Berlusconi: «Non ho nulla di cui vergognarmi»
Tremonti: «Mai conosciuto e parlato con Lavitola». Casini: «Berlusconi dovrebbe prendersela solo con se stesso». Vietti: «il Csm vigila, nel rispetto della giurisdizione». Nuovo botta e risposta Difesa-PM su interrogatorio. Putin difende il Premier: «Lo criticano per le donne, è gelosia»
ROMA - La decisione di dare la sua versione era stata presa sin dalla mattina. Di più. Pare che Silvio Berlusconi fosse pronto a presentarsi in conferenza stampa, a sottoporsi anche alle domande dei giornalisti sulle inchieste di Milano, Napoli, Bari. E dunque a rendere conto di quelle conversazioni con «Gianpi», descritte come scabrose o inopportune, che ormai da giorni incombono sul suo destino. Tutto era pronto e il suo staff aveva effettuato già le 'prove tecniche' a palazzo Chigi.
Alla fine, però, a prevalere sarebbero stati gli inviti alla prudenza di Gianni Letta, Angelino Alfano e Paolo Bonaiuti. Troppo rischioso scendere nell'arena dei giornalisti. Soprattutto perché a palazzo Grazioli per tutto il giorno hanno aleggiato nell'aria due pessime notizie: una, il rischio di un declassamento dell'Italia da parte di Moody's; l'altra, la pubblicazione delle conversazioni telefoniche del premier contenute negli atti di Bari. Pubblicazione che puntualmente avverrà domani, come già preannunciato da Repubblica, la stessa testata che peraltro oggi ha diffuso l'audio di una conversazione con Lavitola in cui il premier si lamenta di avere tutti contro, «giudici e fascisti».
Ma Berlusconi ha trovato comunque il modo di dire la sua, senza il filtro delle domande, con una lettera pubblicata sul Foglio.it, il giornale diretto da Giuliano Ferrara, ascoltato consigliere del premier. E nella sua autodifesa il Cavaliere ci tiene prima di tutto a dire che lui non ha nulla di cui vergognarsi, che non ha intenzione di mollare, che non lascerà spazio ai ribaltoni e che le elezioni si terranno regolarmente nel 2013. Berlusconi mette nero su bianco senza remore tutta la sua diffidenza verso i pm di Napoli, quelli cioè che hanno chiesto di sentirlo come parte lesa nell'inchiesta per estorsione che vede indagati Tarantini e Lavitola. Presentarsi? Il Cavaliere fa capire che non ci pensa neanche un po'. «Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza» mette le mani avanti, ma «così come congegnata è un trappolone». E tanto per dimostrare che la sua intenzione non è quella di boicottare la giustizia, il Cavaliere ha addirittura deciso di annullare il suo viaggio negli Stati Uniti e, attraverso il suo legale, ha fatto sapere che lunedì si presenterà al tribunale di Milano per il processo Mills.
Cosa rara, nella lettera al Foglio Berlusconi arriva addirittura ad ammettere di aver commesso «qualche errore». La pubblica ammenda però si ferma lì, il resto è tutto un attacco a testa bassa contro quello che bolla come un «mascalzonesco tentativo di trasformare» la sua «vita privata in un reato». Una vita privata che, dice, può piacere o non piacere ma «è personale» e pertanto «incensurabile». Berlusconi se la prende con il «circolo mediatico-giudiziario» che sta cercando di distruggerlo, ma difende le ragazze invitate alle sue cene che in modo «inaccettabile» sono state bollate come escort. E anche «la signora Arcuri» che descrive come «inappuntabile» ospite alle sue cene.
Tremonti: «Mai conosciuto e parlato con Lavitola» - «Con riferimento alle intercettazioni pubblicate in data odierna il Professor Giulio Tremonti rende noto di non aver mai conosciuto e parlato con il signor Lavitola Valter. Quanto risulta dalle intercettazioni è totalmente infondato». Così il Portavoce del Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Casini: «Berlusconi dovrebbe prendersela solo con se stesso» - «E' inutile che Berlusconi se la prenda con le opposizioni, con chi è contro di lui, e con la sinistra, con i comunisti, e bene che se la prenda solo con se stesso». Sull'inchiesta di Napoli e le intercettazioni pubblicate sulla stampa, ha dichiarato: Lo ha detto il presidente dell'Udc Pierferdinando Casini, commentando la reazione del Premier Silvio Berlusconi alla pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardano,
«Il contenuto di queste intercettazioni è squallido altrettanto quanto la loro pubblicazione» ha sottolineato Casini, parlando con i giornalisti a Polignano, dove partecipa ad un incontro con il ministro per le Regioni, Raffaele Fitto, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni e il responsabile nazionale del Welfare del Pd, Giuseppe Fioroni.
