12 ottobre 2025
Aggiornato 05:30
L'ex segretario del Pd ospite su La7

Veltroni torna «In onda»

«Manovra? La sarabanda segno totale dell'incapacità del Governo. Caso Penati? Mi prendevano in giro sul partito lieve...»

ROMA - «Pantomima ignobile, sarabanda generale». L'ex segretario del Pd Walter Veltroni, ospite su La7 a In onda dice convinto che la confusione in esecutivo e maggioranza «precipitate in queste ore è indice della totale incapacità e della irresponsabilità assoluta di chi purtroppo ci governa e dovrebbe guidare il Paese in un momento difficilissimo».
Nel rinnovare, fra l'altro, la sua convinzione della assoluta necessità di ricorrere ad una patrimoniale per fronteggiare la voragine del debito pubblico, Veltroni ha sottolineato come mentre «il Paese ha un bisogno assoluto di riforme vere e profonde per evitare traccolo» la «principale preoccupazione» oggi di questa maggioranza «è solo di smontare le poche» che sono state abbozzate.
«Riformismo - ha affermato l'ex segretario Pd - è saper fare quello che serve al Paese sfidando ogni conservatorismo, ma dando al contempo l'idea di un progetto complessivo di innovazione di cui il governo sia strumento» mentre «oggi invece purtroppo il Governo è il solo il fine per gestire postere e non lo strumento per riformare il Paese». E «ho la presunzione di credere - ha detto ancora Veltroni - che se le elezioni del 2008 fossero andate diversamente e oggi al governo ci fossi io, le cose sarebbero molte diverse».

Veltroni: «Caso Penati? Mi prendevano in giro sul partito lieve...» - La questione morale in Italia è ancora più grave di quanto non fosse ai tempi di Enrico Berlinguer, eppure c'era chi prendeva in giro l'idea del «partito lieve».
Walter Veltroni, parlando a In onda su La7, ha commentato così la vicenda Penati: «Io la penso come la pensava Berlinguer, penso che la questione morale oggi più di allora sta dilagando nel paese. Sento che in tutta Italia questo fenomeno della corruzione si sta facendo tremendamente strada. Il Pd è nato per questo, il suo codice etico è figlio dell'idea che il Pd dovesse essere un segno di discontinuità: sulle regole del gioco, sui rapporti tra politica e economia... Io sono stato preso in giro per la storia del 'partito lieve', che era proprio l'idea di un partito che non interferisce con la gestione dell'economia».
Veltroni ha riconosciuto che «Penati si è comportato in maniera molto diversa da tutti gli indagati del centrodestra, e anche il Pd. Bisogna dirlo. Ma questo non esime dall'esigenza di andare fino in fondo». Quando gli è stato chiesto se pensa che sia necessaria l'espulsione dal partito, l'ex segretari ha risposto: «Non sono in grado di valutarlo. Per me è opportuno che Penati faccia quello ha detto ieri, non usare la prescrizione. E penso che farebbe bene a chiarire quello di cui i giornali parlano».
Sarebbe però sbagliato parlare di 'fumus persecutionis, «se lo facessi parlerei lo stesso linguaggio della destra. Perché un magistrato dovrebbe perseguitare un politico? Non c'è sicuramente 'fumus persecutionis, sono circostanze acclarate e spetta a chi è accusato dover spiegare». Di sicuro, sarebbe sbagliato chiedere un passo indietro a Bersani: «No, penso che Bersani in questa ultima fase abbia risposto bene. Non ho condiviso le affermazioni sulla macchina del fango, adesso risposta è giusta».