29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Berlusconi sexy-gate

Ruby, lunedì doppia udienza a Milano. Il Premier e Fede Minetti Mora

I Legali di Berlusconi per la sospensione del processo in attesa della Consulta. Conflitto fra Poteri, l'udienza della Consulta il 7 febbraio. Per il Parlamento la competenza sul Premier è del Tribunale dei Ministri

MILANO - Lunedì prossimo al palazzo di giustizia di Milano il caso Ruby raddoppia. Nella stessa giornata infatti sono in programma due udienze: quella del processo a Silvio Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile e quella del procedimento in cui il gup Maria Grazia Domanico dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. Silvio Berlusconi, preannunciano i suoi legali, non sarà presente in aula. Al processo per il caso Ruby il premier non è mai venuto. L'udienza ha in programma l'illustrazione dei temi di prova e i difensori Niccolò Ghedini e Piero Longo torneranno alla carica con la tesi dell'inutilizzabilità delle intercettazioni perchè sarebbero state violate le prerogative del parlamentare Berlusconi.

I Legali di Berlusconi per la sospensione del processo in attesa della Consulta - E' molto probabile però che i legali del premier presentino ai giudici della quarta sezione penale la richiesta di sospendere il processo fino a quando la Corte Costituzionale non deciderà, presumibilmente la prossima primavera, sul conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevato dal Parlamento secondo il quale la competenza a indagare e giudicare il caso sarebbe del Tribunale dei ministri. Berlusconi avrebbe chiamato a maggio del 2010 la questura per evitare una crisi internazionale perchè convinto che Ruby fosse la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Per la procura e per il gip che ha disposto il rinvio a giudizio invece il premier agi abusando della qualità dell'incarico di primo ministro e non delle funzioni.

Nell'udienza a carico di Fede, Minetti e Mora la procura dovrebbe replicare alle arringhe dei difensori soprattutto in materia di competenza. I legali avevano chiesto il trasferimento del fascicolo a Monza, del cui distretto giudiziario fa parte Arcore, o Messina a causa del concorso di bellezza dove Fede avrebbe «reclutato» Ruby. La decisione sul rinvio a giudizio potrebbe arrivare in giornata o slittare, a causa del protarsi degli interventi delle difese, all'udienza successiva ancora da fissare.

Conflitto fra Poteri, l'udienza della Consulta il 7 febbraio - L'udienza pubblica della Corte costituzionale sul conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato sollevato dalla Camera dei deputati contro la Procura e il gip di Milano per il caso Ruby si terrà il 7 febbraio 2012. Relatore designato il giudice Giuseppe Tesauro. Lo comunica la stessa Consulta attraverso il suo sito Internet.

Per il Parlamento la competenza sul Premier è del Tribunale dei Ministri  - Oggetto della controversia è l'accusa di concussione rivolta dai magistrati milanesi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per la telefonata fatta alla Questura di Milano in occasione del fermo della minorenne marocchina Karima el Makhroug, detta Ruby Rubacuori. Il premier aveva chiesto il rilascio della giovane, sostenendo di essere preoccupato perché la ragazza era la nipote di Hsni Mubarak, all'epoca presidente dell'Egitto. Nel corso delle indagini la Procura aveva chiesto alla Camera l'autorizzazione alla perquisizione dell'ufficio del contabile di Berlusconi, il ragionier Giuseppe Spinelli, ma i deputati il 3 febbraio avevano respinto gli atti dichiarando che la competenza per quelle indagini era del Tribunale dei ministri visto che il comportamento del premier era dettato dalla preoccupazione per le conseguenze diplomatiche del fermo della ragazza.
La Camera aveva votato il 5 aprile scorso la decisione di sollevare il conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato, sostenendo che i magistrati milanesi avrebbero dovuto attenersi alle indicazioni della Camera se rimettere le carte al Tribunale dei ministri. Il 14 settembre anche il Senato si è associato con un voto alle tesi della Camera e al giudizio promosso presso la Consulta. Il 21 dello stesso mese la Procura di Milano si è costituita nel giudizio di fronte alla Corte costituzionale.