato nella fase di prevenzione, considerando che erano attese decine di migliaia di persone a Roma e che da giorni si parlava di possibili provocazioni da parte di frange violente. Per i romani è senza dubbio un sacrificio, a partire dai disagi alla mobilità e al commercio, sostenere il peso di manifestazioni che per diverse ragioni si tengono nella Capitale. Ma siamo convinti e con noi i consiglieri capitolini, che sia sbagliata la risposta del sindaco Alemanno che - concludono - ha deciso di sospendere per un mese l'esercizio di un diritto garantito dalla Costituzione».

Chiti: «Alemanno ha una visione distorta della Democrazia» - «Non si può rispondere ai criminali vietando le manifestazioni a Roma» e «il sindaco Alemanno ha una visione distorta della democrazia» perchè «non è così che si rappresenta una grande città come la capitale d'Italia». Lo ha affermato il commissario del Pd nel Lazio, Vannino Chiti.
«I violenti - ha detto ancora il Vicepresidente del Senato - devono essere arrestati e condannati, ma i cittadini devono poter manifestare come in tutte le democrazie del mondo.
Non e' restringendo gli spazi democratici che si combattono queste forme di violenza. Auspichiamo quindi che il sindaco Alemanno possa ripensare questa ordinanza: e' necessario far rispettare il sacrosanto diritto a manifestare liberamente e pacificamente il proprio pensiero».

Donadi (Idv): «Divieto cortei sbagliato e ingiustificato» - La scelta di vietare cortei nella Capitale per un mese, annunciata dal sindaco Gianni Alemanno dopo gli scontri di sabato scorso, «è sbagliata e ingiustificata». Lo ha detto il capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi, nella conferenza stampa di presentazione delle proposte dei dipietristi per inasprire le pene per chi manifesta con azioni di violenza. «Aspettiamo il ministro in Parlamento per chiedergli le ragioni di una scelta del genere, perchè questo sì che è un tentativo di limitare le libertà dei cittadini», ha aggiunto Donadi.

Sel: «Ricorreremo al Tar contro il divieto dei cortei a Roma» - Sel ricorrerà al Tar contro la decisione del sindaco di Roma di vietare i cortei nella capitale per un mese: «Non spetta al sindaco il compito di vietare i cortei e di imporre limitazioni al diritto di manifestare. Lo confermano - precisa Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel Consiglio regionale del Lazio - le recenti pronunce della Corte Costituzionale che hanno limitato i poteri di ordinanza del Sindaco. In ogni caso, il provvedimento nasce da una mancata ponderazione degli interessi costituzionali in gioco e, oltre che immotivato, è viziato da un eccesso di potere. I diritti costituzionali non sono nella disponibilità del sindaco. Alemanno - aggiunge Nieri - non può creare uno stato d'eccezione alla Costituzione. Per questo ricorreremo al Tar contro la sua ordinanza».

Vincenzi: «Vietare i cortei sarebbe una sconfitta» - «Vietare le manifestazioni a me non sarebbe mai venuto in mente ma il sindaco di Roma difende anche un pò la città perché a Roma ci sono manifestazioni tutti i giorni». Lo ha dichiarato il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, commentando la decisione di Alemanno di vietare i cortei per un mese nel centro della Capitale dopo gli scontri di sabato.
«A me - ha aggiunto il primo cittadino di Genova - pare una sconfitta perché in realtà sarebbero quelli vestiti di nero e con le pietre in mano che avrebbero vinto. Pur essendo d'accordo con quanti dicono che non si possono prendere provvedimenti sull'onda dell'emotività e non avendo nessunissima nostalgia della legge Reale e quindi di quella fase storica in cui furono sospesi molti diritti in nome della lotta al terrorismo, credo -ha sottolineato Vincenzi - che, per esempio, vietare che durante le manifestazioni i volti siano coperti e ci siano dei caschi sarebbe sensato. Questa norma - ha concluso il sindaco di Genova - c'è già e bisogna farla rispettare».