Berlusconi, Vietti: il Csm vigila, nel rispetto della giurisdizione - Il Csm «è stato ed è vigile nell'esercizio delle proprie attribuzioni, ovviamente nel rispetto delle norme che regolano i procedimenti giurisdizionali». Lo ha assicurato il vicepresidente dell'organo di autogoverno delle toghe, Michele Vietti, dopo la sollecitazione venuta dai vertici parlamentari del Pdl per la diffusione di intercettazioni nell'ambito di inchieste che riguardano il presidente del Consiglio.
«In occasione del plenum del 7 settembre scorso - ha ricordato Vietti - ho avuto modo di fare un esplicito richiamo al dovere di segretezza e di discrezione. Ciò ho fatto nel solco di quanto affermato del Presidente della Repubblica che, in occasione dell'incontro con i neo magistrati del 21 luglio scorso, ha richiamato l'esigenza di un uso prudente delle intercettazioni come strumento di indagine e dell'adozione di tutti gli accorgimenti per evitare la divulgazione degli atti di indagine, specie quando il loro contenuto è privo di rilievo processuale ma può essere lesivo della riservatezza».
Nuovo botta e risposta Difesa-PM su interrogatorio - Nuovo botta e risposta fra legali del Premier Silvio Berlusconi e Procura di Napoli sull'interrogatorio del premier sull'inchiesta Tarantini-Lavitola fissato per martedì scorso, poi annullato dal Presidente del Consiglio e quindi stabilito dalla Procura entro domenica, pena una possibile richiesta di accompagnamento coatto.
I legali del premier Silvio Berlusconi hanno rinnovato oggi ai magistrati della Procura di Napoli la richiesta, già presentata e respinta dai magistrati, di sentire il presidente del Consiglio come indagato nel procedimento connesso in relazione al caso Ruby. Una veste che consentirebbe al presidente del Consiglio di essere convocato davanti ai magistrati alla presenza dei suoi avvocati ed eventualmente di avvalersi della facoltà di non rispondere. Dalla Procura napoletana i magistrati fanno sapere che intendono ascoltare il presidente del Consiglio in qualità di parte lesa nella presunta estorsione ai suoi danni orchestrata, secondo l' accusa, dai coniugi Tarantini e da Valter Lavitola.
Restano i contatti tra la Procura e la difesa del premier. Sembra tuttavia diminuire la possibilità che l'audizione possa avvenire in questi giorni, in quanto al momento non si è ancora trovata un'intesa sulla data e sulle modalità dell'interrogatorio.
Putin difende Berlusconi: «Lo criticano per le donne, è gelosia» - Silvio Berlusconi si è comportato da «statista responsabile» di fronte alla crisi e le critiche «per i suoi rapporti con il gentil sesso» sono frutto di gelosie: a difendere il presidente del Consiglio italiano è il collega Vladimir Putin, che ha commentato con aperto apprezzamento quanto fatto da Berlusconi per contrastare la crisi economica. Il premier russo ha parlato dell'Italia durante la seduta plenaria del Forum per gli investimenti Sochi-2011, riunito oggi sul Mar Nero, come riferisce Interfax, riportando nel dettaglio le parole del capo del governo russo.
«Al di là di tutti i rimproveri per il suo particolare rapporto con il gentil sesso - a proposito, in gran parte sono rimproveri che nascono dalla gelosia - bisogna dire che in questa difficile situazione si è comportato come uno statista responsabile, nel pieno significato del termine», ha dichiarato Putin. Sottolineando come, di fronte alle crisi, l'amico Silvio abbia «preso sulle sue spalle pesanti, ma necessarie decisioni».
Putin ha ricordato la grave crisi che l'Italia si trova ad affrontare. Ha citato poi anche Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia. Ma i complimenti sono stati tutti per Berlusconi.
«Io stavo a guardare - ha affermato Putin - ed ero felice per lui. Certo, a molti tutto questo non piace, ma non c'è altra via d'uscita. Tutti capiscono bene cosa bisogna fare in tali situazioni, ma poi pochi hanno il coraggio di prenderle, queste decisioni. difficile situazione».