25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Crisi del debito

Nicola Rossi: «L'Europa vari gli Eurobond»

ItaliaFutura: «Ma noi offriamo come garanzia il pareggio di bilancio in Costituzione». Cicchitto: «Bene l'UE sugli Eurobond». Bernini: «Perplessità per il no di Merkel e Sarkozy»

ROMA - «L'Europa vari gli eurobond, ma come possiamo avanzare questa richiesta senza vincolare noi stessi ad una disciplina di bilancio?». Così, ospite a Sky Tg24, Nicola Rossi, economista e membro del direttivo di Italia Futura, argomenta la necessità di procedere con l'inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio. «E' la garanzia che noi offriamo a Francia e Germania che gli eurobond non saranno un'altra maniera di chiedere loro di pagare il nostro lassismo», aggiunge.

Cicchitto: «Bene l'Unione europea sugli Eurobond» - «Bene l'Unione Europea sugli Eurobond. Tutt'altro che bene invece la Merkel che si trova in una piena contraddizione fra la sua ambizione di leadership europea e il fatto che è fortemente condizionata dalle vicende elettorali del suo Paese». A dirlo è stato il capogruppo Pdl alla Camera dei Deputati, Fabrizio Cicchitto.

Gasparri: «L'Italia sostenga l'introduzione» - «Nel contesto europeo un intervento è senza dubbio necessario. L'Italia poi deve sostenere in Europa chi vuole introdurre gli eurobond oggi indispensabili». Lo ha ribadito il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha aggiunto: «A tutela delle famiglie e dei servizi sociali erogati da comuni e regioni si può ipotizzare un intervento equo e in linea con le strategie presenti e passate del centrodestra sulle pensioni. Garantire i diritti - ha spiegato in conclusione - vuol dire pensare al futuro. Bisogna ragionare sul tema con tutte le aree politiche di maggioranza e di minoranza».

Bernini: «Perplessità per il no di Merkel e Sarkozy agli Eurobond» - «Il governo Berlusconi, un governo politico,ha posto in essere una manovra economica coraggiosa e responsabile, dimostrando ancora una volta di avere come asse portante solo l'interesse nazionale ed il bene del Paese». Lo ha ribadito anche oggi il ministro per Politiche Comunitarie Anna Maria Bernini che ha voluto sottolineare: «Nell'iter parlamentare non esistono vincoli pregiudiziali - solo la clausola di copertura e di invarianza dei saldi - all'ascolto di proposte che abbiano come obiettivo il miglioramento del dl sotto il profilo della crescita,dell'equità e della solidarietà sociale». Questo «Sempre in continuità con i principi ispiratori del provvedimento, gli obiettivi di trasparenza nella gestione della spesa pubblica,di coordinamento e cooperazione con le politiche economiche e finanziarie di gestione della crisi che si stanno elaborando nell'eurozona e tra gli Stati membri».
«Per questo - ha spiegato il ministro - la proposta Merkel-Sarkozy, condivisibile nel suo impianto, suscita perplessità per il persistente no agli eurobonds. Emissioni congiunte potrebbero concorrere a rendere più forte l'euro di fronte ad attacchi speculativi e contribuire ad individuare risorse aggiuntive per il finanziamento di infrastrutture transnazionali UE, fondamentali per la crescita e la competitività del sistema». «Eccessivi dubbi,coltivati in una prospettiva meramente domestica dagli Stati membri cosiddetti più forti,rischiano, viceversa,di incrementare i costi connessi ad una maggiore volatilità dei mercati,e ad eventuali non auspicabili evoluzioni negative della crisi dei debiti sovrani dei Paesi dell'area Euro» ha chiarito il ministro.
Nell'attuale congiuntura europea «occorre saper differenziare attentamente le politiche economiche, non forzando sulle medesime risposte Paesi con situazioni diverse. Non esistono soluzioni passepartout, buone a risolvere in ogni contesto qualsiasi problema. Questo - ha concluso il ministro Bernini - vale per lo scenario europeo ed ancor più per le nostre politiche interne,da affrontarsi,nel tempo dell'emergenza,senza demagogie elettoralistiche nè contrapposizioni ideologiche museali,ma con approccio coeso e solidale nell'esclusivo interesse del Paese».