16 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Atreju | Festa dei Giovani PDL

L'autoassoluzione di Berlusconi: «Nessuno mi può ricattare»

Il Presidente del Consiglio: «Generoso, non ballo, non fumo, non gioco. Ho solo una cosa...». Di Pietro: «Berlusconi è un malfattore che infanga le Istituzioni»

ROMA - Dal palco di Atreju l'inchiesta su Tarantini e Lavitola fa capolino ma senza riferimenti espliciti. Sceso dal palco, Silvio Berlusconi si trova di fronte le domande dei giornalisti e l'autodifesa è un muro: Teme le inchieste? «No»; E' sotto ricatto? «Nessuno al mondo mi può ricattare»; l'invito alla latitanza per Lavitola? «Il mandato di cattura è successivo di sei giorni» alla telefonata intercettata. Il problema, semmai, è lo «strapotere dei giudici» che «va cancellato» con la riforma della giustizia che Berlusconi si dice certo di poter approvare entro la legislatura.
L'autoassoluzione del Premier era cominciata già sul palco della festa dei giovani Pdl, soprattutto su quella frase («Me ne vado da questo Paese di merda») su cui sensibili sono i giovani di destra: «Gli umani sfoghi credo che li abbiamo tutti, abbiamo diritto di farli se parliamo con un'altra persona e se le cose che diciamo dovrebbero dalla Costituzione e dallo Stato essere ritenute inviolabili». E poi, «chi non ha mai detto ad altri che sistema di..». Tuttavia, sollecitato da Giorgia Meloni giura: «Negli sfoghi personali ti viene da dire, per come il Paese si trova ridotto per la situazione politica giudiziaria, che ti viene voglia di scappare ma certo io voglio stare qui con voi perché questo sistema voglio cambiarlo».
Cambiandolo appunto attaccando i magistrati: «In questo momento lo strapotere che si è presa la magistratura che da ordine dello Stato si costituisce come potere indipendente da qualunque controllo esterno è intollerabile, è una cosa che dobbiamo combattere e cancellare».
Ed è sempre per colpa dei giudici, spalleggiati dai giornali, che l'immagine pubblica rischia di essere il contrario di quella che il premier si attribuisce: «Credo di essere una persona diamantina, generosa, che ha aiutato tutti quelli che poteva aiutare», dice con un velato riferimento all'inchiesta Tarantini. Ma «se leggete i giornali e quello che si inventano i giudici di sinistra questo non appare vero, ma sono tutte invenzioni». Perchè «quando mi guardo allo specchio non ho nulla da rimproverarmi. Non ballo, non fumo, non gioco d'azzardo. Mi è rimasta una sola cosa che non considero un vizio e che spero mi rimanga per gli anni a venire...».

Di Pietro: «Berlusconi è un malfattore che infanga le Istituzioni» - «Il presidente del Consiglio è stato preso di nuovo con le mani nella marmellata. E' inutile che i suoi azzeccagarbugli si mettano a spaccare il capello in quattro dicendo che quella tra Berlusconi e Lavitola era una telefonata privata e che, siccome alla fine d'agosto il signor Lavitola non era ancora latitante, il premier poteva consigliargli di non rientrare in Italia senza fare niente di male». E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. «Se un presidente del Consiglio suggerisce a un indagato o a un testimone di restare all'estero per non parlare con i magistrati che stanno lavorando a un caso che lo riguarda - scrive Di Pietro - è un malfattore che copre di fango le istituzioni che incarna e il Paese che dovrebbe governare».
«In nessuna democrazia al mondo - insiste Di Pietro - Silvio Berlusconi potrebbe fare finta di niente e non dimettersi dopo essere stato colto sul fatto. Ma grazie alla complicità di alcune centinaia di parlamentari che hanno venduto onore e dignità in cambio di un piatto di minestra, lui lo sta facendo. Adesso ci manca solo che quei parlamentari comprati un tanto al chilo, pur di difendere l'uomo che gli permette di restare in un posto che non meritano, votino in tutta fretta una nuova legge bavaglio per impedire che il Paese sappia chi è l'uomo che lo governa».
«Sarebbe troppo persino per questo Parlamento disonorato. Io spero - conclude l'ex pm - che a quel punto sia troppo anche per il capo dello Stato, e che si decida a fare la sola cosa possibile per ripristinare democrazia e legalità: sciogliere subito le Camere, mandare a casa questo presidente del Consiglio corruttore e questo Parlamento corrotto e convocare subito nuove elezioni».

Belisario (Idv) : «Vorrebbe salvarsi facendo crollare il Paese» - «Berlusconi sembra atterrato da Marte: dopo essere sparito per giorni, occupato dai suoi guai mentre l'Italia è nell'occhio del ciclone, continua a ripetere a pappagallo le stesse frottole di sempre alle quali non crede più neanche lui. L'Italia non può permettersi di essere governata da un premier incosciente che, per salvare se stesso, sta facendo crollare il sistema politico, economico e morale del Paese». Lo ha affermato il Capogruppo Idv al Senato, Felice Belisario, , commentando l'intervento del Premier all'appuntamento annuale dei giovani Pdl di Atreju.
«Il Presidente del cattivo consiglio, dopo aver suggerito all'ex faccendiere e massone Lavitola la strategia della latitanza, si occupa solo della faticosa opera di insabbiamento degli scandali che lo stanno travolgendo come una valanga. Nonostante la bufera nella Bce e il crollo dei mercati, l'allarme sulla crescita lanciato da Napolitano e la mobilitazione crescente del Paese contro il Governo - ha proseguito il capogruppo Idv- Berlusconi continua a negare la crisi ed attaccare chi si oppone alle sue malefatte, alimentando con questa arroganza lo scontro sociale e istituzionale».
«Per restituire centralità ai cittadini e risanare l'economia, serve un'adesione trasversale alla nostra raccolta firme per cancellare il Porcellum e abolire le Province. Ciascuno faccia la propria parte prima che sia troppo tardi, poi - ha concluso Belisario - toccherà all'alternativa Pd-IdV-Sel, insieme a movimenti e forze sane del Paese, governare e risollevare le sorti dell'Italia».