26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Inchiesta Area Falck

De Magistris: «Penati? Bersani non poteva non sapere»

Il Sindaco di Napoli:«Era il capo della segreteria di Bersani». Il leader del PD: «Non ci faremo azzoppare». Bindi: «Ora un colpo d'ala sulla questione morale». Gasparri: «I capi del Pd come Alice nel paese delle meraviglie»

ROMA - Una «rivoluzione» che parta dalla riaffermazione della «questione morale» come primo discrimine, perchè di fronte ai casi Bisignani, Penati «mi irrita la sorpresa che mostrano i leader di partito. Penati era il capo della segreteria di Bersani. Bisignani l'uomo di fiducia di Gianni Letta a Palazzo Chigi. I leader sanno sempre benissimo quel che accade nel loro cerchio stretto». Lo dice Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, in un'intervista a La Repubblica.
Del resto «sui casi di corruzione e concussione i partiti non sono mai arrivati per primi. Non ce n'è stato uno che abbia di sua iniziativa bonificato situazioni opache. E' stata la magistratura, sono stati i movimenti di cittadini a sollevare i casi». Secondo De Magistris la «diversità etica» della sinistra «storicamente è esistita» ma «ultimamente è molto scemata» perchè «la politica si è persa nei palazzi e l'affarismo l'ha corrotta. Il sistema degli affari funziona allo stesso modo a destra e a sinistra».

Bersani: «Non ci faremo azzoppare» - La vicenda Penati è «difficile e dolorosa», il Pd farà «chiarezza», ma si batterà anche contro «teoremi calunniosi» e «allusioni». Il segretario Pier Luigi Bersani lo ha detto durante la riunione del coordinamento del partito. «Nelle feste il popolo del Pd si aspetta grande chiarezza, ma anche grande combattività. Chiede - di fronte ad una vicenda dolorosa - di fare passi avanti sul tema dell'etica».
Dunque, ha aggiunto, «cercheremo di far percepire come intendiamo essere diversi e quindi: rispetto per la magistratura, passi indietro necessari per chi ha ruoli di direzione politica ed è oggetto di indagine».
«Ma - ha proseguito - il popolo del Pd ci chiede di reagire anche di fronte a dichiarazioni, allusioni, teoremi calunniosi che vogliono dare del Pd un'immagine distorta. Non permetteremo di azzoppare il Pd come alterativa». Tanto più che, ha concluso, «in questo momento il tema sociale è quello più sentito, il sentimento della gente non è certo quello rappresentato da alcuni media».

Bindi: «Ora un colpo d'ala sulla questione morale» - Il Pd ha gestito bene la vicenda Penati, ma occorre una riflessione politica sulla forma partito, perché non si può vivere nel «continuismo». Rosy Bindi, presidente dell'assemblea Pd, intervenendo al coordinamento ha commentato così la vicenda Penati. «Nulla da eccepire su come il partito si è comportato sulla vicenda Penati, ma la questione morale non un addendo per il Pd! Adesso ci sarà la conferenza del Pd: deve essere l'occasione per colpo d'ala sul tema della forma partito e dell'organizzazione. La questione morale è la ragion d'essere del Pd e se il Pd non è la negazione delle storie passate, non può essere nemmeno il continuismo: io non voglio che il Pd sia visto come una prosecuzione del Pci-Pds-ds».

Gasparri: «I capi del Pd come Alice nel paese delle meraviglie» - «Sul caso Penati i capi del Pd sembrano 'Alice nel paese delle meraviglie'. Nessuno sapeva. Tutti sono sbalorditi». E' quanto ha dichiarato: il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Un atteggiamento ipocrita - accusa Gasparri - di chi non solo conosce il modello Sesto, di cui Penati era il perno ma non il protagonista esclusivo, ma sa bene come i fondi di Mosca, gli affari con le Coop e le tangenti di ogni tipo abbiamo alimentato la sinistra italiana. Ne chiederemo conto a tutti i capi e capetti della lunga storia Pci-Pds-Ds-Pd. Querelino pure. Così potrò trasformare in un caso parlamentare la loro storia. E Penati alla fine non sarà nemmeno l'interprete principale della vicenda».

De Cesaris: «Per la Giunta milanese non c'è alcun caso Maran» - «Per la Giunta non c'è alcun caso Maran». Con queste parole Lucia De Cesaris, assessore all'Urbanistica del Comune di Milano, ha preso le difese, a nome di tutti i colleghi, dell'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, nel mirino dell'Idv e dell'opposizione per la sua vicinanza a Filippo Penati, l'ex vice presidente del Consiglio regionale lombardo accusato di corruzione e concussione dalla Procura di Monza.

Probiviri Pd milanese: «Prediamo atto dell'autosospensione di Penati» - La Commissione di Garanzia provinciale del Partito Democratico ha reso noto di avere «preso atto dell'autosospensione di Filippo Penati dal partito» e della «sua decisione di rinunciare alla prescrizione nel caso si rivelasse necessario, come già espresso nella lettera da lui inviata alla Direzione provinciale del partito».
«La formalizzazione di questa presa d'atto verrà inviata alla Commissione di Garanzia nazionale presieduta da Luigi Berlinguer che incontrerà Penati nella giornata di lunedì 5 settembre» e «qualsiasi ulteriore sviluppo sarà definito dopo l'incontro con la Commissione nazionale in relazione a eventuali indicazioni della stessa».