Prodi: La ricevuta fiscale è un baluardo della Democrazia
L'ex Premier a Repubblica: «Attaccare l'Italia è stato come sparare sulla Croce Rossa»
ROMA - «La democrazia si difende con la ricevuta fiscale». Ne è più che convinto l'ex premier Romano Prodi che, in un colloquio con il quotidiano La Repubblica ha bocciato la manovra economica del governo. Per Prodi, infatti, «Continuare a non creare davvero un sistema elettronico per controllare i pagamenti e i guadagni vuol dire portare alla rovina l'Italia». Questo anche perché l'Italia » ha di fronte due grandi problemi che ci fanno diversi dalle altre nazioni europee: la criminalità e l'evasione fiscale». Dunque «se non si pone un freno e non si mettono in campo misure strutturali, non c'è scampo». Tutto questo il 'professore' ammette di «non vederlo» nella manovra del governo.
Per l'ex premier «La ragione scatenante dell'attacco della speculazione all'Italia è stata la spaccatura nel governo, la lotta continua tra Berlusconi e i suoi». Divisioni che «nella maggioranza e fra ministri continuano» creando problemi poiché «i mercati sono sensibili alla politica debole, all'insicurezza dei governi. E la politica italiana è un caos enorme». «I mercati - ha spiegato - colpiscono i deboli e noi siamo indifesi come la Croce Rossa». Ma «per fortuna, abbiamo avuto una sostituzione di lusso con il presidente Napolitano».