28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Il leader del PD domani a Pesaro

Bersani: «Serve una svolta per ricostruire il paese»

Proposta su costi della politica. Spazio a generazione T-Q in nuova fase

ROMA - Il momento che il paese attraversa è «straordinario» e richiede una svolta politica che dia il via ad una vera e propria «ricostruzione». Questo il messaggio principale che Pier Luigi Bersani vuole lanciare domani a Pesaro dove chiuderà la festa nazionale del Pd. A quanto racconta chi ci ha parlato in questi due giorni il segretario, libero da impegni pubblici, si è dedicato con particolare cura alla stesura del discorso di domani. Ad ascoltarlo ci saranno tutti i principali dirigenti del partito, tra i quali Dario Franceschini e Massimo D'Alema.

Bersani non intende fare sconti al governo e domani, assicurano, ci andrà giù pesante per ribadire le responsabilità di «chi ci ha portato fin qui», perchè di certo non potranno essere loro, il centrodestra, a farci uscire da questa crisi. L'obiettivo per il Pd restano le elezioni ma non ci si tirerebbe indietro nel caso in cui si trovasse una via d'uscita diversa, un governo di responsabilità o di larghe intese, come l'ipotesi che è tornata a circolare anche in ambienti di maggioranza dopo l'uscita di Beppe Pisanu.

Il leader del Pd, spiegano al Nazareno, toccherà anche il delicato tema della credibilità della politica e lancerà una proposta sui costi distinguendo però i costi delle istituzioni dagli sprechi. Un tema che potrebbe essere interpretato come una risposta agli attacchi che arrivano al Pd per l'inchiesta che coinvolge il suo ex braccio destro, Filippo Penati, per tangenti. E sulla quale il segretario sembrerebbe intenzionato a dire la sua.

Per gestire questo grande cambiamento storico, dunque, è il ragionamento di Bersani, la politica deve recuperare il suo buon nome di fronte ai cittadini, i quali quando si mobilitano e si organizzano vanno guardati con simpatia e presi per mano. Come già è accaduto con le ultime iniziative della società civile, il Pd giudica infatti positivo l'apporto dei movimenti e pensa di chiedere anche a loro una mano. Un discorso che ovviamente investe oggi la raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale. Come ha già spiegato, Bersani considera questa iniziativa uno stimolo alla politica ma se vi accennerà domani a Pesaro sarà per ribadire che il Pd ha una sua proposta di riforma del sistema di voto e continuerà a sostenerla in Parlamento.

Bersani pensa poi di lanciare un grande appello alla coesione nazionale, per recuperare quello spirito civico che è stato minato dall'atteggiamento divisivo del governo. Un richiamo che è rivolto al paese ma anche alle forze politiche, a tutte le forze che vogliono superare il berlusconismo, a partire dalla coalizione di centrosinistra, certo, ma per il Pd la ricostruzione del paese non può essere fatta solo da una parte politica, deve anzi coinvolgere uno schieramento più ampio.

Infine una 'chiamata alle armi' per i trenta-quarantenni. Non una risposta esplicita all'assemblea T-Q che i dirigenti democratici hanno tenuto proprio a Pesaro qualche giorno fa, ma Bersani vuole rivolgersi alla nuova generazione per coinvolgerla nella fase ricostruttiva del paese: 'ora tocca a voi essere protagonisti di una nuova fase' sarà il suo messaggio.