19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Per il deputato europeo della Lega la scintilla verrà dalla crisi dell’Euro

Borghezio: la secessione più vicina di quanto Roma non creda

«Con il precipitare della situazione e lo sbocco di un euro a due velocità la Padania non potrà continuare ad essere legata ai Paesi più deboli»

ROMA - Mario Borghezio non ha dubbi, a suo parere si stanno determinando situazioni e sbocchi economici che potrebbero rendere il progetto della secessione molto più vicino di quanto fino a poco tempo fa poteva augurarsi anche il più fanatico dei leghisti.

Borghezio: l’euro è arrivato al capolinea- «Per l’euro è suonata la campana», ha detto l’eurodeputato al Diario del Web. «L’euro così com’è non può durare» spiega Borghezio «Se lo sbocco, come è prevedibile, sarà un euro a due velocità, in quel momento sarà chiaro che la Padania non potrà continuare ad essere legata ai Paesi più deboli».

Lei ipotizza uno scenario di divisione dell’Italia, nonostante il Presidente della Repubblica abbia bollato come antistorico parlare di secessione?- abbiamo chiesto a Borghezio
Si stanno verificando condizioni favorevoli alla secessione. «Ci sono eventi che travalicano la volontà delle persone. In alcuni casi sono i fatti e le situazioni a determinare il cammino della storia. Forse una condizione di questo genere, se si guarda a come stanno andando le cose in Europa, è molto più vicina di quanto a Roma non si aspettino», ha risposto Mario Borghezio.

Vuole dire che la secessione è vicina?
«Voglio dire che quanto sta accadendo in Europa può determinare un euro a due velocità e conseguentemente il verificarsi di condizioni favorevoli ad uno sbocco padano».

On. Borgezio, nel caso l’Italia venisse divisa in due, sulle spalle di chi ricadrebbe la montagna del debito pubblico?
«Questo sarà naturalmente oggetto di negoziazione. Io credo comunque che alla Padania convenga accollarsi una buona parte del debito italiano pur di svincolarsi dalle difficoltà crescenti delle regioni del Sud», ha risposto l’eurodeputato della Lega, Mario Borghezio.