5 maggio 2024
Aggiornato 04:00
Cronaca | Napoli

Collisione in mare, Timoniere e ufficiale ai domiciliari

Intanto proseguono le indagini. Si cercano ancora i dispersi. Al vaglio il recupero del relitto

NAPOLI - Arresti domiciliari per il timoniere Maurizio Santoro e per il terzo ufficiale di coperta Mirko Serinelli, indagati per naufragio e omicidio colposo nell'ambito dell'inchiesta sull'affondamento del peschereccio «Giovanni padre» al largo di Ischia. Lo ha stabilito il giudice Maurizio Santise che ha convalidato l'arresto dei due indagati, disponendo una misura cautelare più lieve rispetto a quella in carcere chiesta dalla Procura.

Intanto proseguono le indagini coordinate dai pm Giovanni Corona e Alessandro Cimmino, e in mare continuano senza sosta le ricerche dei corpi dei due dispersi, Alfonso e Vincenzo Guida. Anche oggi elicotteri e motovedette della capitaneria di porto hanno perlustrato il mare dedicandosi esclusivamente alla ricerca dei corpi. Da domani queste operazioni rientreranno nelle normali attività di controllo in mare. Si sta valutando anche la possibilità di recuperare il relitto, inabissato a 500 metri di profondità.

E' possibile che i corpi dei due pescatori siano ancora imprigionati nel peschereccio affondato. Stando a quanto si è appreso, sono in corso contatti tra la Regione Campania, lo Stato Maggiore della Difesa e lo Stato Maggiore della Marina per valutare l'invio di un'unità che consenta di individuare il punto esatto in cui si trova il relitto e procedere, eventualmente con l'impiego di un robot da controllo remoto, alle operazioni di recupero.