31 luglio 2025
Aggiornato 06:30
Il Premier: «L'87% degli italiani è intercettato»

Intercettazioni, Berlusconi si rimangia il blitz e pensa a come evitare i PM di Napoli

Palma: «Per il Decreto serve urgenza, c'è già il ddl». Timori per le pubblicazioni scabrose. Voci su ipotesi di nomina a Senatore a vita. A dispetto delle apparenze Berlusconi avrebbe sostenuto che in maggioranza sono in arrivo 6-9 nuovi deputati

ROMA - L'unico dato certo è che per l'ennesima volta è fallito il tentativo della maggioranza di accelerare sulle intercettazioni. Vuoi per la contrarietà del Quirinale, vuoi perché forse la strada si presentava in salita anche dal punto di vista della tempistica, visto l'imminente deposito di nuove «bobine». Fatto sta che a sera resta la ferma volontà di Silvio Berlusconi - per quanto gli riguarda mai vacillata - di cercare ogni modo per evitare di incontrare i magistrati napoletani. E resta soprattutto nell'aria il timore che proprio gli ascolti di prossima pubblicazione possano far traballare l'esecutivo, mettendo a dura prova il premier. D'altra parte da tempo la data del 15 settembre è segnata con il circoletto rosso a palazzo Grazioli: domani infatti sarà depositata la notifica di chiusura indagini per l'inchiesta di Bari sul giro di prostituzione che coinvolge Giampiero Tarantini. E da quel momento, mettere un freno alla pubblicazioni di certe conversazioni che rischiano di far arrossire chi le legge, sarà praticamente impossibile.
Silvio Berlusconi sale al Colle in mattinata con la manovra ormai in tasca, la concreta prospettiva di nuovi interventi in materia economica e la volontà di azzardare il blitz sulle intercettazioni. Palazzo Chigi, per bocca di Paolo Bonaiuti, smentisce la «tentazione». Ma trapela da più fronti che in realtà la «mossa» era stata quantomeno programmata, incontrando la ferma resistenza di Giorgio Napolitano. Dal Colle, a sera, nessuno conferma, nessuno smentisce.

Berlusconi: «L'87% degli italiani è intercettato» - Con il Capo dello Stato, comunque, il premier si sarebbe lamentato per il rischio che intercettazioni imbarazzanti possano mettere in difficoltà non la sua persona, ma più in generale l'istituzione che rappresenta, dunque il Paese che già sta tentando di reagire all'assalto degli speculatori. A maggior ragione, si argomenta in ambienti di governo, se davvero venisse tirato in ballo un leader straniero. Nella maggioranza si vocifera addirittura di interventi «dall'alto», attraverso canali diplomatici, per evitare che eventuali intercettazioni possano determinare gesti eclatanti nei confronti del nostro Paese. Solo indiscrezioni, al momento. Al pari dell'ultima frontiera dei rumors, che indica anche alcuni ministri e parlamentari come l'oggetto di conversazioni scabrose. Solo voci, che per ora non trovano conferme ufficiali. Di certo, durante il Consiglio dei ministri, il premier avrebbe argomentato che quella sulle intercettazioni è «la prima legge che vogliono gli italiani» perché «l'87% è intercettato». A dispetto delle apparenze, inoltre, Berlusconi avrebbe sostenuto che in maggioranza sono in arrivo 6-9 nuovi deputati.
Ma non basta. Sembra che nelle ultime 24 ore sia fallito anche un nuovo, estremo e autorevole tentativo di mediazione con il premier per determinare una exit strategy. Ma sembra che rispetto all'ipotesi di scuola di una possibile nomina a senatore a vita, il premier abbia replicato. «La persona giusta è Letta». Un «no» senza appello, in altre parole.

Palma: «Per il Decreto serve urgenza, c'è già ddl» - «Un decreto richiede necessità e urgenza. Non credo sia mai stato fatto un decreto su una materia penale». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Nitto Palma, rispondendo ai giornalisti che lo interrogavano in merito alla possibilità di un intervento sulla intercettazioni. «C'è un testo licenziato dal Senato e dalla commissione della Camera e aspettiamo - ha aggiunto - sia calendarizzato».
«La diffusione delle intercettazioni - ha spiegato - pone in maniera seria un problema, c'è l'esigenza di una legge. Non lo dico tanto io, ma lo afferma il capo dello Stato che incontrando gli uditori giudiziari ha parlato di un uso eccessivo delle intercettazioni e della insopportabile e continua fuori uscita di notizie per di più di carattere personale e pruriginoso, senza rilevanza penale».

La Russa: «In Cdm nessun blitz sulle intercettazioni» - «Come previsto, il Cdm è servito solo per prorogare il mandato a capo di Stato maggiore dell'Esercito del generale Giuseppe Valotto. Non c'è stato nessun blitz sulla giustizia, non era previsto nessun intervento su questo tema».
Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa, lasciando la sala del governo di Montecitorio dove si è svolto un breve Cdm.