27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Caso Lavitola-Tarantini

Berlusconi, scelsi al CSM conferma le accuse contro Laudati

Lunga audizione secretata della prima commissione del CSM. Giovedì tocca al Procuratore di Bari

ROMA - Lo scontro nato alla Procura di Bari attorno all'inchiesta sul giro di prostituzione che secondo i pm l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini avrebbe organizzato a favore di Silvio Berlusconi è approdato oggi al Consiglio superiore della magistratura. La prima commissione del Csm (con massiccia partecipazione anche dei consiglieri che fanno parte di altre commissioni) ha infatti ascoltato l'ex sostituto procuratore della Repubblica di Bari Pino Scelsi, già contitolare dell'inchiesta assieme ai sostituti Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, ed autore di un esposto contro il capo della Procura barese Antonio Laudati.

Secondo fonti di palazzo dei Marescialli, Scelsi, oggi sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello del capoluogo pugliese, ha svolto degli «approfondimenti» in una «lunga relazione» ma ha confermato le accuse contenute nell'esposto. La toga barese ha accusato il suo superiore gerarchico di avergli impedito di leggere l'informativa finale depositata dalla Guardia di Finanza sul presunto giro di escort. Contro Laudati (che sarà sentito giovedì) al Csm pende un altro esposto, anonimo, nel quale il procuratore è stato accusato di aver gestito in modo improprio tanto i materiali del delicato fascicolo (le intercettazioni) quanto i funzionari della Finanza assegnati al suo ufficio.

L'audizione, che nella nota ufficiale del Csm è stata descritta come un «lungo e approfondito esame in merito alla gestione delle indagini del cosiddetto caso Tarantini», è durata tre ore e mezza. I verbali sono stati secretati.