12 ottobre 2025
Aggiornato 05:30
Cazzola (Pdl): «Forse è venuto ilmomento del governo tecnico»

Manovra, salta (per ora) la norma sulle pensioni

La decisione presa durante il vertice Calderoli-Sacconi. Richiamo di Schifani alla maggioranza: «Serve il rispetto dei tempi»

ROMA - All'appello, secondo la maggioranza, mancano 2,7-2,8 miliardi di euro nel 2012. Come metterli insieme è la domanda ancora senza risposta che oggi ha paralizzato i lavori sulla manovra della commissione Bilancio del Senato, prima dell'intervento di Renato Schifani che ha richiamato governo e maggioranza al rispetto dei tempi. Ma se i lavori sono ripresi sull'emendamento del governo che riorganizza gli uffici giudiziari, sul resto delle proposte del governo resta ancora l'indeterminatezza: «Viviamo neanche alla giornata, viviamo al quarto d'ora...», descrive il quadro un autorevole - e preoccupato - esponente Pdl. Le prime risposte dovrebbero arrivare domani pomeriggio, quando il governo dovrebbe finalmente mettere nero su bianco le sue proposte.
In questo quadro, resta l'ipotesi fiducia, che potrebbe essere autorizzata già domani dal Consiglio dei Ministri. Una voce che per ora al Quirinale non vogliono commentare, definendola prematura. Ma resta sempre valido, fanno notare, il monito lanciato da Giorgio Napolitano al Meeting di Rimini: confronto ed equità, aveva chiesto il Capo dello Stato, e su questi due punti - si fa sapere- la vigilanza del Colle resta massima.
Di certo, ad oggi, c'è che salta la norma sulle pensioni voluta dal ministro Sacconi, che escludeva dal computo dell'anzianità gli anni di laurea e militare. Decisione che fa lievitare appunto a quasi 3 miliardi di euro il monte risorse da recuperare. Per ora, le speranze della maggioranza sono appuntate su un altro emendamento anti evasione che si sta approntando, emendamento che dovrebbe essere «durissimo» e che proprio per questo - riconosce qualche esponente di maggioranza - potrebbe trovare avversari nella stessa coalizione.

Cazzola (Pdl): «Forse è venuto momento governo tecnico» - «Quasi quasi inizio a pensare che sia arrivato il momento di un governo tecnico, con una persona che non sia Cordero di Montezemolo, ma comunque una persona in grado di dire: 'signori, la situazione è questa' ed un governo che dice la sua e tira dritto...». Lo ha affermato il parlamentare Giuliano Cazzola in una intervista a RadioIes, che ne ha diffuso il testo.
«Il problema è che da quello che capisco - ha detto ancora la maggioranza non sà più che pesci pigliare questa campagna sulla casta ha avuto effetti molto negativi da cui non so come ci riprenderemo. Io conto come il due di coppe: scrivo, dico delle cose e ricevo lettere di insulti...».

Il richiamo di Schifani alla maggioranza: «Serve il rispetto dei tempi» - Rispettare i tempi sulla manovra bis. È il deciso richiamo che il presidente del Senato, Renato Schifani, ha lanciato a governo e maggioranza in un vertice con l'esecutivo e i capigruppo di Pdl e Lega a Palazzo Madama. Lo hanno detto il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, al termine dell'incontro.
Per la manovra bis, ha detto Gasparri alla fine della riunione, «c'è una forte attenzione del presidente Schifani al rispetto dei tempi». Nel vertice di maggioranza «abbiamo avanzato alcune ipotesi e proposte, il governo sta facendo le proprie valutazioni. C'è una sollecitazione di Schifani alla maggioranza al rispetto dei tempi - ha sottolineato - e dobbiamo andare in aula la prossima settimana: serve il rispetto dei tempi e dei saldi».
Il sottosegretario Casero ha smentito poi la necessità di trovare nuove coperture perchè mancherebbero le risorse. «Alcuni dall'opposizione - ha detto Casero - stanno dicendo che c'è una diminuzione del Pil e quindi minor gettito. Ma non esiste. I numeri contenuti nel decreto li riteniamo veri - ha aggiunto - e vedrete come saranno coperti».

Nucara incontra Alfano: «Qui nessuno sa niente...» - «Qui nessuno sa niente...». Francesco Nucara quasi quasi allarga le braccia incontrando i giornalisti al termine del colloquio con Angelino Alfano alla sede del Pdl.
Oggetto, naturalmente, la manovra economica, ma alla fine del meeting con il segretario del partito del premier, il leader dei Repubblicani si sente di dire che «l'unica cosa certa che ci ha confermato Alfano è che i saldi rimarranno quelli che sono», affare che è quasi «un problema teologico». Per il resto, è chiaro che, al posto della cancellazione del riscatto di università e militare a fini pensionistici, il governo dovrà optare per altre strade, «dovranno trovare i soldi da qualche parte», dice Nucara, ma ancora evidentemente non si sa dove.
«Abbiamo portato ad Alfano il nostro documento», aggiunge il leader del Pri, «lo stesso che abbiamo portato al premier la settimana scorsa», in un incontro ad Arcore. «Ho augurato ad Alfano che questa sia l'ultima manovra», aggiunge, non nascondendo però che sulla questione «siamo pessimisti». «Saremmo più contenti se si discutesse di tagli alle spese, piuttosto che di nuove tasse - conclude - Per esempio, di diminuire i contributi elettorali ai partiti. Sulla manovra dobbiamo ancora decidere come votare...».