1 giugno 2023
Aggiornato 14:00
Piazza spaccata a Brescia

Tensione al comizio di Berlusconi

L'ex premier, accompagnato dal segretario Angelino e Alfano e da altri membri del governo Letta, ha invocato dal palco di piazza Duomo un riforma della giustizia al più presto e si è paragonato a Enzo Tortora, ma a fare notizia sono stati sopratutto i contestatori che, a centinaia, hanno fischiato tutto il suo intervento con slogan e urla contro di lui

BRESCIA - «E' stato un miracolo che non sia successo niente di grave». La valutazione sul pomeriggio bresciano di Silvio Berlusconi è di un assessore comunale del Pdl. L'ex premier, accompagnato dal segretario Angelino e Alfano e da altri membri del governo Letta, ha invocato dal palco di piazza Duomo un riforma della giustizia al più presto e si è paragonato a Enzo Tortora, ma a fare notizia sono stati sopratutto i contestatori che, a centinaia, hanno fischiato tutto il suo intervento con slogan e urla contro di lui: «Legalità è rispetto delle sentenze, Berlusconi dimettiti» si leggeva su uno degli striscioni. Questi manifestanti occupavano metà della piazza, giusto oltre l'imponente impianto di amplificazione.

FERITO UN SOSTENITORE DI BERLUSCONI - Da una parte i sostenitori di Berlusconi, schierati fino alla fine del sagrato del Duomo, dall'altra i contestatori, divisi da un cordone di polizia, ma poco lontani. Il bilancio è di un ferito tra i sostenitori di Berlusconi, aggredito in piazza della Vittoria prima che il Cavaliere iniziasse a parlare. Certo è che la tensione era già salita prima del suo arrivo e l'ex premier ha evitato di scaldare ulteriormente la folla evitando «falli di reazione».
Che la situazione non fosse tranquilla lo si era capito già nel tardo pomeriggio quando i contestatori avevano preso di mira l'albergo dove si sono riuniti vertici del Pdl prima del comizio. Poi, all'arrivo dell'auto di Berlusconi, è stata anche bruciata una bandiera del Pdl. «Io ho sentito solo applausi - ha commentato il capogruppo Renato Brunetta -, al massimo ci saranno stati 100 o 150 fascisti antidemocratici». Fischi e urla anche nei pressi di un gazebo dell'M5s. «Noi siamo qui tutte le settimane, sono loro che occupano la piazza - ha commentato prima delle tensioni il capogruppo a Palazzo Madama Vito Crimi -, comunque di Berlusconi non ci interessa nulla, se non che se ne vada dal Senato».