Caso Lavitola-Tarantini, una memoria del Premier ai Pm di Napoli
Il Procuratore Lepore: «Berlusconi parte lesa, la memoria non basta. La Competenza è del Tribunale di Napoli». Nitto Palma: «Chiederò notizie sullo scoop di Panorama»
NAPOLI - Una memoria scritta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà consegnata domani ai magistrati della Procura di Napoli che indagano sull'inchiesta sulla presunta estorsione al premier. Nel documento saranno indicate tutte le spiegazioni relative alla vicenda nella quale Berlusconi compare come parte lesa. «Quando la leggeremo faremo le nostre valutazioni», ha dichiarato il procuratore Giovandomenico Lepore spiegando che al momento resta l'esigenza di ascoltare il presidente del Consiglio.
Il documento sarà consegnato domani in Procura dall'avvocato Michele Cerabona, che assieme all'avvocato Nicolò Ghedini assiste Berlusconi.
Intanto oggi è stato depositato, per conto del premier, un atto che spiega le ragioni che impediscono al presidente del Consiglio di incontrare i pm napoletani a Palazzo Chigi come era stato stabilito nei giorni scorsi. Come è noto, Berlusconi domani sarà impegnato in incontri istituzionali a Bruxelles e a Strasburgo per discutere della crisi economica.
Il Procuratore Lepore: «Berlusconi parte lesa, la memoria non basta» - Per sentire Silvio Berlusconi, parte lesa nell'ambito dell'inchiesta che vede, a vario titolo, accusati Gianpaolo Tarantini, la moglie e l'editore Valter Lavitola, sarà trovata un'altra data. É quanto ribadisce il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore che, in una intervista al Corriere della Sera, sottolinea: Berlusconi «nel nostro processo è parte lesa, io penso sia un suo interesse fornirci la propria versione dei fatti. Finora non mi è mai capitato che una parte lesa si sottraesse alle domande dei magistrati. Del resto era stato lui a indicarci la data di martedì 13 settembre».
Il premier avrebbe dovuto essere sentito domani, ma l'appuntamento è stato rinviato per impegni internazionali del presidente del Consiglio. «Ho chiesto all'avvocato di mandare la rinuncia scritta e di indicarci contestualmente una nuova data.
Se questo non accadrà stileremo noi una 'rosa' di giorni e su quelli bisognerà prendere una decisione. I tempi sono molto stretti», spiega Lepore, che è in stretto contatto con uno dei legali del premier, Niccolò Ghedini. Dalla deposizione di Berlusconi dipendono infatti «molte circostanze legate all'inchiesta. La più importante riguarda il destino di due persone che sono attualmente detenute per estorsione. Per questo è necessario chiarire le modalità dei fatti, soprattutto per quanto riguarda la consegna dei soldi». C'è poi il problema di competenza, posto dai difensori degli indagati.
Lepore è convinto che la competenza sia dei magistrati di Napoli. «Abbiamo agito seguendo le regole, come sempre facciamo. Se però ci sarà una diversa valutazione della Procura generale o di altri giudici siamo pronti a trasmettere le carte ai colleghi che ci indicheranno. Non siamo attaccati alle indagini, ci muoviamo perché è nostro dovere farlo».
Quanto al memoriale che Berlusconi avrebbe manifestato l'intenzione di mandare «se arriverà lo leggeremo, ma certamente non potrà essere sufficiente perché ci sono delle domande che dobbiamo porre, trattandosi di un testimone e non di un indagato. Quella potrebbe essere una base di partenza, ma è necessario avere un confronto», conclude Lepore.
Nitto Palma: «Chiederò notizie sullo scoop di Panorama» - «Non è possibile che in questo Paese vengano veicolate notizie non rispondenti al vero. A me è stata presentata una interpellanza urgente che è un atto di sindacato ispettivo. E la risposta deve essere data giovedì e venerdì di questa settimana. Per farlo devo acquisire notizie dalle autorità giudiziarie che hanno compiuto gli atti e che sono indicate nell'interpellanza». Ha risposto così il ministro della giustizia, Nitto Palma, ai cronisti che chiedevano novità sul possibile invio degli ispettori alla Procura di Napoli dopo il servizio del settimanale l'Espresso con la pubblicazione del contenuto di una intercettazione tra il presidente del consiglio Berlusconi e il direttore dell'Avanti, Lavitola.
«Sempre facendo seguito all'interpellanza parlamentare - ha continuato il Guardasigilli - il mio gabinetto ha chiesto ai magistrati di Napoli di far avere al ministero le informazioni utili affinchè possa essere fornita la risposta all'interpellanza. E tutto questo non c'entra nulla con gli accertamenti preliminari e le inchieste così come qualche giornale, solo qualche giornale, ha riferito».
«Da parte di taluni si è parlato di garantismo a corrente alternata perché non mi sarei interessato dall'analoga fuoriuscita di notizie riportate da Panorama. Dico che se ci fosse stata un'analoga interpellanza urgente avrei fatto la stessa cosa. Comunque, affinchè non ci siano dubbi, chiederemo notizie sullo scoop anche di questo settimanale», e che riguarda l'anticipazione degli accertamenti che coinvolgono l'imprenditore pugliese della sanità, Giampaolo Tarantini, e il direttore dell'Avanti, Walter Lavitola.