Da Palma accertamenti preliminari sulla Procura di Napoli
Il Ministro chiederà informazioni al Procuratore Generale dopo la richiesta d'ispezione di due Parlamentari Pdl. Lepore: «Gli ispettori in Procura sono i benvenuti». Bocchino (Fli): «Sulla legalità il Pdl ha perso la bussola»
ROMA - Il ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma, avvierà accertamenti preliminari su una presunta fuga di notizie dalla Procura di Napoli, a proposito della telefonata tra il premier Silvio Berlusconi e Valter Lavitola. Informazioni che il Guardasigilli, a quanto si apprende da fonti del ministero di via Arenula, chiederà al pg di Napoli per poter rispondere all'interpellanza in cui i deputati del Pdl Enrico Costa e Manlio Contento chiedevano l'ispezione negli uffici napoletani impegnati nell'inchiesta sul presunto ricatto a Berlusconi.
Una volta ottenute le risposte dal pg, il ministro potrà decidere se inviare o meno gli 007 a Napoli.
Decisione, quella di inviare gli ispettori, che Palma ha già preso nei giorni scorsi per quel che riguarda l'inchiesta della Procura di Bari su Tarantini e un giro di escort che avrebbe portato nelle residenze del premier.
La richiesta di due Parlamentari del PDL - I deputati del Pdl Enrico Costa e Manlio Contento chiedono al ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, di valutare l'opportunità di inviare ispettori alla Procura di Napoli dopo la pubblicazione delle intercettazioni tra il premier e Valter Lavitola.
I due esponenti del Pdl hanno presentato una interpellanza urgente al Guardasigilli partendo dalla constatazione che «quelli pubblicati sui giornali sono atti che non risultano ancora depositati e dunque in possesso esclusivo degli uffici giudiziari» spiega Contento riferendosi non solo alle telefonate tra Berlusconi e Lavitola ma anche alle dichiarazioni rese dalla segretaria del premier e a quelle dell'avvocato di Tarantini, Giorgio Perroni. «Riteniamo che il ministro della Giustizia debba verificare l'opportunità di inviare un'ispezione».
«Nell'interpellanza chiediamo come mai atti nella esclusiva disponibilità degli uffici giudiziari siano finiti sui giornali - dice ancora Contento - e, aspetto ancora più singolare, perchè mentre altri vengono pubblicati integralmente, in questo caso vengano resi noti solo alcuni passaggi. Per questo chiediamo al ministro Palma di valutare se non sia il caso di inviare un'ispezione» presso la Procura di Napoli da dove sarebbe partita la fuga di notizie.
Lepore: «Gli ispettori in Procura sono i benvenuti» - E' bufera sui contenuti dell'inchiesta sul caso Tarantini-Lavitola pubblicati in questi giorni. E sulla possibilità che il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma invii gli ispettori negli uffici giudiziari del Centro direzionale, il capo della Procura di Napoli Giovandomenico Lepore replica sereno: «Gli ispettori? Ben vengano. Noi non abbiamo nulla da nascondere».
Per fare chiarezza sulla fuga di notizie i magistrati napoletani hanno aperto due fascicoli di inchiesta, uno relativo alle intercettazioni relative a una conversazione tra il premier Silvio Berlusconi e Valter Lavitola pubblicate oggi da l'Espresso, e l'altro relativo alle anticipazioni, pubblicate il 24 agosto scorso da Panorama, sull'inchiesta condotta dai pm di Napoli sulla presunta estorsione ai danni del premier.
Intanto vanno avanti le indagini dei pm Woodcock, Curcio e Piscitelli sul caso Tarantini. L'imprenditore barese si è detto disponibile a collaborare con gli inquirenti. «Io sono a disposizione, così come ho fatto anche per altre cose parallele, così come ho fatto in passato, su particolari, su cose parallele riguardanti altre indagini dove non sono coinvolto», ha dichiarato nell'interrogatorio di garanzia del 3 settembre scorso. «Io non sono il Lavitola della situazione - ha precisato Tarantini - Sarei scappato quando ho saputo il fatto di qua.
Invece ho detto a mia moglie: Io voglio stare qua, voglio stare tranquillo, non me ne frega niente, non ho fatto niente, voglio chiarire con i magistrati».
Bocchino (Fli): «Sulla legalità il Pdl ha perso la bussola» - «Sulla legalità il Pdl ha perso la bussola. Anziché mandare Lavitola a Napoli, a cui il leader del partito ha consigliato la latitanza, vuol mandare gli ispettori governativi per fermare il lavoro dei giudici. Nessuna destra al mondo ha questo concetto distorto della legalità». Lo ha affermato il vicepresidente di Fli Italo Bocchino, commentando la richiesta del partito del Premier di ispezione alla Procura di Napoli per la pubblicazione sul settimanale l'Espresso della telefonata Berlusconi-Lavitola dello scorso agosto.
Donadi (Idv): «Ingerenza intollerabile su pm Napoli, gettano solo fango» - «L'invio di ispettori a Napoli sarebbe un atto di ingerenza inaudito ed intollerabile. Siamo di fronte alla solita arma di distrazione di massa, orchestrata dal Pdl, per distogliere l'attenzione dal vero problema e gettare fango su chi ricerca la verità». Lo ha affermato il presidente dei deputati di Idv Massimo Donadi, commentando la richiesta del partito del Premier di ispezione alla Procura di Napoli per la pubblicazione sul settimanale l'Espresso della telefonata Berlusconi-Lavitola dello scorso agosto.
«In un paese normale, civile e democratico, un presidente del Consiglio che suggerisce ad un latitante faccendiere di non rispettare la legge, di infrangerla avrebbe non i giorni - ha aggiunto Donadi- ma i minuti contati. Ma in quale Repubblica un premier protegge e dà consigli a un latitante? E' una vergogna inaccettabile e un danno per l'Italia, l'ennesimo».
«Napolitano - ha concluso- metta la parola fine a questa indecenza senza fine. Elezioni, subito, per il bene del Paese».