18 aprile 2024
Aggiornato 12:30
I maldipancia nel PDL

I dissenzienti a Berlusconi: larghe intese o sarà il caos

Il Senatore Giuseppe Saro: «Stiamo preparando un documento per il premier». Denis Verdini: i «malpancisti» non staccheranno la spina e Formigoni non decide nulla

ROMA - «Chiediamo a Berlusconi di favorire la soluzione delle larghe intese dando vita ad un Governo che affronti più decisamente i nodi della crisi economica e che metta mano alla legge elettorale». I numeri? «C'è un malessere collettivo», ora «partirà una raccolta di firme e se alle parole corrisponderanno i fatti, dovrebbero essere molte». Lo ha affermato il senatore del Pdl, Giuseppe Saro, uno degli esponenti del gruppo che viene definito dei «malpamcisti» del Pdl.

Metteremo nero su bianco le nostre richieste - Un percorso lineare, non da frondisti, per chiedere a Berlusconi di favorire un Governo di larghe intese che metta mano a misure sulla crisi e alla legge elettorale. Punti che saranno messi nero su bianco per essere accolti, altrimenti si apre un percorso al buio, aggiunge il senatore Saro.
«Non c'è nessuna fronda in atto. Stiamo lavorando, non sarà un documento di rottura o il manifesto di una corrente che non c'è.
Si tratta di suggerimenti per un ragionamento che permetta al centrodestra di riorganizzarsi e preparare il 2013 allargando la coalizione», premette. E «per affrontare la grave situazione del Paese occorre arrivare ad un Governo di larghe intese.
«Siamo certi - dice ancora Saro - che le nostre riflessioni verranno valutate. Se poi si vuol rimanere sordi, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Noi pensiamo tocchi a Berlusconi costruire una nuova fase. Se invece prevarranno coloro che minimizzano e rassicurano, si andrà avanti al buio e l'incidente sarà dietro l'angolo».

Denis Verdini: i «malpancisti» non staccheranno la spina - «Non ci sarà nessuna rottura con i 'frondisti' del Pdl», assicura Denis verdini, coordinatore del partito
Scajola e Pisanu staccheranno la spina? «Non, non lo credo». Pisanu «ritengo abbia una lunga esperienza politica, molto lunga, e anche per questo ha una visione della politica diversa da quella che si svolge in questo periodo..ma tra avere idee e passare ai fatti e atti di rottura ce ne corre». E non romperà neanche Scajola, «non è nella sua storia né nel suo personaggio.

Scajola vuole solo un partito più strutturato - So che ha idee diverse sulla questione dell'organizzazione del partito, le ha da tempo, vorrebbe una forma di partito più «classica», che si occupi solo degli addetti ai lavori, altri invece pensano ad un partito più leggero, Alfano sta cercando di coniugare queste due esigenze. Ma di queste cose si può discutere nelle sedi opportune, con l'obiettivo di rafforzarlo questo partito».
Quanto a Formigoni, che chiede un passo indietro di Berlusconi «ha libertà di espressione, ci mancherebbe, come ce l'ha ognuno di noi. Ma a decidere è sempre la maggioranza».

Con Alfano vado d’amore e d’accordo - Nessuna tensione con Alfano, «lavoriamo fianco a fianco tutti i giorni, non esistono 'cerchi magici'», quanto alle deleghe «sia il Presidente che il segretario hanno chiesto a me di scriverle, ma non l'ho ancora fatto perché non lo trovo né urgente né indispensabile, abbiamo da lavorare e le priorità sono altre».