20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Domani al coordimamento PD si discuterà del caso Penati

Pisapia a Penati: «Fatti processare»

Il Sindaco di Milano: «Lo dico da garantista». Veltroni: «Mi prendevano in giro sul partito lieve...». Bindi: «Il Pd è un esempio, Berlusconi rinunci alla prescrizione»

MILANO - Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, invita «Filippo Penati a farsi interrogare e chiedere un processo rapido. Se poi ci dovesse essere prescrizione farà la sua scelta. Lo dico da garantista. Se uno ha fatto politica perchè ci ha creduto, il solo pensiero di poter danneggiare il suo partito, la causa pubblica, deve fargli fare un passo indietro». Pisapia, dalle colonne di Repubblica, apprezza la scelta di Penati di «rinunciare alla prescrizione in caso di rinvio a giudizio» e, a proposito della 'diversità' della sinistra sottolinea che «esiste ed è esistita una diversità etica della sinistra. Negli ultimi anni si è affievolita».
Il sindaco di Milano, proseguendo l'intervista, parla anche della manovra che definisce «sbagliata e ingiusta. E' la terza in undici mesi che taglia fondi ai Comuni e quindi servizi ai cittadini». Infine annuncia la firma al referendum per il ritorno al Mattarellum: «Il referendum è sempre l'extrema ratio. Se, come temo, il Parlamento non sarà in grado di fare la riforma, se non ci sarà un governo in grado di farla subito, certo che firmerò».

Veltroni: «Mi prendevano in giro sul partito lieve...» - La questione morale in Italia è ancora più grave di quanto non fosse ai tempi di Enrico Berlinguer, eppure c'era chi prendeva in giro l'idea del «partito lieve».
Walter Veltroni, parlando a In onda su La7, ha commentato così la vicenda Penati: «Io la penso come la pensava Berlinguer, penso che la questione morale oggi più di allora sta dilagando nel paese. Sento che in tutta Italia questo fenomeno della corruzione si sta facendo tremendamente strada. Il Pd è nato per questo, il suo codice etico è figlio dell'idea che il Pd dovesse essere un segno di discontinuità: sulle regole del gioco, sui rapporti tra politica e economia... Io sono stato preso in giro per la storia del 'partito lieve', che era proprio l'idea di un partito che non interferisce con la gestione dell'economia».
Veltroni ha riconosciuto che «Penati si è comportato in maniera molto diversa da tutti gli indagati del centrodestra, e anche il Pd. Bisogna dirlo. Ma questo non esime dall'esigenza di andare fino in fondo». Quando gli è stato chiesto se pensa che sia necessaria l'espulsione dal partito, l'ex segretari ha risposto: «Non sono in grado di valutarlo. Per me è opportuno che Penati faccia quello ha detto ieri, non usare la prescrizione. E penso che farebbe bene a chiarire quello di cui i giornali parlano».
Sarebbe però sbagliato parlare di 'fumus persecutionis, «se lo facessi parlerei lo stesso linguaggio della destra. Perché un magistrato dovrebbe perseguitare un politico? Non c'è sicuramente 'fumus persecutionis, sono circostanze acclarate e spetta a chi è accusato dover spiegare». Di sicuro, sarebbe sbagliato chiedere un passo indietro a Bersani: «No, penso che Bersani in questa ultima fase abbia risposto bene. Non ho condiviso le affermazioni sulla macchina del fango, adesso risposta è giusta».

Bindi: «Il Pd è un esempio, Berlusconi rinunci alla prescrizione» - Berlusconi rinunci alla prescrizione. Lo dice Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea Pd e vice presidente della Camera, intervenendo nel dibattito sulla questione morale per l'inchiesta sull'area Falck e le parole Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, a Genova.
«Silvio Berlusconi e tutto il centrodestra adesso non possono più tergiversare. Il presidente del Consiglio - prosegue - è stato rinviato a giudizio per diversi reati, tra i quali anche la corruzione. Alcuni dei suoi collaboratori sono indagati per reati gravi, su altri pende la richiesta di arresto, altri ancora sono stati condannati. Ma sono tutti ancora lì, nessuno ha fatto un passo indietro e nessuno ha rinunciato alla prescrizione, a cominciare dallo stesso Berlusconi che sta tirando molti processi alle lunghe; in particolare sta tirando per le lunghe il processo Mills dove è accusato di corruzione, finora si è salvato grazie alle leggi ad personam e il coimputato è già stato condannato.
L'esempio fornito in queste settimane dal Pd, che ha giustamente chiesto alla magistratura di svolgere fino in fondo il proprio compito, che ha imposto ai coinvolti un passo indietro e così pure la dichiarazione con la quale ieri Penati ha dichiarato di rinunciare alla prescrizione sono esempi di un altro modo di comportarsi. Berlusconi ed i suoi prendano esempio e finalmente accettino di comportarsi come devono fare i dirigenti politici e gli amministratori quando vengono accusati di reati gravi: essere più cittadini degli altri, fare un passo indietro, non mettere i bastoni tra le ruote della magistratura e chiarire subito che rinunciano a godere dell'eventuale prescrizione dei reati».

Domani il coordinamento del PD - Nel PD il dibattito sul caso-Penati, invece, sembra essere stato in parte attenuato dalla lettera con cui l'ex sindaco di Sesto San Giovanni ha annunciato che rinuncerà alla prescrizione se non sarà stata fatta chiarezza al termine delle indagini. Certo, l'argomento è delicato. Ieri alla direzione del Pd milanese gli animi si sono calmati solo dopo la diffusione della lettera di Penati. Ma esponenti come Stefano Boeri hanno continuato a mettere sotto accusa i rapporti tra amministrazione e settore immobiliare, a suo giudizio troppo spesso degenerati in 'relazioni pericolose', non solo a Milano e non solo per il Pd; la stessa Barbara Pollastrini, raccontano, ha chiesto chiarezza da Penati e si è detta preoccupata per le conseguenze della vicenda sull'immagine del partito; e anche Vinicio Peluffo ha insistito sulla necessità per il Pd di pretendere chiarezza dall'ex braccio destro di Bersani, aggiungendo che bisogna sciogliere il 'nodo politico', ovvero, come dice Boeri, i rapporti tra amministrazione pubblica e interessi privati. Tutte riflessioni che potrebbero essere riprese domani a livello nazionale.