27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Festa dell'UDC

Il Terzo Polo propone un patto con Pd-Pdl-Berlusconi per un nuovo Governo

L'appello del leader UDC Casini. E garanzia: «Verso Premier né vendette né oltraggi». La parola d'ordine del Terzo polo è «pacificazione»

CHIANCIANO TERME - Nessuna vendetta contro Silvio Berlusconi, nessun attacco al Pdl. Sarebbe troppo facile. Anche se è del governo in carica gran parte della colpa di aver portato l'Italia sull'orlo del baratro, è arrivato il momento per tutti - Cavaliere, maggioranza e opposizione - di un cessate il fuoco, di fare un passo indietro e concordare insieme la nascita di un nuovo governo con un'agenda di fine legislatura. Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, dà voce alla proposta del Terzo Polo rivolta al premier, al Pdl e al Pd (la Lega non viene nominata, l'Idv solo per ricordarne «l'irresponsabilità anti-italiana» per aver presentato le pregiudiziali di costituzionalità alla manovra economica) dal palco della festa del suo partito a Chianciano Terme e propone «un governo politico con le migliori energie del paese» quindi non solo politici ma anche «personalità già sperimentate a livello europeo».

Prendendo la parola al termine di una giornata aperta dall'intervento, dello stesso tenore, del leader di Api, Francesco Rutelli, Casini rivela subito che dopo le parole di Berlusconi ieri ad Atreju qualcuno dei suoi collaboratori gli aveva suggerito di cambiare tono al discorso. Ma lui ha detto di no. Perché nonostante la strada proposta dal Terzo polo sia stretta - ancora oggi il premier ha ribadito che terminerà la legislatura - «noi - spiega - non dobbiamo cambiare discorso. Non abbiamo riservato un servile encomio a Berlusconi e oggi non gli riserviamo codardo oltraggio». Né, aggiunge Casini, nonostante la tentazione di celebrare l'orgoglio di partito che ci aveva visto giusto sia forte, «dobbiamo stare qui a dire 'avevamo ragione'. Chi se ne importa...Dobbiamo guardare agli italiani, non agli altri protagonisti. Il discredito sta liquidando la politica, è una corsa contro il tempo. Il Pdl è in una paralisi come il partito comunista polacco ma non ha senso dire 'hanno sbagliato'. Mettiamoci nei loro panni. Sono in grande difficoltà e vanno aiutati se abbiamo a cuore l'Italia. Dobbiamo dialogare con le persone serie del Pdl» mettendo in chiaro che «senza fatti nuovi è impossibile parlare di alleanze a fine legislatura».

La parola d'ordine del Terzo polo è «pacificazione», «salvezza» nazionale perché, insiste Casini, «nelle divisioni e nelle liti c'è la rovina dell'Italia e di tutti noi». Gli fa eco Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, e domani rilancerà il tema Gianfranco Fini a Mirabello. E dopo quella che viene considerata una «non chiusura» da parte del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che oggi a Pesaro ha ribadito la disponibilità a un esecutivo di transizione, si attende una riposta dal Pdl. Stamattina Gianni Alemanno, ospite a Chianciano, ha sollevato la questione di un cambio di passo: «Dopo l'approvazione della manovra sono convinto ci saranno 15 giorni di tregua che ci consentirà di guardarci in faccia, che permetterà al Pdl di fare un esame di coscienza chiaro. Io dirò al segretario Alfano che è tempo di aprire un confronto sui temi e sui contenuti, un confronto a 360 gradi, partendo dalla maggioranza di governo», anche se «indispensabile» secondo il sindaco di Roma «è il confronto con l'Udc e il Terzo Polo».